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Decreto fiscale 2020: dai Consulenti del lavoro dubbi su ritenute negli appalti e compensazioni

Le proposte di modifica dei Consulenti del lavoro per il decreto fiscale 2020, presentate alla Camera dei Deputati, riguardano l’opportunità di escludere i lavoratori autonomi dalla norma che prevede la possibilità di compensare crediti di natura fiscale per importi superiori a 5.000 euro annui e di modificare la disciplina in materia di ritenute e compensazioni in appalti e subappalti.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha presentato alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati un documento contenente due proposte di modifica del decreto fiscale 2020 (D.L. n. 124/2019). La considerazione di base è quella secondo la quale ai moltiplicati adempimenti, dichiarazioni, scadenze e richieste di documentazione nei confronti di contribuenti, imprese e professionisti, non ha corrisposto un effettivo risultato in termini di contrasto all’evasione, ma soltanto una serie di disagi operativi e aumento di costi legati all’attività di tali soggetti.

Per quanto riguarda il contrasto alle indebite compensazioni, che il decreto estende, oltre che all’IVA, a tutte le tipologie di crediti di natura fiscale, i maggiori disagi saranno a carico dei lavoratori autonomi, che sono già soggetti alla ritenuta a titolo di acconto dell'imposta sul reddito. La norma, infatti, prevede la possibilità di compensare crediti di natura fiscale per importi superiori a 5.000 euro annui, a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui il credito emerge.

I Consulenti del lavoro pur condividendo l’opportunità dell’estensione del regime dell’inversione contabile, con l’obiettivo di contrastare e arginare il fenomeno dell’evasione dell’IVA nei contratti di appalto e subappalto caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera, ritengono troppo complesso e gravoso, il meccanismo di comunicazioni incrociate e gli adempimenti relativi al versamento delle ritenute fiscali di lavoro dipendente ad opera del committente in luogo dell’appaltatore, dell’affidatario o del subappaltatore. A tal proposito la proposta è quella di:

- limitare la platea dei destinatari alle sole ipotesi di contratto di appalto e di subappalto di servizi endo-aziendali, in cui vi è prevalente utilizzo di manodopera;

- semplificare la procedura introducendo un servizio informatizzato di controllo dell’operato dell’appaltatore/subappaltatore;

- escludere dall’obbligo di versamento al committente anche le piccole e medie imprese, di fatto discriminate rispetto ai soggetti di maggiore dimensione.

Consulenti del lavoro, comunicato stampa 07/11/2019

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/lavoro-autonomo/quotidiano/2019/11/08/decreto-fiscale-2020-consulenti-lavoro-dubbi-ritenute-appalti-compensazioni

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