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Ricalcolo dei debiti contributivi: chi può chiederlo e come si paga

La legge di conversione del decreto Lavoro prevede la possibilità di richiedere il ricalcolo dei debiti contributivi cancellati automaticamente. L’obiettivo della misura è tutelare le posizioni assicurative dei titolari di partita IVA iscritti alle Gestioni artigiani e commercianti, lavoratori autonomi agricoli, committenti e professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS, che per effetto dello stralcio delle cartelle relative ai debiti contributivi rischiano la cancellazione della propria posizione contributiva. I lavoratori autonomi interessati dallo stralcio possono, dunque, presentare apposita istanza all’INPS per il ricalcolo del corrispondente debito contributivo ed effettuare il versamento a rate o in unica soluzione. Entro quando?

La legge di conversione del decreto Lavoro all’art. 23 bis comma 1 (D.L. n. 48/2023, convertito con modificazioni in L. n. 85/2023), prevede la possibilità per il contribuente di richiedere il ricalcolo dei debiti contributivi cancellati automaticamente. La misura serve ad evitare che in caso di omessi versamenti, la cancellazione automatica porti alla parallela eliminazione delle posizioni assicurative degli interessati. La richiesta dovrà essere inoltrata all’INPS entro il 31 dicembre 2023. Saldo e stralcio cartelle esattoriali Lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 è stato introdotto dal D.L. n. 119/2018: i debiti di importo residuo sotto tale soglia per singolo carico, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, alla data di entrata in vigore del decreto, sono stati automaticamente annullati, anche se per essi era stata già inviata richiesta di definizione agevolata. Condizione per l'annullamento è stata la qualifica di carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Anche la legge di Bilancio 2023 ha previsto una misura analoga, prevedendo debiti fino a 1.000 euro risultanti da carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Posizioni contributive lavoratori autonomi Le novità prevedono la tutela delle posizioni assicurative dei titolari di partita IVA iscritti alle Gestioni Artigiani e Commercianti, Lavoratori autonomi agricoli, Committenti e Professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS che per effetto dello stralcio delle cartelle relative ai debiti contributivi rischiano la cancellazione della propria posizione contributiva. Sia in relazione allo stralcio dei debiti previsto dalla legge di Bilancio 2023 che per il precedente intervento disposto dal D.L. n. 119/2018 collegato alla legge di Bilancio 2019 sarà possibile richiedere il riconteggio dei debiti contributivi cancellati. Ci si riferisce allo stralcio delle cartelle previsto dall’art. 1, comma 222 della legge n. 197/2022, relativo ai debiti fino a 1.000 euro risultanti da carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, compresi quelli già inclusi nella rottamazione delle cartelle. Carichi recuperabili: come fare richiesta La possibilità di richiedere il ricalcolo dei contributi INPS si applicherà a quelli risultanti dai carichi annullati ai sensi di quanto previsto dall’art. 4 del D.L. n. 119/2018, ossia ai debiti fino a 1.000 euro relativi ai carichi affidati nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Le somme dovute dovranno quindi essere versate entro il 31 dicembre 2023, in un’unica soluzione ovvero in rate mensili di pari importo, da saldare in ogni caso entro la medesima data. Il pagamento dei contributi che torneranno ad essere dovuti dovrà essere effettuato entro il 31 dicembre 2023 in un’unica soluzione oppure in rate mensili. Le modalità e i tempi di presentazione delle domande saranno definiti dall'INPS con apposita circolare. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/07/13/ricalcolo-debiti-contributivi-chiederlo-paga

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