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Politiche di retention del personale: quanto conviene adottarle in azienda

L’attuazione di politiche di retention del personale da parte del datore di lavoro rappresenta una opportunità per preservare le competenze sviluppate in azienda e ottimizzare l’organizzazione del lavoro svolto dai dipendenti. Si tratta di misure (welfare, smart working, premi variabili) che l’azienda può mettere in atto anche in combinazione tra loro e rispetto alle quali, almeno in parte, è possibile misurare l’effettiva opportunità di risparmio, anche sotto il profilo squisitamente economico. Quanto si può risparmiare?

Le statistiche più recenti mostrano una consistente crescita del turnover del personale: sempre più persone abbandonano l’azienda e cambiano impiego o datore di lavoro. Strategiche risultano dunque essere le politiche di employee retention. Sostituire un dipendente che va via comporta, infatti, il sostenimento di spese sostenute per l’iter di selezione, il tempo necessario per formare la nuova risorsa, una serie di impatti negativi su bilancio e produttività dell’attività di lavoro svolta, nonché la perdita di conoscenze ed esperienze legate ad un lavoratore che se ne va. Chi Le politiche di retention possono indifferentemente essere applicate alla generalità dei lavoratori dipendenti, a prescindere dalla categoria contrattuale e dal livello di inquadramento. Particolarmente rilevante è l’attuazione di queste misure nei confronti dei lavoratori che svolgono funzioni apicali e di direzione, che di solito l’azienda ha maggior interesse a fidelizzare. Cosa Tra le misure di retention applicabili, quelle che presentano un impatto misurabile in termini di costo del lavoro sono: - gli interventi in materia di sicurezza sul lavoro; - l’adozione di misure di welfare: l'erogazione di servizi welfare ai dipendenti non prevede l'obbligo di versamento di contributi previdenziali all’INPS. Inoltre, i beni e servizi del paniere di welfare aziendale, non assumendo natura retributiva, non rilevano ai fini del calcolo della retribuzione utile ai fini del calcolo del TFR. In questo caso, l’importo non è soggetto ad alcuna tassazione o onere contributivo, né per il dipendente, né per l’azienda; - l’introduzione di modalità di lavoro flessibile, ad esempio ricorrendo alla banca ore. Nel portafoglio virtuale banca ore, o conto individuale, confluiscono: a) le ore lavorate in eccedenza, alle quali il lavoratore può attingere per fruire di riposi compensativi; b) i permessi per riduzione di orario ROL ed ex festività non fruiti entro il termine stabilito contrattualmente. Alcuni CCNL prevedono che la maggiorazione per lavoro straordinario venga comunque corrisposta, anche se in misura ridotta al 50% rispetto all’ordinaria maggiorazione prevista per il lavoro straordinario; - la previsione di premi variabili e di un percorso di carriera, volti ad incentivare, sotto il profilo fiscale, il lavoratore riducendo il cuneo fiscale; - il ricorso allo smart working: uno studio effettuato negli Stati Uniti ha stimato il calcolo dei consumi di energia elettrica per l’utilizzo dei sistemi di connessione e degli strumenti elettronici presso le utenze domestiche di ciascun lavoratore posto in smart working. La spesa stimata per un orario di lavoro a settimana corta, 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, è riepilogato in circa 0,6 cent medi al giorno per lavoratore, cui si aggiunge anche il mancato computo del lavoro straordinario non essendo stabilito un effettivo vincolo di prestazione oraria. Come Le politiche di retention devono essere introdotte in un’ottica di lungimirante programmazione di medio periodo per ammortizzare al meglio i tempi di formazione e gestione delle risorse presenti in azienda, per evitare perdite in termini di produttività nonché il calo di qualità e gli errori che presumibilmente saranno commessi in fase di inserimento con riferimento al customer service. Con riferimento al costo della formazione, ad esempio, è stato stimato che in un: triennio un'azienda potrebbe trovarsi a dover investire dal 10 al 20% dello stipendio di un dipendente in formazione rapporto. Quando Le politiche di retention vanno adottate in tempi utili a garantire l’engagement del personale dipendente, al fine di consentirne la percezione in termini di maggiore qualità e gratificazione in relazione al posto di lavoro occupato. Calcola il risparmioOperaio in forza ad un’azienda che opera nel settore industria CCNL Legno e Arredamento, inquadrato al livello AS2Retribuzione mensile: 2.084,81 euro Contributi INPS mensili c/ datore 29% Contributi INAIL tasso di premio 60 per mille Le politiche di retention adottate possono consistere in: - gli interventi in materia di sicurezza sul lavoro volti ad ottenere la riduzione del tasso di premio INAIL- la previsione di misure di welfare incentivato per 1.500 euro annui - la previsione di un orario flessibile con attivazione della banca ore in riferimento ad una prestazione di lavoro straordinario di 3 ore settimanali per 6 mesi. (maggiorazione 20%) - il ricorso allo smart working.un giorno a settimana.Risparmio %L’attuazione di politiche di retention consente al datore di lavoro di risparmiare il 2% del costo mensile del lavoro, con riferimento ai costi misurabili, ci va aggiunto il risparmio legato alla maggiore produttività, all’ottimizzazione dei tempi di lavoro e alla qualità della prestazione di lavoro inerente la conservazione delle expertise maturate in azienda.

Regole ordinariePolitiche di retention
Retribuzione annua erogata2.084,812.084,81
Premi/welfare1.5001.500
Maggiorazioni per lavoro straordinario1700
Contribuzione INPS/INAIL8.3407.856
Contribuzione INAIL1.7261.625
Totale annuo38.46838.073
Risparmio %2%
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/10/02/politiche-retention-personare-conviene-adottarle-azienda

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