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Misure labour della legge di Bilancio 2024: dove stiamo andando

Una legge di Bilancio 2024 “prudente”, con allocazione delle risorse mirata a quelle misure che abbiano il miglior impatto economico possibile. Anche per le norme labour, le cui direttrici riguardano il sostegno al reddito attraverso la riduzione della pressione fiscale, gli interventi in materia previdenziale e le misure a sostegno della genitorialità. Stiamo andando verso una legge di Bilancio in continuità con gli ultimi provvedimenti del Legislatore fortemente indirizzati e verso la necessità di fronteggiare le conseguenze della fiammata inflazionistica, frutto dell’attuale contesto macroeconomico. La scarsità di risorse a disposizione ha imposto di adottare molte misure con un orizzonte temporale limitato, con evidenti ricadute sulla programmazione di medio periodo di aziende e lavoratori.

Alla domanda contenuta nel titolo di questo Editoriale non è sempre facile dare una risposta per molte ragioni, la prima è certamente quella per cui, al di là delle dichiarazioni delle diverse parti politiche, la legge di bilancio è sempre stata un cantiere aperto fino alla sua approvazione definitiva, anche laddove questa sia sostenuta da ampie maggioranze. I temi che da sempre caratterizzano la legge di Bilancio sono, in primo luogo, legati al reperimento delle risorse, fra tagli alle spese ritenute non indispensabili e ricorso al deficit con scostamenti più o meno estesi, per sostenere le misure; in secondo luogo, vi è il tema legato alla scelta del dove allocare le risorse reperite. In questo quadro, occorre tenere a mente anche il contesto macroeconomico nel quale la Manovra economica si sviluppa. Con riferimento a questo specifico argomento la legge Finanziaria 2024 è largamente influenzata da fattori esogeni. Sul punto si pensi al forte incremento del tasso d’inflazione ed alle scelte di politica economica per fronteggiare/calmierare questo fenomeno, che passano per l’incremento dei tassi d’interesse. Tale ultimo aspetto è particolarmente rilevante in un Paese, come l’Italia, in cui il dato del debito pubblico assume livelli particolarmente elevati. A fronte della condivisibile scelta di non procedere ad un cospicuo ricorso al debito pubblico, la legge di Bilancio 2024 deve necessariamente essere “prudente” con un’allocazione delle risorse mirata a quelle misure che abbiano il miglior impatto possibile, specie nel breve periodo. Questi sono i presupposti rispetto ai quali provare a dare una risposta al quesito posto dal titolo del contributo “dove stiamo andando”. Nel definire il “dove stiamo andando”, occorre fare un’ulteriore precisazione “dove stiamo andando con le misure labour”. Sotto quest’ultimo profilo è possibile individuare tre direttrici principali:- sostegno al reddito attraverso la riduzione della pressione fiscale (riduzione del cuneo fiscale); - interventi in materia previdenziale; - misure a sostegno della genitorialità. Con riferimento al primo aspetto il disegno di legge di Bilancio 2024 dovrebbe confermare la riduzione del cuneo fiscale, dividendo il vantaggio su due fasce reddituali. Il vantaggio sarà di 7 punti percentuali per le retribuzioni fino a 1923 euro, mentre il vantaggio scende a 6 punti per le retribuzioni che raggiungono la soglia dei 2696 euro. Occorre però precisare, come spesso vedremo anche in altre occasioni, che la misura non è strutturale, infatti, il vantaggio fiscale è limitato al periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 e non comprende la categoria dei lavoratori domestici. Ritorna il tema della soglia di esenzione dei fringe benefit, argomento che negli ultimi anni è stato oggetto di diversi interventi legislativi che hanno creato non poche difficoltà applicative. Ancora una volta non in modo strutturale ma solo per il periodo d’imposta 2024, si interviene sulla soglia di esenzione, fissandola in 1000 euro per tutti i lavoratori. Le somme comprese nell’esenzione non riguardano solo le utenze domestiche, ma anche le somme rimborsate per il pagamento dell’affitto prima casa ovvero per il pagamento degli interessi per il pagamento del mutuo sulla prima casa. Il limite viene rideterminato a 2000 euro in luogo dei 3000 euro della disciplina attualmente vigente per i lavoratori con figli che si trovano nelle condizioni di cui all’art. 12, comma 2, del T.U.I.R. La norma specifica che ai fini della disposizione si tiene conto anche dei figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, figli adottati o in affidamento. Sempre nello spirito delle disposizioni di cui sopra, è prevista, sempre con riferimento all’anno 2024 la detassazione dei premi di produttività al 5% in luogo del 10%. Ancora, viene conferma per la detassazione del lavoro notturno e straordinario nel settore del turismo “ivi comprese le cure termali”. La misura, però, sarà applicata al periodo dal 1° gennaio e fino al 30 giugno 2024. La norma prevede l’erogazione di un trattamento integrativo speciale che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde erogate per il lavoro notturno e per il lavoro straordinario. La previsione si applicherà solo per i lavoratori dipendenti che siano titolari di un reddito non superiore a 40.000 euro nell’anno 2023. Sul tema delle misure in materia di previdenza, si segnala l’introduzione, in via sperimentale per il biennio 2024-2025, della norma che prevede il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione. In questo caso la previsione normativa non presenta particolari novità rispetto a quanto già previsto per il triennio 2019-2021 dal D.L. n. 4/2019: il riscatto dei periodi, anche non continuativi, possa essere coperto con il pagamento in un’unica soluzione ovvero in modo rateizzato fino a 120 rate mensili, il cui importo non potrà essere inferiore a 30 euro mensili. Si prevede, inoltre, la possibilità che il riscatto sia finanziato attraverso i premi di risultato dovuti al lavoratore. La legge di Bilancio 2024 interviene anche sulla misura della perequazione dei trattamenti pensionistici. Per il solo 2024 è previsto l’adeguamento all’inflazione nella misura del 100% per i trattamenti fino a 4 volte il minimo. Nell’ultima versione del disegno di legge la percentuale di indicizzazione scende all’85% per i trattamenti compresi fra 4 e 5 volte il minimo. La percentuale è fissata al 53% per i trattamenti fra 5 e 6 volte il minimo, ulteriormente ridotta al 47% per quelli fra 6 ed 8 volte il minimo. L’indicizzazione scende al 37% nel caso in cui il trattamento pensionistico si attesta fra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo. Infine, la percentuale di indicizzazione tocca il 22% per tutti i trattamenti superiori a 10 volte il minimo. Rimane in discussione l’annosa questione della somma fra età anagrafica ed età contributiva 103/104 e delle conseguenze in termini di riduzione del trattamento per i soggetti che optino per l’uscita dal mondo del lavoro con questa modalità. Su questa direttrice viene previsto l’incremento a 63 anni e 5 mesi per l’accesso all’APE sociale. Da ultimo, il Governo nel proprio disegno di legge conferma Opzione donna, fissando la soglia per la fruizione a 35 anni di contribuzione e 61 anni di età riducibile di un anno nel caso della presenza di un figlio e di due anni nel caso di più figli. Il terzo ambito è quello delle misure di sostegno alla famiglia ed alla genitorialità. In primo luogo, viene elevato il bonus asili nido a 2100 euro per nuclei familiari che abbiano un ISEE fino a 40.000 euro ed al cui interno vi sia almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni. Sempre con riferimento ai temi del sostegno alla famiglia, la legge di Bilancio prevede, per il solo 2024, che i congedi parentali fruibili entro il sesto anno di vita del figlio vengano retribuiti entrambi nella misura dell’80%, in luogo della misura ordinaria del 60% per il secondo mese. Da ultimo si segnala l’intervento sulla decontribuzione sulle lavoratrici madri. La misura prevede la decontribuzione per le lavoratrici a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico, con tre figli fino al 18° anno di età del più piccolo. In via sperimentale si prevede l’estensione per quelle lavoratrici con due figli, ma l’esonero è limitato fino al decimo anno del figlio minore.Per concludere e provare a dare una risposta, almeno parziale, al quesito posto nell’incipit di questo contributo, stiamo andando verso una legge di Bilancio in continuità, nel quadro complessivo degli ultimi provvedimenti del Legislatore fortemente indirizzati, e verso la necessità di fronteggiare le conseguenze della fiammata inflazionistica frutto dell’attuale contesto macroeconomico. La scarsità di risorse a disposizione ha imposto di adottare molte delle misure con un orizzonte temporale limitato e ciò si traduce in una riduzione dell’orizzonte prospettico delle misure nella legge di Bilancio, con evidenti ricadute sulla programmazione di medio periodo di aziende e lavoratori. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/18/misure-labour-legge-bilancio-2024-andando

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