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Golden Power: riflessioni sull’esercizio dei poteri speciali

“Golden Power e corporate governance delle società quotate. Spunti di riflessione da casi di esercizio dei poteri speciali” è il titolo di Note e studi n. 7/2023 pubblicato da Assonime. In particolare dopo aver chiarito gli aspetti della disciplina del Golden Power e degli impatti sugli assetti organizzativi delle società, e dopo aver analizzato il caso Pirelli, Assonime evidenzia l’esigenza di ‘maneggiare’ con cautela l’istituto del Golden Power e di garantire il più possibile certezza agli operatori e al mercato, prevedendo chiari ambiti di applicazione della disciplina e prevedibilità delle prescrizioni e condizioni che possono essere imposte a tutela degli interessi strategici. Questa esigenza assume particolare rilevanza quando, come nel caso Pirelli, le prescrizioni incidono sullo statuto stesso delle società.

Assonime ha pubblicato Note e studi n. 7/2023 dal titolo “Golden Power e corporate governance delle società quotate. Spunti di riflessione da casi di esercizio dei poteri speciali”. L’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo nei confronti di Pirelli e del socio cinese di maggioranza relativa ha riportato all’attenzione della cronaca il tema più generale degli impatti della disciplina del Golden Power sugli assetti organizzativi delle società, tema particolarmente sensibile quando si tratta di società quotate. L’analisi dei profili di interazione tra disciplina Golden Power e corporate governance delle società e la ricognizione delle principali prescrizioni e condizioni relative all’organizzazione interna imposte alle società oggetto di esercizio dei poteri speciali, hanno suggerito alcune riflessioni sul caso specifico e, più in generale, sugli effetti del Golden Power sul mercato. Nella nota vengono approfonditi i seguenti argomenti: - l’esercizio dei poteri speciali nel caso Pirelli; - Golden Power e corporate governance delle società; - Rassegna delle principali condizioni e prescrizioni previste nei casi di cambiamento del controllo in società con attivi strategici. Golden Power e corporate governance delle società Assonime evidenzia che la disciplina sul Golden Power prevede un meccanismo di controllo del Governo sugli investimenti e su determinate operazioni straordinarie relative a società considerate strategiche per l’interesse nazionale in quanto attive in determinati settori o in possesso di tecnologie, know-how e informazioni di rilevanza per la tutela dell’interesse nazionale. Si tratta cioè di quelle società che, operando nell’ambito di tali settori, svolgono attività strategiche o detengono beni e attivi strategici, come individuati dal Governo con decreto. L’ambito di applicazione della disciplina è definito a livello normativo in relazione a una lista chiusa di settori strategici: - difesa e sicurezza nazionale; - servizi di comunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G; - energia, trasporti e comunicazioni, inclusi i settori individuati dal Regolamento europeo sul controllo degli investimenti esteri.La disciplina si applica dunque a tutte le società titolari di attivi strategici, quotate e non quotate.I poteri speciali possono essere esercitati in caso di acquisti di partecipazioni in società che svolgono attività di rilevanza strategica o di operazioni societarie che coinvolgono tali società (ad esempio, fusioni o scissioni), che incidano sul controllo o sulla disponibilità degli attivi strategici e che comportino una minaccia di grave pregiudizio o di pericolo per la sicurezza nazionale o per l’ordine pubblico. I presupposti per l’esercizio dei poteri speciali (soglie di rilevanza degli acquisti di partecipazione e tipologia delle operazioni rilevanti) così come le situazioni di pericolo che giustificano l’intervento dello Stato sono declinati diversamente per i diversi settori strategici considerati. Conclusioni di Assonime Assonime nelle conclusioni al suo studio, evidenzia che l’evoluzione della disciplina del Golden Power, e l’esercizio concreto dei poteri speciali, ma più in generale l’intensità dell’intervento dello Stato nell’economia, sono fortemente condizionati dalle contingenze economiche e geopolitiche. A fronte della necessità di strumenti di controllo degli investimenti esteri diretti occorre ricordare che si tratta sempre di strumenti che hanno potenziali effetti distorsivi sul mercato e che, se esercitati in modo eccessivamente discrezionale e protezionistico, rischiano di modificare in modo asistematico gli assetti di governance e di scoraggiare gli investimenti da parte di grandi imprese e investitori stranieri. Secondo Assonime merita di essere considerata la differenza di approccio valutativo da parte dell’Autorità di Governo, che sembra emergere dalla prassi ed è stata confermata nel caso di Pirelli, tra le acquisizioni e comunque le operazioni rilevanti alla stregua della disciplina Golden Power che coinvolgono operatori di mercato, rispetto ai quali, a prescindere dalla nazionalità, l’opposizione o l’imposizione di rimedi appare residuale, e quelle che coinvolgono operatori SOE, specie quando il governo estero di controllo non abbia stretti legami anche di alleanza con l’Italia e non assicuri effettiva autonomia al veicolo che eventualmente detenga la partecipazione nell’impresa titolare di attivi strategici. In tali ipotesi, l’approccio dell’Autorità di Governo italiana appare in effetti e sovente più stringente. Da qui l’esigenza di ‘maneggiare’ con cautela l’istituto del Golden Power e di garantire il più possibile certezza agli operatori e al mercato, prevedendo chiari ambiti di applicazione della disciplina e prevedibilità delle prescrizioni e condizioni che possono essere imposte a tutela degli interessi strategici. Questa esigenza assume particolare rilevanza quando, come nel caso Pirelli, le prescrizioni incidono sullo statuto stesso delle società. Considerata la rilevanza sulla governance della società delle modifiche statutarie imposte dalle prescrizioni, appare opportuno che il consesso sociale possa valutare, in sede assembleare, se la loro portata e l’esigenza di un loro mantenimento sia giustificato una volta che, cessate le ragioni che ne avevano motivato l’introduzione per vincolo governativo, le prescrizioni vengano revocate. Assonime ritiene che la progressiva estensione delle attività e dei beni di interesse strategico oggetto di scrutinio da parte del Governo deve essere dunque oggetto di costante valutazione applicativa sia con riferimento agli effetti complessivi sull’economia e sugli investimenti esteri dell’attuale disciplina sia con riferimento alla pertinenza di tale controllo sull’attività economica delle imprese rispetto alle finalità proprie e ormai multiformi della disciplina Golden Power. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/21/golden-power-riflessioni-esercizio-poteri-speciali

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