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PMI dell’indotto delle grandi imprese in crisi: aiuti alla liquidità e ai lavoratori

Il Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2024 ha approvato un decreto legge con il quale si prevedono misure di aiuto alla liquidità in favore delle PMI che forniscono beni e servizi a imprese di carattere strategico ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. È prevista la concessione, a titolo gratuito e senza valutazione, di garanzie su finanziamenti bancari nella misura dell’80% in caso di garanzia diretta, nonché l’erogazione di contributi a fondo perduto finalizzati ad abbattere i tassi di interesse. È previsto anche un sostegno al reddito dei lavoratori di tali imprese.

Nel Consiglio di amministrazione del 31 gennaio 2024 il Governo ha approvato un decreto legge il cui scopo è sostenere la liquidità delle piccole e medie imprese che fanno parte dell’indotto delle grandi imprese in crisi, ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. Fondo di garanzia PMI Alle imprese che forniscono beni e servizi alle grandi imprese in crisi vengono concesse garanzie sugli affidamenti bancari a valere sul fondo di garanzia delle PMI (art. 2, c. 100, lett. a), legge n. 662/96). Le percentuali di copertura delle garanzie arrivano fino alla all’80% nel caso di garanzia diretta e al 90% nel caso di riassicurazione. Per poter usufruire dell’agevolazione, le imprese devono aver prodotto, negli ultimi due esercizi precedenti la richiesta, almeno il 70% del fatturato nei confronti del committente sottoposto alla procedura di amministrazione straordinaria. Contributi a fondo perduto Il decreto legge prevede altresì contributi a fondo perduto per abbattere il tasso di interesse. L’aiuto deve rispettare il regime de minimis (aiuti di importanza minore) pari al “valore complessivo, attualizzato, della differenza tra interessi calcolati nell’arco dell’intera durata dell’operazione, al tasso contrattuale, e gli interessi determinati applicando un tasso pari al 50 per cento del contrattuale”. Crediti nei confronti delle imprese in crisi I crediti vantati nei confronti di imprese committenti ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria sono prededucibili ai sensi dell'art. 6, Codice della crisi e dell’insolvenza se esistenti a fronte di prestazioni di beni e servizi, compreso l’autotrasporto, la movimentazione di attrezzature, beni, prodotti e personale, volti a consentire la funzionalità produttiva degli impianti. Integrazione del reddito per lavoratori subordinati Il decreto legge prevede inoltre che l’INPS assicuri, per il 2024 e per un periodo non superiore a sei settimane, un’integrazione del reddito dei lavoratori delle PMI colpite dalla crisi delle grandi imprese. Perché sia ammissibile questa forma di aiuto l’impresa richiedente deve essere collegata alla grande impresa da un rapporto di monocommittenza o da una dipendenza prevalente dalla grande impresa committente. Le integrazioni sono incompatibili con i trattamenti di integrazione salariale di cui D.Lgs. n. 148/2015. L’erogazione avviene direttamente dal datore di lavoro e il relativo importo è rimborsato dall’INPS. In alternativa, su richiesta, il sostegno può essere pagato dall’INPS. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/02/01/pmi-indotto-grandi-imprese-crisi-aiuti-liquidita-lavoratori

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