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Portafoglio digitale: le novità del decreto PNRR per il sistema IT-Wallet

Il decreto PNRR modifica il codice dell’amministrazione digitale istituendo il sistema di portafoglio digitale italiano. Questo consiste essenzialmente sia in un portafoglio virtuale pubblico che in un portafoglio virtuale privato. Consentirà di conservare digitalmente documenti importanti in formato digitale, rendendoli facilmente accessibili tramite smartphone. Ad oggi, sappiamo che entro l’estate verranno integrati i primi tre, ossia la patente di guida, la carta europea della disabilità e la tessera sanitaria. Un portafoglio digitale contenente i documenti più importanti della quotidianità delle persone può tuttavia costituire un campanello di allarme per la tutela dei dati personali, di conseguenza, servirà che in fase di attuazione si presti molta attenzione ai principi della protezione dati con adeguate misure di sicurezza.

La digitalizzazione dello Stato, e più precisamente dei suoi apparati, è costantemente tra i principali punti dell’agenda politica degli ultimi anni, qualunque sia la composizione del Parlamento e la compagine di governo. Il fulcro di questo percorso è rappresentato dal codice dell'amministrazione digitale (CAD), un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese, istituito con il D.Lgs. n. 82/ 2005, e successivamente modificato e integrato a più riprese in nome del progressivo sviluppo della c.d. cittadinanza digitale. Da ultimo, è intervenuto il recente D.L. n. 19/2024, o decreto PNRR, che ha modificato il CAD ed ha istituito il nuovo sistema di portafoglio digitale italiano (sistema IT-Wallet). Qual è l’attività del legislatore nel processo di digitalizzazione della PA Come anticipato, il codice dell’amministrazione digitale può essere considerato come il testo unico che riunisce le norme riguardanti la digitalizzazione della PA. La denominazione di “Codice” ha proprio la volontà di evidenziare la sua natura organica e la pretesa di racchiudere in sé tutte le norme che regolano la materia. Il testo che istituisce il codice dell'amministrazione digitale (CAD) è il D.Lgs. n. 82/2005, una delle principali leggi che regolano l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella pubblica amministrazione italiana, e che è nata con lo scopo di favorire la trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana. Il decreto legislativo aveva infatti l’aspirazione di introdurre norme e disposizioni volte a favorire l'adozione e l'efficace utilizzo delle tecnologie digitali nei processi amministrativi. Per questo, in sintesi, il CAD stabilisce principi, regole e linee guida per la digitalizzazione dei servizi pubblici, la gestione dei documenti digitali, la firma elettronica, la conservazione digitale dei documenti non solo per consentire una più puntuale attuazione dei principi di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, ma anche per accrescere i benefici dei cittadini nell’accesso e nell’utilizzo dei pubblici servizi. Come prevedibile, il CAD è stato più volte modificato. L’intervento più importante è dato dal D.Lgs. n. 217/17. Tale normativa ha evidenziato ancora di più la natura di carta di cittadinanza digitale della prima parte del CAD con disposizioni volte ad attribuire a cittadini e imprese i diritti all’identità e al domicilio digitale. Tra le varie novità, merita citare la promozione dell’integrazione e dell’interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni in modo da garantire a cittadini e imprese il diritto a fruirne in maniera semplice, e l’attribuzione di maggiore certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, aumentando i casi della loro efficacia giuridica. Come funziona il sistema di portafoglio digitale Il D.L. n. 19/2024, noto anche come decreto PNRR in quanto mira ad attuare gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato approvato nel Consiglio dei Ministri del 26 febbraio scorso e dovrà poi superare il vaglio parlamentare entro due mesi. Il decreto introduce una serie di novità importanti in tema di semplificazione della burocrazia, lavoro, scuola e famiglie, ma interviene anche nel processo di digitalizzazione con una importante novità, poiché con l’art. 20 del decreto legge è stato introdotto il nuovo art. 64 quater del CAD. Tale norma prevede che “al fine di valorizzare e rafforzare l’interoperabilità tra le banche dati pubbliche attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), nonché di favorire la diffusione e l’utilizzo di servizi in rete erogati da soggetti pubblici e privati, è istituito il Sistema di portafoglio digitale italiano (Sistema IT-Wallet)”. Il sistema IT-Wallet consiste essenzialmente sia in un portafoglio virtuale pubblico (IT-Wallet pubblico) che in un portafoglio virtuale privato (IT-Wallet privato), che sarà disponibile nell’app IO e consentirà di conservare digitalmente documenti importanti in formato digitale, rendendoli facilmente accessibili tramite smartphone. Ad oggi, sappiamo che entro l’estate verranno integrati i primi tre, ossia la patente di guida, la carta europea della disabilità e la tessera sanitaria. Occorrerà però attendere ancora l’entrata in vigore dei decreti attuativi, ed in particolare quello che definirà le linee guida sui servizi disponibili e sulle caratteristiche tecniche. Nel frattempo, PagoPA S.p.A. e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato si occuperanno della realizzazione e gestione organizzativa e tecnica del sistema IT-Wallet, il quale sarà probabilmente gratuito, benché alcuni servizi potrebbero essere a pagamento. Come si accede al portafoglio digitale Il progetto IT-Wallet è stato finanziamento con 1,7 miliardi di euro, e si inserisce nel più ampio processo europeo di digitalizzazione. Per molti rivoluzionerà il modo in cui i cittadini accedono ai servizi pubblici ed utilizzano i propri documenti, e forse sarà così. Da ciò che si apprende, l’accesso avverrà tramite SPID e CIE, con una priorità concessa però a quest’ultima. Un progetto ambizioso quindi, e forse rivoluzionario, che rafforza il percorso di digitalizzazione della PA italiana sia nel suo funzionamento interno che nel rapporto con i cittadini, ma che necessariamente dovrà essere concretizzato con attenzione e criterio. Non si può infatti ignorare che un portafoglio digitale contenente i documenti più importanti della quotidianità delle persone possa costituire un campanello di allarme per la tutela dei dati personali. Il progetto, quindi, dovrà essere portato avanti con un occhio attento sul rispetto dei principi della data protection, corredando IT-Wallet delle adeguate misure di protezione e sicurezza. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/03/19/portafoglio-digitale-novita-decreto-pnrr-sistema-it-wallet

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