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Fringe, welfare e premi: l’analisi dei Consulenti del Lavoro

L’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro esamina le recenti novità normative e di prassi legate al welfare aziendale, ai fringe benefit e ai premi di risultato, fornendo uno strumento di analisi e di aggiornamento. Il document, dal titolo “Le nuove frontiere del welfare aziendale in virtù delle più recenti evoluzioni normative e di prassi”, presenta politiche di welfare come strumenti strategici per promuovere una cultura aziendale basata anche sul rispetto dell’ambiente, sull’equità sociale e sulla valorizzazione delle risorse umane.

Con l’approfondimento del 17 aprile 2024, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro esamina le più recenti novità normative e di prassi legate al welfare aziendale, ai fringe benefit e ai premi di risultato, fornendo uno strumento di analisi e di aggiornamento. Il welfare aziendale, i fringe benefit e i premi di risultato rappresentano leve strategiche di rilevante importanza per le imprese che intendono incentivare e fidelizzare i propri dipendenti, migliorando al contempo la produttività e il clima organizzativo. La normativa in materia di welfare aziendale, ampiamente ridefinita negli ultimi anni, offre oggi alle aziende diverse opportunità per implementare politiche di beneficio per i lavoratori, che vanno oltre la mera retribuzione economica, spaziando in ambiti quali salute, formazione, previdenza, sostegno alla famiglia e tempo libero. La normativa che disciplina la detassazione dei premi di risultato rappresenta un meccanismo incentivante di particolare interesse, in quanto permette di remunerare i lavoratori sulla base dei risultati effettivamente conseguiti, con evidenti vantaggi sia per i datori di lavoro, sia per i dipendenti, grazie anche a significative benefici fiscali. Obiettivi del sistema welfare Compito degli attori coinvolti nella sfera privata del welfare (nel nostro caso datori di lavoro e lavoratori) è quindi quello di ricercare varie forme di benefits, nell’accezione più ampia possibile del termine, che perseguano i seguenti obiettivi: - aumento del benessere individuale del dipendente e dei suoi familiari; - migliorare il clima aziendale e l’assetto organizzativo; - aumentare la produttività aziendale; - valorizzare il personale dipendente; - ottimizzare, anche sotto l’aspetto economico, le risorse disponibili; - generare positive relazioni industriali. I risultati positivi dei piani di welfare non devono però essere legati solo al valore economico dei benefits concessi, ma devono essere anche legati al modo in cui i piani vengono perseguiti. La realizzazione di un sistema condiviso e collaborativo che parte dall’analisi dei bisogni delle persone e dalle lacune assistenziali esistenti nel territorio, la capacità e semplicità comunicativa della modalità di gestione e di erogazione del Sistema di welfare, la partecipazione dei dipendenti nei processi decisionali e nell’aggiornamento delle proposte dei benefits, la personalizzazione dei servizi offerti, sono solo alcuni degli indicatori dell’efficacia degli interventi. Il paniere di welfare Attualmente si semplifica moltissimo associando il welfare aziendale ai soli flexible benefits, ma è necessario non limitarsi a considerare queste misure esclusivamente sotto l’aspetto del risparmio contributivo e fiscale. Infatti il welfare aziendale deve essere considerate come un insieme strutturato di beni, servizi e prestazioni offerto dalle aziende per soddisfare i bisogni, anche in forma non monetaria, dei propri dipendenti e dei loro familiari e contribuire al loro benessere. Va da sé quindi che possono essere annoverati in tale ambito anche tutte le misure di conciliazione vita-lavoro (smart-working, orari di lavoro flessibile, part-time, sostegno alla genitorialità…) e quelle volte al miglioramento del clima lavorativo e del benessere psicofisico dei dipendenti. Intercettare i bisogni dei lavoratori, attraverso colloqui o interviste individuali, consentirà di offrire possibili interventi in risposta alle esigenze emergenti dei dipendenti. Si possono così individuare, in linea generale, tre aree: - area del tempo: misure che incidono sulla flessibilità del lavoro; - area della famiglia: servizi offerti ai dipendenti a supporto della gestione e cura dei familiari; - area del sé: interventi volti al benessere e alla salute dei lavoratori nonché interventi finalizzati anche alla crescita professionale e interventi di formazione continua. Copyright © - Riproduzione riservata

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/04/18/fringe-welfare-premi-analisi-consulenti-lavoro

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