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Archivio newsIndustria chimica, intesa sul rinnovo del c.c.n.l.
L’ipotesi siglata il 22 settembre scorso per le aziende del comparto chimico, dopo una trattativa breve e serrata, contiene soluzioni innovative nel segno della competitività e dell’occupazione, frutto della consolidata cultura di relazioni industriali basate sul dialogo e sul confronto aperto e continuativo che da sempre caratterizza il settore. Tra le altre: la possibilità offerta alle imprese in crisi o in fase di “start-up”, di posticipare con accordo aziendale le decorrenze delle singole tranches di aumento contrattuale fino ad un massimo di sei mesi.
Gli ultimi mesi dell’anno vedono impegnate le parti sociali nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di numerose importanti categorie dell’industria. Anche questa volta – come spesso avvenuto in passato – ha fatto da battistrada il settore chimico-farmaceutico nel quale le associazioni sindacali degli imprenditori (Federchimica, Farmindustria) e dei lavoratori (Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil), dopo una trattativa conclusa in tempi eccezionalmente brevi (e resi possibili, tra l’altro, dai risultati dei lavori preparatori svolti congiuntamente sulla base del Patto per la competitività e l’occupazione firmato nel giugno 2011), hanno siglato il 22 settembre un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di categoria, che riguarda circa 3.000 imprese e poco meno di 200.000 dipendenti. La categoria comprende, oltre agli addetti all'industria chimica e chimico-farmaceutica, anche i comparti delle fibre chimiche e degli abrasivi, dei lubrificantie del Gpl. L’ipotesi di accordo, che avrà validità triennale (2013-2015) e verrà sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori entro il 31 ottobre, è stata raggiunta con un anticipo di oltre tre mesi rispetto alla scadenza del ccnl attualmente in vigore (31 dicembre 2012). Con questa intesa le parti, come affermato nella premessa, dimostrando piena consapevolezza delle difficoltà che il Paese attraversa hanno inteso dare al Governo e al mondo del lavoro un segnale del loro impegno ed un contributo concreto per fornire con tempestività certezze al mercato, alle imprese ed ai lavoratori. Livello aziendale Nel testo contrattuale, che dovrà essere completato per alcuni aspetti in sede di stesura definitiva, sono contenute soluzioni innovative che interessano soprattutto il livello aziendale di confronto e contrattazione. Tra queste assumono particolare evidenza, per la forte valenza innovativa: - la possibilità offerta alle imprese in crisi o in fase di “start-up”, di posticipare con accordo aziendale le decorrenze delle singole tranches di aumento contrattuale fino ad un massimo di sei mesi; - il reciproco interesse manifestato dalle parti a valorizzare la qualità delle risorse umane, espressa dai fattori di esperienza, polivalenza e polifunzionalità, da cui derivano flessibilità della prestazione e dell’organizzazione del lavoro e, in definitiva, maggiore produttività. A tal fine le aziende potranno concordare definizioni delle nuove figure “polivalenti” e riconoscimenti economici collegati al possesso ed all’utilizzo delle caratteristiche individuate; - la possibilità di ricorrere al progetto “Ponte” che intende realizzare un patto di solidarietà generazionale con l’obiettivo di favorire l’occupazione giovanile. Le aziende si rendono disponibili ad investire su nuove assunzioni di giovani in cambio della disponibilità di lavoratori anziani in forza, prossimi alla pensione, a trasformare il proprio contratto da tempo pieno a tempo parziale. Il progetto punta anche a massimizzare il trasferimento alle nuove generazioni della conoscenza ed esperienza professionale maturate dai lavoratori più anziani, che potranno assumere il ruolo di tutor nei confronti dei neoassunti. Il meccanismo delineato nel testo dell’accordo apre prospettive di sicuro interesse anche se il successo dell’iniziativa appare, al momento, condizionato dalla necessità di reperire risorse adeguate. Deriva dalla regolamentazione definita in sede interconfederale la delega attribuita alle parti aziendali, entrambe interessate a sostenere o migliorare la competitività dell’impresa o la sua occupazione, per realizzare, con accordi diretti o con l’assistenza delle strutture territoriali imprenditoriali e sindacali, specifiche intese temporanee modificative della regolamentazione contrattuale nazionale (esclusi minimi contrattuali e diritti individuali irrinunciabili). Per i giovani non assumibili con contratto diverso dall’apprendistato è prevista, in particolare, la possibilità di definire intese modificative relativamente a tutta la normativa contrattuale e quindi sembra anche in materia di progressione economica, fermo restando l’impegno formativo. Parte economica L’intesa sottoscritta prevede un aumento medio mensile della retribuzione tabellare che risulta così distribuito, nell’arco della vigenza contrattuale, per il livello baricentrico D1:
Decorrenza | Incremento (minimo + Ipo) |
1° dicembre 2012 | 10 euro * |
1° gennaio 2013 | 33 euro |
1° gennaio 2014 | 43 euro |
1° gennaio 2015 | 47 euro |
1° ottobre 2015 | 14 euro |
* Rappresenta il recupero dell’inflazione pregressa per il triennio 2010-2012 |
Decorrenza | Incremento |
1° gennaio 2013 | 1 euro |
1° gennaio 2014 | 1 euro |
1° gennaio 2015 | 1 euro |