News
Archivio newsCorporate Italia, arrivano i conti 2018. E Carige presenta il piano industriale
Parte lunedì una settimana di riunioni dei board aziendali, chiamati ad approvare i bilanci dello scorso anno: da Piaggio a Fincantieri fino a Intesa e Mps. Mercoledì nuovo vertice tra i leader di Usa e Nord Corea.
È tutt’altro che secondario, l’impatto che lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale ha e avrà sulle democrazie, gli Stati di diritto, i diritti dell’uomo. Se ne parla poco, però. Troppo poco, secondo il Consiglio d’Europa. Da non confondere con il Consiglio europeo o con il Consiglio dell’Unione europea: è semplicemente un’organizzazione internazionale (47 gli Stati membri, compresi quasi tutti i Paesi del Vecchio Continente) il cui obiettivo è “promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa”. Non si può dire che abbia grande peso (purtroppo). Andrebbe seguita almeno questa conferenza che a Helsinki, oggi e domani, farà il punto e avanzerà proposte sull’effettiva capacità delle nostre democrazie di stare al passo con la rivoluzione tecnologica.
Il via libera della Camera al provvedimento che decreta il salvataggio di Stato è arrivato mercoledì il 13. Il nuovo esame al Senato è in calendario dal 5 al 7 marzo. Nel frattempo, Carige presenta il piano industriale. A illustrarlo, oggi a Genova, saranno ovviamente i tre commissari straordinari: Fabio Innocenzi, Pietro Modiano, Raffaele Lener. Riflettori puntati su due fronti in particolare: i conti 2018 e le modalità di restituzione al Fondo Interbancario del prestito da 320 milioni che, in attesa dell’intervento politico e dunque dei fondi pubblici, ha consentito all’istituto di restare a galla.
Quando di mezzo ci sono loro, fino all’ultimo niente è mai davvero sicuro. Questa volta però si tratta di un vertice, il secondo tra loro, e dunque sì: oggi Donald Trump e Kim Jong-Un dovrebbero tornare a incontrarsi. Appuntamento ad Hanoi, obiettivi gli stessi del primo summit: il presidente Usa punta a ottenere la fine del programma atomico di Pyongyang, il dittatore nordcoreano si aspetta da Washington un passo decisivo contro le sanzioni e l’isolamento internazionale del Paese. Gli analisti di politica estera, scettici, non si aspettano molto più delle classiche foto sulla firma di accordi non così decisivi. Il tweet con cui Trump ha annunciato il viaggio ad Hanoi sembrerebbe dar loro ragione: “La Corea del Nord, sotto la leadership di Kim Jong-Un, diventerà una grande potenza economica. Potrebbe sorprendere qualcuno ma non me, perché ho avuto modo di conoscerlo e capire pienamente quanto si capace”. Chiamiamolo marketing pre-vertice.
A gennaio aveva frenato, tornando sotto l’1% su base annua. L’inflazione che scende è uno dei tanti segnali di rallentamento dell’attività economica, ma un mese fa si poteva ancora dire che era una “coda” congiunturale dell’ultimo semestre 2018. Oggi, quando l’Istat comunicherà il tasso di febbraio, quella “coda” tanto “congiunturale” potrebbe non esserlo più.
Forse l’interesse si accenderà alla vigilia. Forse no. Il Pd e i tre candidati alla segreteria non sono mai stati tanto fuori dalla scena, e probabilmente non è un caso se l’unico esponente del centrosinistra che sia riuscito a far parlare di sé è uno che al congresso piddino candidato non è: Carlo Calenda. Oggi si sceglie. Ma se le primarie di due anni fa mobilitarono due milioni di persone, ora il partito considererebbe un successo anche solo la metà dei votanti.