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Archivio newsBando MEF: i professionisti si schierano per la tutela dell’equo compenso
“È incomprensibile la scelta di un Ministero di avvalersi di alte professionalità a titolo gratuito, in netta contraddizione con la previsione di equo compenso contenuta nella Legge di Bilancio 2018”. E’ il parere espresso dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche sul Bando del Ministero dell’Economia e delle Finanze in relazione alla possibilità di avvalersi di prestazioni professionali gratuite.
Il Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) hanno espresso il loro parere negativo sul Bando del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) in relazione alla possibilità di avvalersi di prestazioni professionali gratuite. In questo modo verrebbe meno il rispetto della legge sull’equo compenso.
“È incomprensibile la scelta di un Ministero di avvalersi di alte professionalità a titolo gratuito, in netta contraddizione con la previsione di equo compenso contenuta nella legge di Bilancio 2018”, affermano CUP e RPT.
La legge sull’equo compenso è stata fortemente voluta dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche ma ad oggi mancano ancora specifiche disposizioni attuative che ne limitano l’efficacia.
In particolare, la sentenza n. 1215/2019 del Consiglio di Stato e il Bando del MEF continuano a sostenere la legittimità della gratuità della prestazione.
Secondo le associazioni “in questo modo verrebbe lesa la dignità dei professionisti che, invece, la Costituzione italiana in linea di principio ha inteso proteggere con l’articolo 36.”
Sono attualmente all’esame del Parlamento alcune proposte di legge che mirano ad ampliare la platea dei committenti privati obbligati a rispettare la disposizione dell’equo compenso e ad attuare concretamente la norma negli incarichi pubblici.
Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche sostengono queste iniziative e ribadiscono la necessaria tutela dei diritti costituzionali poiché questa battaglia non è solo dei professionisti iscritti agli ordini ma di tutti i lavoratori.
Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro, comunicato stampa, 08/03/2019