Dalla Germania giovedì arrivano i dati su ordini e produzione industriale in febbraio: si misurerà la salute della locomotiva d’Europa. Sabato si ricordano i dieci anni dal terremoto all’Aquila tra progetti e ricostruzione.

Neppure i migliori analisti riescono più a centrare le previsioni macro. E la Germania, prima economia europea, da un po’ è anche il Paese i cui dati smentiscono quasi regolarmente le stime. Tra oggi e domani l’istituto tedesco di statistica diffonderà i dati su ordini e produzione industriale in febbraio. L’attesa, in teoria, è per un calo, perché questo sembra suggerire il trend. È vero anche, però, che secondo l’analisi classica la produzione di gennaio sarebbe dovuta rimbalzare dello 0,5%: e invece c’è stato il quarto calo mensile, un deprimente -0,8% che diventa -3,3% su base annua. Idem, dieci giorni fa, per l’indice delle Piccole e medie imprese: si pensava che in marzo sarebbe salito, pur se solo di qualche “zero virgola”, lo si è al contrario visto precipitare a 44,7 punti dai 47,6 di febbraio.  Sennonché, subito dopo, è arrivato l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese: era in calo da mesi, ci si aspettava restasse sostanzialmente stabile, totalmente a sorpresa è salito da 98,5 a 99.6 punti. Mentre è sceso, il giorno dopo, il Gfk: il clima tra i consumatori veniva dato in leggera ripresa, da 10,7 a 10,8, è scivolato fino a 10,4. Perciò, su oggi, previsioni se ne azzardano poche.

Classico appuntamento di primavera sul lago di Como. Per la trentesima edizione del Forum “Lo scenario dell’economia e della finanza” Ambrosetti ha invitato a Villa d’Este, tra gli altri, Giovanni Tria e il suo omologo francese Bruno Le Maire, il predecessore di Tria al Mef Pier Carlo Padoan e il presidente del Consiglio negli anni della Grande Crisi, Mario Monti, i banchieri centrali di Francia e Olanda, un membro dell’esecutivo Bce (Yves Mersch). Due giorni di confronti ad alto livello internazionale e, nel mezzo, la presentazione della ricerca dedicata a “Le banche del futuro”

Sono passati dieci anni dal violento terremoto che ha fatto 309 vittime e devastato L’Aquila. Da allora si sono succeduti sei governi, ognuno dei quali ha promesso “ricostruzione immediata”. Non solo di immediato ci sono stato solo i soccorsi della Protezione Civile: la ricostruzione non è quasi partita, un terzo delle opere è ancora fermo alla fase di programmazione e progettazione.

Apre i cancelli Vinitaly, bandiera del “made in” enologico, e in attesa di contare i visitatori da oggi a lunedì 11 Veronafiera annuncia i record battuti sul fronte espositori. Ci saranno 4.600 aziende, da 35 nazioni, con più di 16 mila etichette in catalogo. Farà bene al nostro export: il vino italiano è un settore da 13 miliardi (valore alla produzione) e ne porta 6,15 dalle vendite all’estero (dati 2018, in crescita del 3,3% rispetto al 2017).

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2019/03/30/cernobbio-ambrosetti-primavera-verona-parte-vinitaly