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Archivio newsMarchi e brevetti: nuove agevolazioni e tutele per il made in Italy
Credito di imposta per la tutela legale dei prodotti venduti all'estero, voucher alle start up innovative per favorire i processi di brevettazione delle invenzioni ed infine agevolazioni per l'uso di "marchi collettivi e di certificazione" da parte di associazioni rappresentative di categoria. Sono questi i nuovi incentivi introdotti per la tutela di marchi e brevetti italiani dall'art. 32 del decreto Crescita che prevede, inoltre, maggiori tutele contro il cd. Italian Sounding. Rafforzati anche gli incentivi previsti dai bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+ con la previsione di un atto di programmazione annuale da parte del MiSE.
Sono 3 le nuove agevolazioni a favore delle imprese per la tutela di marchi e brevetti, introdotte dal decreto Crescita (D.L. n. 34 del 2019).
La prima consiste in un credito di imposta per la tutela legale dei prodotti venduti all'estero; la seconda in un voucher alle start up innovative per favorire i processi di brevettazione ed infine la terza in un'agevolazione per l'uso di "marchi collettivi e di certificazione".
Inoltre, gli strumenti storici Brevetti+, Marchi+ e Disegni+ vengono potenziati grazie alla previsione di un atto di programmazione annuale che favorisca un più ampio accesso alle agevolazioni da parte delle PMI.
Il decreto Crescita ha stabilito anche nuove disposizioni per tutelare maggiormente i marchi italiani all'estero, soprattutto dalle pratiche di falsa evocazione dell'origine italiana dei prodotti, il cd. Italian Sounding.
Tutte le novità descritte sono contenute pubblicato lo scorso 30 aprile e, più precisamente, all'art. 32 del DL Crescita intitolato "Contrasto all'Italian sounding e incentivi al deposito di brevetti e marchi".
Il decreto Crescita ha stabilito un credito di imposta, pari al 50%, delle spese sostenute per la tutela legale dei propri prodotti venduti all'estero, inclusi quelli agroalimentari, colpiti dal fenomeno dell'Italian Sounding.
Il bonus spetta ai consorzi nazionali, nel limite massimo annuo di 30 mila euro per singolo beneficiario.
La dotazione finanziaria annua è pari ad 1,5 milioni di euro; in via teorica, ipotizzando un importo medio di 20 mila euro a beneficiario, potrebbe supportare circa 75 imprese. |
I criteri e le modalità applicative saranno stabilite in seguito da un decreto interministeriale MEF-MiSE.
Il Governo scende in campo a favore delle start up innovative introducendo, per il periodo 2019-2021, il "Voucher 3I- Investire in innovazione", con lo scopo di facilitare il processo di brevettazione delle invenzioni.
Il voucher potrà essere utilizzato per l’acquisizione di servizi di consulenza relativi alla verifica della brevettabilità dell’invenzione e all’effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive, alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e all’estensione all’estero della domanda nazionale. I servizi potranno riguardare una o più delle predette attività.
La definizione delle modalità attuative è demandata ad un decreto del Ministero dello sviluppo economico che può prevedere l’utilizzo sia di un soggetto gestore che dei consulenti in proprietà industriale e avvocati che in base alla normativa vigente possono svolgere l’attività di mandatario per il deposito delle domande di brevetto.
La dotazione finanziaria prevista è di 6,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021. Ipotizzando un importo massimo del voucher pari a 15 mila euro, questo strumento potrebbe agevolare per anno circa 700 imprese, tenendo conto che non tutti i soggetti interessati utilizzino il voucher nella misura massima. |
Con il voucher si completa il raggio di azione di intervento del programma Smart&Start destinato alle start up innovative.
Al fine di aumentare la fruizione da parte delle PMI degli incentivi previsti dai bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+ è stato introdotto un atto di programmazione annuale da parte del MiSE che consentirà di:
- definire preventivamente l’attuazione delle misure consentendo così alle PMI di avere notizie più certe sui tempi di operatività delle misure di sostegno agevolando quindi le loro strategie di sviluppo basate sulla valorizzazione dei titoli di proprietà industriale;
- conformare i bandi alle esigenze delle piccole e medie imprese, in particolare delle start up e delle imprese giovanili, anche con la previsione di agevolazioni che possono rendere più agevole l’accesso al sistema della proprietà industriale, ciò soprattutto in riferimento ai brevetti.
É stata introdotta la concessione di un'agevolazione diretta a sostenere la promozione sui mercati esteri di marchi collettivi o marchi di certificazione privati da parte di associazioni rappresentative di categoria, finalizzati a valorizzare e rendere riconoscibile l’eccellenza dei prodotti italiani.
Per questa nuova misura è stato previsto uno stanziamento annuo di 1 milione di euro. I criteri e le modalità di concessione dell’agevolazione nonché i requisiti minimi dei disciplinari d’uso, determinati d’intesa con le associazioni rappresentative delle categorie produttive, le disposizioni minime relative all’adesione, alle verifiche, ai controlli e alle sanzioni per uso non conforme, cui devono essere soggetti i licenziatari dei marchi, ed infine i criteri per la composizione e le modalità di funzionamento degli organismi cui i titolari affideranno la gestione dei marchi, saranno fissati da un decreto del MiSE.
Nel codice della proprietà industriale viene aggiunto il divieto di registrazione di nomi di Stati e altri enti territoriali, di segni riconducibili a forze armate e forze dell’ordine nonché di marchi lesivi dell’immagine o della reputazione dell’Italia. Spesso infatti si evidenziano, specialmente sui mercati esteri, beni che, oltre ad evocare falsamente l'Italia, contengono parole come "mafia", raddoppiando così il danno per l’immagine del Paese.
L’esigenza di rafforzare i marchi in Italia sotto questo aspetto è anche utile per legittimarne una maggiore difesa all’estero. Il contrasto alla falsa evocazione dell’origine italiana (cd. Italian Sounding), a seguito dell'approvazione del decreto Crescita, è entrato a far parte delle competenze del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, prevedendo anche un cambio di denominazione. Tale inserimento si rende necessario alla luce della rilevanza che sempre più va assumendo il fenomeno dell'Italian Sounding, causa di una sleale concorrenza con le imprese italiane che investono nella qualità, con conseguenti rilevanti perdite per le imprese italiane.
Le nuove disposizioni del decreto Crescita consentono al titolare di una domanda internazionale di brevetto che abbia designato l’Italia, di scegliere, entro 30 mesi dalla data di deposito, se avvalersi della procedura di esame presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi o se avvalersi dell’esame svolto presso l’Ufficio europeo dei brevetti nella cosiddetta “fase regionale” (Euro PCT).
Prima del decreto Crescita era possibile solo effettuare la procedura europea. La possibilità di entrare nella fase nazionale di esame direttamente da una domanda internazionale di brevetto porterebbe i seguenti vantaggi:
una procedura di esame e rilascio generalmente più rapida di quella europea,
la possibilità per i richiedenti di ottenere direttamente un modello di utilità;
la protezione immediata dal momento del deposito della fase italiana, in quanto la domanda internazionale diverrebbe immediatamente disponibile al pubblico in lingua italiana, determinando tutti gli effetti previsti dal codice della proprietà industriale;
maggiori introiti per lo Stato italiano che incasserebbe interamente sia i diritti di deposito della domanda internazionale che entra nella fase nazionale, sia le tasse di mantenimento in vita del brevetto concesso.
La richiesta di apertura della procedura nazionale all’Ufficio italiano brevetti e marchi per la concessione del brevetto italiano per invenzione industriale o modello di utilità deve essere accompagnata da:
a) una traduzione italiana completa della domanda internazionale come pubblicata;
b) i diritti di deposito previsti dalla normativa.