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Decreto Sblocca cantieri, Confindustria: via alle opere già programmate e finanziate

Necessario lo sblocco veloce delle opere al momento ferme ma che erano state in precedenza programmate e finanziate. È questo uno degli aspetti espressi da Confindustria durante l’audizione tenuta in Senato nell’ambito dell’esame del decreto Sblocca cantieri. L’associazione degli imprenditori conferma che gli effetti positivi sulla dinamica del Pil, per ora stimati con effetti limitati, dipenderanno molto dalla semplicità delle misure che verranno adottate ma soprattutto dai tempi della loro effettiva attuazione. La “questione temporale” è ritenuta decisiva anche per evitare il disimpegno dei fondi europei. Tra gli altri, si registra il parere positivo di Confcommercio sulle misure fin qui adottate, ma, allo stesso tempo l’associazione ritiene necessario far partire subito i lavori e sistemare alcuni profili di criticità.

Prosegue l’esame in Senato, presso le commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato, del Decreto Sblocca Cantieri (D.L. n. 32/2019), entrato in vigore il 19 aprile 2019, che si prefigge l’obiettivo di semplificare e snellire le procedure di aggiudicazione, di aprire il mercato degli appalti pubblici alle PMI e una maggiore flessibilità procedurale per assicurare la promozione della concorrenza. In particolare è stato attivato il ciclo specifico di audizioni. Quali sono le principali considerazioni espresse?

Partendo dalle valutazioni di Confindustria si sottolinea come il decreto rappresenta un segnale di inversione di tendenza nelle politiche del Governo, nella direzione di una ritrovata attenzione alle ragioni della crescita. Gli effetti stimati, unitamente al decreto crescita, sono di un limitato impatto positivo sulla dinamica del Pil, pari a 0,1 punti percentuali nel 2019 e 0,2 nel 2020. Molto dipenderà dall’efficacia e dalla semplicità delle misure, nonché dai tempi della loro effettiva attuazione. La questione temporale è ritenuta decisiva anche per evitare il disimpegno dei fondi europei. E’ stata inoltre evidenziata l’urgenza dello sblocco delle opere già programmate e finanziate e che, tuttavia, risultano bloccate.

L’efficacia del decreto, viene ancora rimarcato, dipenderà anche dai miglioramenti che potranno essere apportati in sede di conversione. È necessario evitare il rischio che modifiche ampie e profonde, quali quelle previste dallo Sblocca-cantieri in tema di appalti pubblici, producano interruzioni a un percorso di ripresa delle gare ormai in atto anche perché “sul piano dei rapporti commerciali, la costruzione di una strategia infrastrutturale e logistica potrebbe ridare centralità all’Italia negli scambi euro-mediterranei”.

Per queste ragioni, Confindustria, si ricorda, ha più volte evidenziato la necessità di avviare una nuova fase della politica infrastrutturale fondata su tre pilastri: certezza di risorse, semplificazione delle procedure decisionali e rapidità di esecuzione.

Cna ritiene poi che alcune modifiche al codice appalti introdotte dal Dl Sblocca-cantieri vanno incontro alle esigenze delle imprese più strutturate, favorite nell'approccio ad un mercato che dovrebbe essere, invece, di specifico riferimento delle imprese di minori dimensioni. Le imprese artigiane chiedono in particolare il ripristino del divieto di ricorso all'appalto integrato (progettazione e costruzione), che il D.L. proroga di fatto al 2022, e il mantenimento del limite al subappalto al 30%, che il D.L. eleva al 50%. “Per i sindacati del settore edile Feneal, Filca e Fillea pr sbloccare i cantieri servono interventi su più livelli, le sole modifiche sul Codice degli appalti di per sé non sostituiscono politiche industriali, finanziarie ed urbanistiche, di cui c'è' invece un assoluto bisogno”.

Confcommercio esprime parere positivo ma ritiene necessario far partire subito i lavori e sistemare alcuni "profili di criticità evidenziando i problemi legati" ai rinvii ai procedimenti attuativi, alla mancanza di una lista già nel decreto di opere prioritarie" e alla "tempistica del regolamento unico”. Confcommercio auspica poi che sia impostata "nel sistema una disciplina specifica esclusiva per servizi e forniture che garantisca partecipazione delle piccole e medie imprese" attraverso un "intervento sull'articolo 51 sui lotti cercando di creare una definizione dei lotti che tenga in considerazione una disciplina specifica della fornitura dei servizi”. Per Confartigianato il decreto Sblocca cantieri va nella direzione giusta per risolvere alcune criticità più immediate del Codice degli appalti che penalizzano le piccole imprese. C’è ancora molto da fare per realizzare un sistema di regole semplici accompagnate da controlli efficaci, per rilanciare gli investimenti e far ripartire il settore delle costruzioni.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/05/07/d-l-sblocca-cantieri-confindustria-via-opere-programmate-finanziate

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