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Archivio newsAl Festival del lavoro uomini e donne “di valore”
Giunta alla sua decima edizione, la manifestazione organizzata dal Consiglio Nazionale e dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, si prepara ad allargare gli ambiti di partecipazione anche a veri e propri rappresentanti dei valori etici e della legalità. Questa la finalità dichiarati di alcuni eventi che, in seno al Festival del lavoro, tra il 20 e il 22 giugno 2019, vedranno protagonisti uomini e donne simbolo quali Oney Tapia, atleta paralimpico, Antonio Bartuccio ex sindaco sotto scorta per aver contrastato la ‘ndrangheta e Shiri Ebadi, magistrato in Iran.
La decima edizione del Festival del Lavoro, in programma a Milano dal 20 al 22 giugno 2019, unirà I confronti dedicati al futuro del lavoro e all’analisi delle novità giuslavoristiche, anche alcuni eventi incentrati sui valori condivisi universalmente: la tutela dei diritti fondamentali delle persone, l’etica del lavoro, la libertà di informazione, la cultura della legalità.
Argento ai giochi paralimpici di Rio de Janeiro dle 2016 e oro agli Europei paralimpici di Berlino, Oney Tapia è il lanciatore del disco cubano che detiene anche il nuovo record mondiale. Da non vedente ha vinto anche l’edizione 2017 del talent show Ballando con le stelle. Sarà proprio lui uno degli ospiti, nella giornata del 20 giugno, dell'Auditorium e della Libreria del Festival del Lavoro, dove presenterà il suo libro “Più forte del Buio” (Harper Collins).
Un sindaco, oltre che un professionista, che ha avuto il coraggio di sfidare la ‘ndrangheta per tutelare la legalità. Antonino Bartuccio, L’ex primo cittadino di Rizziconi, vive sotto scorta da quasi cinque anni, dopo aver denunciato le pressioni subite dal suo consiglio comunale, che poi hanno portato all'avvio dell’operazione ‘Deus’. Venerdì 21 giugno, in seno al Festival del Lavoro, sarà presentato il progetto editoriale curato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e intitolato: “Sui sedili posteriori. La ‘nuova' libertà di Antonino Bartuccio” (TeleConsul Editore).
Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2003 per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia: è Shirin Ebadi la prima donna italiana divenuta magistrato in Iran. Dal 2009 vive in esilio volontario per far conoscere al mondo ciò che succede in Iran, attraverso un’intensa attività di informazione e di battaglia legale. Anche Shirin Ebadi sarà ospite del Festival del Lavoro, il prossimo 21 giugno, prima in Auditorium e a seguire in Libreria.