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Archivio newsImprese sequestrate e confiscate: DURC su quali obblighi contributivi?
Con il messaggio n. 2326 del 2019, l’INPS fornisce chiarimenti sull’ambito di applicazione delle tutele di lavoro per le imprese sequestrate e confiscate. Per queste aziende, evidenzia l’Istituto, ai fini del rilascio del documento unico di regolarità contributiva, rilevano esclusivamente gli obblighi contributivi relativi all’arco temporale successivo alla data di approvazione del programma di prosecuzione o di ripresa dell’attività dell’impresa sequestrata e confiscata.
L’INPS torna ad occuparsi, con il messaggio n. 2326 del 20 giugno 2019, della tutela del lavoro delle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria per favorire l’emersione del lavoro irregolare nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e, ove necessario, l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.
Per consentire alle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria la prosecuzione dell’attività, la disciplina vigente prevede che, ai fini del rilascio del documento unico di regolarità contributiva, rilevino esclusivamente gli obblighi contributivi relativi all’arco temporale successivo alla data di approvazione del programma di prosecuzione o di ripresa dell’attività dell’impresa sequestrata e confiscata di cui all’articolo 41 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.
L’esposizione debitoria maturata antecedentemente alla data di approvazione del programma di prosecuzione o di ripresa dell’attività resta dunque esclusa dalla verifica della regolarità contributiva.
Nulla osta, tuttavia, precisa l’Istituto, al fatto che tutti i crediti dell’impresa sequestrata e confiscata sottoposta ad amministrazione giudiziaria, compresi quelli sorti a decorrere dalla data di approvazione del programma di prosecuzione o di ripresa dell'attività, possano essere trasmessi all’Agente della Riscossione.
INPS, messaggio 20/06/2019, n. 2326