News
Archivio newsDisoccupazione di lungo periodo: la ricetta dei Consulenti del lavoro
Investire nelle politiche attive per combattere la disoccupazione di lungo periodo: è il messaggio della Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, al convegno organizzato a Roma con l’Osservatorio del mercato del lavoro (OML) del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE). La Presidente Calderone ha posto l’accento soprattutto sulla spesa in politiche passive sostenuta dal nostro Paese. All’evento ha partecipato anche il Presidente INPS, Pasquale Tridico che ha evidenziato la necessità di investire nella scuola, nella formazione continua e nelle competenze per superare la disoccupazione di lunga durata.
Si è svolto il 12 settembre 2019 a Roma il convegno “Combattere la disoccupazione di lungo periodo: il ruolo della società civile organizzata”, organizzato dal Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro con l’Osservatorio del mercato del lavoro (OML) del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
La Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, ha evidenziato la necessità di investire in percorsi di riaccompagnamento al lavoro per impedire che il reddito di cittadinanza si trasformi in una misura puramente assistenziale.
All’evento ha partecipato anche il Presidente INPS, Pasquale Tridico, il quale ha sostenuto la necessità di investire nella scuola, nella formazione continua e nelle competenze per superare la disoccupazione di lunga durata e non restare indietro.
La Presidente Calderone, nel commentare gli effetti generati dalla disoccupazione di lungo periodo (in Italia corrisponde al 51,2% su un totale di 2.865.000 disoccupati) ha posto l’accento soprattutto sulla spesa in politiche passive sostenuta. Secondo il rapporto annuale dell’Inps, diffuso lo scorso luglio, nel 2018 l’Istituto ha sostenuto una spesa di 15 miliardi di euro a fronte dei 5,7 miliardi di euro che hanno alimentato il fondo per la disoccupazione.
Sintesi grafica (dati Eurostat) sul tasso di disoccupazione di lungo periodo.
Inoltre, i servizi per l’impiego sono dotati di poco personale e scarsi investimenti, incentivando così il disoccupato a scegliere la strada più conveniente: fruire del sussidio di politica passiva.
“Per rendere sostenibile la spesa in sussidi passivi di disoccupazione – ha dichiarato la Presidente Marina Calderone – servirebbe un piano di investimenti in politiche attive del lavoro rivolte ai percettori di NASpI, l’indennità di disoccupazione che ogni anno interessa 1,5 milioni di persone”. “La vera sfida – ha suggerito la Presidente – è evitare che il reddito di cittadinanza diventi una misura assistenziale, soprattutto al Sud. Per far questo, è necessario produrre quel match tra la politica di sostegno e gli interventi di riaccompagnamento al lavoro”.
Un ruolo importante nel favorire l’occupazione è svolto dai Consulenti del Lavoro, che assistono 1,5 milioni di imprese e gestiscono 8 milioni di rapporti di lavoro. La Categoria può contribuire ad un migliore incrocio fra domanda e offerta di lavoro anche grazie alla sua Fondazione Consulenti per il Lavoro, agenzia per il lavoro del Consiglio nazionale dell’Ordine.
“Se vogliamo che le politiche attive funzionino nel nostro paese e la raccomandazione del 2016 del Consiglio dell’Unione europea sull’inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro diventi un processo virtuoso – ha concluso la Presidente – dobbiamo promuovere investimenti in riqualificazione del lavoro per chi il lavoro l’ha perso, in linea con le esigenze delle imprese. Sono queste, infatti, che possono raccontarci i fabbisogni formativi dei lavoratori e farci riflettere sulle nuove figure professionali di cui ha bisogno il mercato”.
Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, comunicato stampa 12/09/2019