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Archivio newsCasse di previdenza: l’Adepp ha pubblicato il IV Rapporto sugli investimenti
Presentato il IV Rapporto sugli investimenti delle Casse di previdenza private e privatizzate aderenti ad Adepp. Dal Rapporto emerge che il patrimonio delle Casse di previdenza dei liberi professionisti, negli ultimi cinque anni, ha registrato una crescita continua e costante passando dai circa 65,6 miliardi di euro del 2013 ai circa 87 miliardi di euro di fine 2018 con un incremento complessivo di 32,5 punti percentuali. Si rileva, inoltre, come tutte le Casse abbiano adottato una gestione del patrimonio volta a ridurre il rischio di esposizione proprio degli investimenti. Quali sono le altre evidenze che emergono dal IV Rapporto sugli investimenti delle Casse di previdenza private?
Il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, ha presentato il 15 ottobre 2019, il IV Rapporto sugli investimenti delle Casse di previdenza private e privatizzate aderenti ad Adepp.
Il patrimonio delle Casse di previdenza dei liberi professionisti rappresenta il fondamento essenziale per la loro stabilità prospettica. Assume allora particolare interesse, in questa prospettiva, la disamina del IV Rapporto sugli Investimenti degli Enti di Previdenza Privati pubblicato dall’ADEPP. Quali sono le principali evidenze?
Negli ultimi cinque anni il patrimonio delle Casse di Previdenza ha registrato una crescita continua e costante passando dai circa 65,6 miliardi di euro del 2013 ai circa 87 miliardi di euro di fine 2018 con un incremento complessivo di 32,5 punti percentuali. Tale incremento ha riguardato tutti gli anni in analisi con un tasso di crescita percentuale pari al 9,55% tra il 2013 e il 2014, al 4,96% tra il 2014 e il 2015 e al 6,05% tra il 2015 ed il 2016, 6,6% tra il 2016 ed il 2017 e 2% nell’ultimo anno considerato.
La crescita, sottolinea il Rapporto, va analizzata alla luce di due fattori interconnessi ovvero, da un lato i contributi complessivamente incassati sono superiori alle uscite derivanti dalle prestazioni erogate - per un saldo positivo complessivo di circa 17 miliardi nel periodo di analisi - e dall’altro i rendimenti conseguiti sugli attivi che ammontano a circa 1,4% netto annuo in media tra il 2013 ed il 2018.
Con riferimento alla allocazione degli investimenti, le tre componenti predominanti sono i fondi di investimento mobiliari per una quota del 25,6%, altri fondi di investimento per il 21,7% e titoli di Stato con una quota del 16,8%.
Andando alla ripartizione geografica a quota investita in Italia è pari al 40%, gli investimenti nella restante area euro ricoprono circa il 18% del patrimonio e gli investimenti esteri si attestano intorno al 25%. Va però notato che se alla quota investita in Italia vengono aggiunte le altre voci quali la liquidità, le polizze assicurative e le “altre attività” tutte detenute in Italia, anche se non investite, il patrimonio delle Casse, nel nostro Paese, ammonta a circa il 57 per cento del totale e si sale al 75% se si considera tutta l’area euro.
Interessante ed attuale l’analisi sull’investimento ESG (rispettoso cioè del valore ambientale e sociale, dal rispetto dei diritti umani, della gestione del personale, alle politiche di non discriminazione). A scopo di esempio si evidenzia come:
- INARCASSA al 2017 abbia investimenti in titoli classificabili ESG una quota del patrimonio pari a circa 472 milioni di euro,
- ENPAM abbia destinato una quota fino al 5% della sua asset allocation (circa 1 miliardo di euro) ad investimenti correlati alla propria missione istituzionale e in grado di generare ricadute positive sulle professioni degli iscritti e quindi sull’economia reale.
Inoltre, la Cassa dei medici e degli odontoiatri, ha avviato un monitoraggio del patrimonio complessivo, che ha messo in mostra una rispondenza ai parametri ESG più elevata rispetto alla media del mercato.
Un altro esempio decisamente virtuoso è quello dell’ENPAP, la Cassa degli Psicologi, che ha una quota importante del proprio patrimonio (pari al 46% del totale, per un controvalore di oltre 576 mln di euro) investito in fondi selezionati anche tenendo conto della effettiva implementazione, nei rispettivi processi di investimento, dei criteri “ESG”.
Cassa Forense svolge una valutazione di sostenibilità del portafoglio dei Fondi liquidi dell’Ente; a giugno 2018 gli AUM complessivi valutati sotto il profilo ESG sono il 58% degli oltre 4 miliardi in gestione.
Di questi il 12%, pari a circa 504 milioni di euro, presentano un portafoglio titoli che supera ampiamente la verifica dei principi ESG e dell’indice delle controversie.