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Archivio newsLettera del Governo all’Europa: Manovra prudente, con coperture certe
Il Governo ha fornito chiarimenti a Bruxelles sulla legge di Bilancio 2020. Nel documento il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, evidenzia come l’intonazione moderatamente espansiva della Manovra finanziaria è prudente e coerente con le regole del Patto di stabilità e crescita. Vengono descritte nel dettaglio le misure che concorrono alla definizione delle coperture finanziarie, come le misure di contrasto all’evasione fiscale, che vengono quantificate a circa 3 miliardi di euro. Viene anche dichiarato che la riduzione dello spread permetterà di risparmiare fino a 18 miliardi, 630 euro per ogni contribuente.
Nella tarda serata del 23 ottobre è stata inviata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, la risposta del Governo alla Commissione europea fornendo i chiarimenti richiesti il 22 ottobre.
Come aveva commentato il Presidente del Consiglio si tratta di una interlocuzione doverosa con le istituzioni comunitarie. Va ricordato come Bruxelles abbia indirizzato anche a Belgio, Finlandia, Portogallo, Spagna e Francia, missiva con cui postulava approfondimenti per verificare la congruità dei loro piani di bilancio con le regole del Patto di stabilità. In precedenza, aveva ricevuto richiesta specifica anche la Finlandia che ha già inviato la propria risposta.
Con lettera a firma di Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici la Commissione UE ha chiesto al nostro Paese ulteriori informazioni sulla composizione precisa del saldo strutturale nonché maggiori chiarimenti sulle modalità di spesa previste nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2020 (DPB) approvato dal Consiglio dei Ministri e inviato a Bruxelles il 15 ottobre scorso.
L’obiettivo è quello di meglio comprendere se c'è un rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento di bilancio che l'Italia si è prefissata di seguire. Si osservava ancora come in base alle stime riportate nel Draft Budgetary Plan la manovra del nostro Paese non è conforme ai parametri di riferimento per la riduzione del debito nel 2020.
Si prevede infatti una modifica del saldo strutturale nel 2020 pari a un peggioramento dello 0,1% del Pil, una percentuale che non è all'altezza dell'adeguamento strutturale raccomandato e pari allo 0,6% del Pil. Questi elementi non sembrano essere in linea con i requisiti della politica di bilancio stabiliti dalla Commissione, concludeva la lettera.
Come ha sottolineato Moscovici lo spirito della richiesta non è però quello di chiedere un cambio di manovra ma di porre avvertimenti e consigli chiari sugli obiettivi di bilancio considerando che il nostro Paese si trova in uno stato di crescita debole.
Nella lettera del Ministro si evidenzia come l’intonazione moderatamente espansiva della manovra di bilancio sia coerente con le regole del Patto di Stabilità e Crescita, tenuto conto della flessibilità che queste prevedono.
Al tempo stesso, viene assicurata la sostenibilità della finanza pubblica e la traiettoria discendente del debito pubblico, evitando una stretta pro-ciclica in linea con gli orientamenti espressi nell’Eurogruppo del 9 ottobre.
Alla lettera di risposta alla Commissione Europea è allegata un’ampia relazione tecnica che descrive nel dettaglio le misure che concorrono alla definizione delle coperture. In particolare, le misure di contrasto all’evasione fiscale vengono quantificate in maniera prudente ma rigorosa e ammontano complessivamente a circa 3 miliardi di euro.
Come viene sottolineato la risposta alla richiesta della Commissione europea è stata anche una opportunità per ribadire l’impegno del Governo italiano a perseguire una maggiore equità nella distribuzione del carico fiscale attraverso una combinazione di riduzione delle imposte sul lavoro subordinato e specifiche misure di contrasto all’evasione; a prendere parte al Green New Deal europeo attraverso investimenti orientati a favorire l’innovazione e l’adattamento del nostro sistema produttivo a modelli di sostenibilità ambientale e sociale; a intraprendere riforme strutturali capaci di modernizzare il paese e di migliorare la condizione sociale dei cittadini, in particolare in merito a istruzione e salute.
Si apprendono poi le principali misure che faranno parte della manovra contenute in una bozza di sei pagine che ha fatto da canovaccio per la lettera di risposta all’Ue. Vengono previsti 30 miliardi di maggiori spese mentre 15 sono maggiori entrate. Tra queste ultime, 6,5 miliardi provengono dalle misure individuate nel decreto fiscale, mentre 8,5 miliardi provengono da maggiori entrate individuate con le misure del disegno di legge di Bilancio. Il resto è coperto in deficit, con 14,4 miliardi di euro.
Si va dal ripristino della rivalutazione delle pensioni tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi ad un fondo per la famiglia da 2 miliardi nel prossimo triennio. Dal 2020 le risorse degli attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) saranno riordinate in un unico fondo che avrà una dote aggiuntiva di 500 milioni.
Sarà un’apposita “carta bimbi“ da 400 euro al mese a permettere alle famiglie di coprire le rette per gli asili nido o azzerarle per i nuclei a basso reddito. Vi è poi il taglio del cuneo fiscale che riguarderà sia i 4,5 milioni di lavoratori con redditi lordi tra i 26.600 e i 35.000 mila euro, finora esclusi dal bonus Renzi, sia i 9,4 milioni di lavoratori con redditi da 8 mila a 26.6000 euro, che percepiscono già il bonus Renzi.
Dovrebbero poi ridursi le detrazioni fiscali (non però quelle per spese sanitarie) con aliquota al 19 per cento per i redditi oltre 120 mila euro l’anno con il graduale azzeramento a quota 240mila euro. Si prorogano ancora le deduzioni per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito della ristrutturazione.
Viene introdotta per il 2020 una detrazione pari al 90 per cento delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (bonus facciate) per restituire un nuovo volto alle città.
Dovrebbero confermarsi poi le tasse sulle sigarette, la tassa sugli imballaggi di plastica, l’aumento della cedolare secca dal 10 al 12,5 per cento e l’abolizione dei superticket. Si conferma anche un irrobustimento delle risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego per cui si aggiungeranno 225 milioni per il 2020 e 1,4 miliardi a regime dal 2021, che andranno ad aggiungersi agli 1,4 miliardi stanziati precedentemente per il 2020 e agli 1,75 stanziati precedentemente per il 2021. Si tratta in totale di 3,1 miliardi stanziati a regime per i rinnovi.
E’ utile ancora riportare le considerazioni espresse da Moody's sul nostro Paese nel proprio report annuale appena pubblicato in cui evidenzia come bassa crescita e alto debito restano significative debolezze.
L’agenzia di rating segnala che l'economia italiana è entrata in una fase di stagnazione nel secondo trimestre 2018, cosa che in parte riflette il generale rallentamento dell'Eurozona, ma che è anche legata a fattori specifici del’ Italia, in particolare l'aumento del costo di finanziamento e l'incertezza politica emersa durante il 2018 e nella prima metà di quest'anno.
Con riferimento alla manovra finanziaria sebbene sia basata su previsioni di crescita più caute e realistiche di quelle presentate dal precedente Governo, il nuovo Esecutivo punta ancora su un significativo grado di flessibilità da parte della Commissione europea, dal momento che i piani sul deficit vanno contro gli impegni fiscali presi dall'Italia sulla riduzione del debito su base sostenuta.
Ci si attende in ogni modo un dialogo più costruttivo e meno polemico con Bruxelles.