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Commissione UE: l’economia italiana fatica ancora a crescere

L'economia italiana è in gran parte ancora stagnante. Ad affermarlo è la Commissione UE nel documento “Autumn 2019 Economic Forecast” in cui tratteggia l’andamento dell’economia europea. Tuttavia, pur esprimendo riserve sulla congruità delle coperture con riferimento particolare al contrasto all’evasione fiscale Bruxelles afferma che non respingerà la Manovra dell’Italia e non aprirà procedure di infrazione. Si prevede un incremento del debito pubblico che dovrebbe salire nel 2019 a 136,2%, e nel 2020 a 136,8%. Le cause principali sono la debole crescita del Pil nominale, il deterioramento dell'avanzo primario e il costo in aumento delle misure passate cioè reddito di cittadinanza e quota 100.

La Commissione UE ha pubblicato l’Autumn 2019 Economic Forecast in cui tratteggia l’andamento dell’economia europea e rappresenta un focus specifico per ogni singolo Paese. Partendo dall’inquadramento continentale si sottolinea come si registra il settimo anno consecutivo di crescita e, secondo le previsioni, si continuerà a crescere nel 2020 e nel 2021.

I mercati del lavoro restano solidi e la disoccupazione continua a diminuire. Tuttavia, l'ambiente esterno è diventato molto meno favorevole e regna l'incertezza, con ripercussioni soprattutto sul settore manifatturiero, che sta anche vivendo cambiamenti strutturali.

Di conseguenza, l'economia europea sembra avviarsi verso un periodo prolungato di crescita più contenuta e di inflazione modesta. La raccomandazione rivolta ai Paesi UE con livelli elevati di debito pubblico è quella di perseguire politiche di bilancio prudenti e a intraprendere un percorso di riduzione del livello del debito. Dall'altra parte si invitano gli Stati membri che dispongono di margini di bilancio a utilizzarli fin d'ora.

Si prevede che il prodotto interno lordo (PIL) della zona euro crescerà dell'1,1 % nel 2019 e dell'1,2 % nel 2020 e nel 2021. Rispetto alle previsioni economiche di estate 2019 (pubblicate in luglio), le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso di 0,1 punto percentuale nel 2019 (dall'1,2 %) e di 0,2 punti percentuali nel 2020 (dall'1,4 %).

Per l'UE nel suo complesso, si prevede un aumento del PIL dell'1,4 % nel 2019, 2020 e 2021. Anche le previsioni per il 2020 sono state riviste al ribasso rispetto al dato dell'estate (1,6 %). Una serie di rischi potrebbe comportare una crescita inferiore rispetto a quella prevista. L'intensificarsi dell'incertezza o un aumento della tensione nelle relazioni commerciali e a livello geopolitico potrebbe rallentare la crescita, così come potrebbe agire da freno un rallentamento più marcato del previsto in Cina, dovuto al fatto che le politiche adottate finora potrebbero produrre effetti meno significativi di quelli attesi.

Più vicino a casa, rappresentano un rischio l'eventualità di una Brexit disordinata e la possibilità che la debolezza del settore manifatturiero possa avere effetti di ricaduta più evidenti sui settori orientati verso il mercato interno.

Tra i fattori che invece comporterebbero una revisione delle prospettive al rialzo, sarebbero propizi per la crescita un allentamento delle tensioni commerciali, il rafforzamento della crescita in Cina e una distensione delle tensioni geopolitiche.

Nella zona euro la crescita trarrebbe vantaggio anche dalla scelta di attuare una politica fiscale più espansiva del previsto da parte degli Stati membri che hanno margini di bilancio. Nel complesso, tuttavia, la bilancia dei rischi continua a pendere decisamente verso una revisione delle prospettive al ribasso.

L'economia italiana è in gran parte stagnante dall'inizio del 2018. In linea con le tendenze globali, quest'anno l'industria manifatturiera si è indebolita ulteriormente, mentre le scorte eccezionalmente in calo hanno continuato a frenare la crescita.

Gli indicatori anticipatori non suggeriscono un imminente recupero della produzione nella seconda metà del 2019. Inoltre, vi sono segnali crescenti che la debolezza del settore manifatturiero ha iniziato a diffondersi ai servizi.

Tuttavia, condizioni di finanziamento favorevoli e una crescente incertezza politica possono sostenere la crescita oltre il termine molto breve. La crescita media annua è prevista allo 0,1%, tenendo conto anche della revisione dei conti nazionali trimestrali. Nel 2020, il PIL reale dovrebbe aumentare dello 0,4%, in parte grazie alla presenza di altri due giorni lavorativi, a fronte dello 0,7% stimato a luglio.

Si sottolinea una "modesta" ripresa della crescita, grazie a domanda esterna e spesa delle famiglie, che però è attenuata dal mercato del lavoro in deterioramento. Nel 2021 la produzione reale dovrebbe crescere allo 0,7%, leggermente al di sopra del potenziale.

Si sottolinea ancora come l'Italia è esposta a un ulteriore indebolimento dell'economia globale e al potenziale peggioramento delle condizioni finanziarie, dato il suo elevato debito pubblico. In particolare, il debito pubblico destinato ad aumentare in presenza di deboli prospettive di crescita.

Il deficit per la Commissione si attesterà al 2,2% per il 2019 e in leggero aumento al 2,3% nel 2020. Il disavanzo nominale del Governo dovrebbe rimanere stabile al 2,2% del PIL nel 2019. La spesa pubblica dovrebbe aumentare in seguito all'introduzione del reddito di cittadinanza e delle disposizioni che ampliano le possibilità di prepensionamento.

Nel 2020, il disavanzo pubblico dovrebbe salire al 2,7% a causa di diverse misure incluse nel progetto di Bilancio 2020, tra cui un'ulteriore riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e un maggiore sostegno agli investimenti pubblici e privati. Il rapporto debito/PIL dell'Italia dovrebbe aumentare da 134,8 % nel 2018 al 137,4% nel 2021, a causa della debole crescita del PIL nominale e del deterioramento del saldo primario.

Con riferimento alla Manovra si esprimono perplessità sulle coperture, in particolare sull’incertezza del gettito correlato alle misure addizionali contro le frodi fiscali.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/11/07/commissione-ue-economia-italiana-fatica-crescere

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