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Legge di Bilancio 2020, Gualtieri: asili nido gratis dal 1° gennaio

Durante l’audizione al Senato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha annunciato un maggior sostegno alle politiche dedicate alla famiglia attraverso il rafforzamento del bonus asili nido, che garantirà la sostanzialmente gratuità del servizio, per la grande maggioranza delle famiglie italiane, già a partire dal 1° gennaio 2020. Nell’analisi del disegno di legge di Bilancio 2020, è poi intervenuto sulla norma per le auto aziendali chiarendo che deve essere migliorata per evitare che aumenti la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti che usufruiscono di questo benefit. Anche la plastic tax, afferma il Ministro, deve essere riformulata in modo di evitare effetti negativi sulla filiera produttiva. Quali sono invece le considerazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio sulla Manovra?

Proseguono le audizioni nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra finanziaria. Particolarmente significativi ed autorevoli gli interventi del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del Presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) Giuseppe Pisauro.

Nel corso dell'audizione, il Ministro Roberto Gualtieri ha sottolineato, in premessa, come arrivano "segnali incoraggianti" sull'economia italiana, nonostante la difficile situazione internazionale, e la stima del PIL allo 0,6% per il prossimo anno appare prudente e raggiungibile permettendo di proiettare una crescita negli anni successivi all'1%.

Se l'Italia saprà preservare e consolidare la fiducia sui mercati, prosegue Gualtieri, potrà perseguire un dividendo di credibilità stimabile in 38,5 miliardi nel quadriennio 2019-22 grazie ai risparmi sulla spesa per interessi.

Il messaggio trasmesso ai mercati è quello di una maggiore stabilità della nostra economia così come testimoniato dal calo dello spread che produrrà un risparmio di 2,7 miliardi per l'anno in corso e 6,7 miliardi nel 2020. Procedendo ad una disamina delle prospettive del disegno di legge di Bilancio 2020 il Ministro sottolinea come si intraveda la possibilità che solo il 5% delle misure possa essere modificato.

In particolare, la norma sulle auto aziendali come fringe benefit va disegnata e migliorata per evitare che aumenti la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti che usufruiscono di questi benefit, ma in modo da salvaguardare l'obiettivo di incentivare un rinnovamento del parco auto, modulando tempi e forme, con tempi anche piu' coerenti con i piani produttivi del settore automotive. La ratio è giusta e non va smarrita.

Anche la plastic tax deve essere migliorata, riformulata in modo di evitare che abbia effetti negativi molto importanti sulla filiera produttiva. Il Governo ha avviato una riflessione tecnica, un dialogo con gli operatori del settore e auspica che il Parlamento intervenga per migliorare questa misura.

Come politica per la famiglia sottolinea poi come il rafforzamento del bonus per gli asili nido, che scatterà il 1° gennaio 2020, consentirà la sostanziale gratuità degli asili nido per la grande maggioranza delle famiglie italiane, importante anche dal punto di vista del sostegno all’occupazione femminile.

Gualtieri ha poi sottolineato come dal pacchetto “Italia Cashless” con gli incentivi ai pagamenti digitali il Governo non ha previsto entrate aggiuntive per prudenza. Tuttavia, determinerà un significativo aumento del gettito, che consentirà di incrementare il fondo per la riduzione della pressione fiscale e di ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. La web tax è poi una misura di equità fiscale e sociale che si auspica possa confluire in una misura internazionale su cui sono in corso negoziati a livello Ocse.

Secondo l’UPB dopo un deficit nel 2020 al livello degli ultimi due anni (2,2 per cento del PIL), la Manovra prevede una riduzione del disavanzo pubblico programmatico a partire dal 2021. Il miglioramento previsto per il 2021 e il 2022 è peraltro unicamente attribuibile alla presenza di una parte ancora rilevante delle clausole di salvaguardia.

Senza il contributo delle clausole, il deficit – in un esercizio puramente meccanico – risulterebbe pari al 2,8 per cento del PIL nel 2021 e al 2,7 per cento nel 2022. Inoltre, sempre in termini puramente meccanici, le clausole garantirebbero oltre la metà della riduzione programmatica del rapporto debito PIL nel biennio 2021-22.

Un secondo aspetto problematico della Manovra è relativo agli andamenti fortemente divergenti previsti per le spese e le entrate complessive. Rispetto a quanto ipotizzato nella NADEF, la Manovra fuga alcuni elementi di incertezza. In particolare, ridimensiona, rispetto agli originari 7 miliardi previsti per il 2020, l’apporto delle misure di contrasto all’evasione fiscale, ora oggetto di quantificazioni più prudenti e realistiche. Le grandezze di finanza pubblica appaiono in ogni caso soggette a rischi e incertezze derivanti dall’andamento del quadro macroeconomico.

Un forte peggioramento del contesto internazionale potrebbe influire negativamente sulla domanda estera rivolta al nostro Paese e quindi sulla crescita del PIL, che potrebbe risultare inferiore a quella dello scenario programmatico prospettato nella NADEF.

Inoltre, sul fronte dei tassi di interesse, la situazione favorevole dovuta alla loro recente riduzione è soggetta a incertezza, con rischi sulla spesa per l’onere del servizio del debito. Nell’ambito della Manovra risorse per 3 miliardi nel 2020, 3,7 nel 2021 e 3,5 nel 2022 provengono dalle misure di contrasto dell’evasione fiscale e di incentivo all’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili introdotte con il decreto fiscale 2020. Queste misure appaiono condivisibili dal punto di vista del merito e la loro valutazione finanziaria risulta sufficientemente prudenziale.

Per quel che riguarda la tassazione sulle imprese l’UPB, utilizzando il proprio modello di microsimulazione, ha quantificato gli effetti redistributivi sia sulle società non finanziarie sia su quelle finanziarie delle modifiche apportate al regime IRES e della proroga del super e dell’iperammortamento. Dalle simulazioni emerge che nel 2020 il complesso delle società non finanziarie registrerebbe un aggravio di imposta pari allo 0,7 per cento del prelievo.

In particolare, l’aggravio derivante dall’abolizione dell’aliquota agevolata, amplificato dalla riduzione della aliquota nozionale dell’ACE, è solo in parte compensato dai benefici della proroga del super e dell’iperammortamento. Saranno le società non finanziarie medio-grandi a subire l’aggravio maggiore (intorno all’1,3 per cento del gettito), nonostante siano quelle che ricevono anche maggiori benefici dalla proroga del super e dell’iperammortamento (tra lo 0,6 e lo 0,8 per cento del gettito).

Simmetricamente, le società di minori dimensioni godono del beneficio maggiore (tra lo 0,4 e l’1,4 per cento del gettito) essenzialmente per effetto dell’impatto positivo dell’ACE (dell’ordine del 3-4 per cento del gettito). Infine, le società del settore finanziario, che sono escluse dal regime agevolato sugli utili non distribuiti, beneficiano integralmente della reintroduzione dell’ACE sebbene mitigata dalla minore aliquota nozionale sul capitale (6,7 per cento del gettito).

Per quel che riguarda poi la stretta sul regime sostitutivo per le partite IVA si sottolinea che nonostante gli interventi adottati, resta molto ampio, a parità di reddito, il differenziale fiscale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. Persiste inoltre il contrasto con lo spirito originario sottostante l’introduzione dei primi regimi forfettari, che puntava a semplificare la gestione amministrativa e a ridurre il carico fiscale esclusivamente per le micro imprese.

Si sottolinea ancora come nelle manovre di bilancio degli scorsi anni, anche nella Manovra per il triennio 2020-22 non vi è traccia di un riassetto o di una razionalizzazione delle spese fiscali. Al contrario, il disegno di legge di Bilancio prevede il rinnovo mediante proroga di diverse spese fiscali (si pensi, a titolo esemplificativo, a quelle sulle ristrutturazioni edilizie e sulla riqualificazione energetica), aumenta l’entità di certe altre rispetto alla legislazione vigente (ad esempio nel caso della cedolare secca agevolata sulla locazione nei comuni ad alta densità abitativa), ne introduce di nuove (come nel caso del bonus facciate).

La Manovra contiene tuttavia un timido e iniziale tentativo di ridurre le spese fiscali connesse con l’IRPEF limitando le detrazioni di alcune spese al 19 per cento oltre un certo livello di reddito con effetti di recupero di gettito limitatissimi.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/11/13/legge-bilancio-2020-gualtieri-asili-nido-gratis-1-gennaio

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