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Archivio newsMattarella al compleanno della Cassa depositi e prestiti. Ultimatum Alitalia
Il capo di Stato Sergio Mattarella lunedì sarà all’ex Poligrafico di Roma per festeggiare i 170 anni della Cdp. Martedì arrivano i dati europei delle vendite di automobili, giovedì scade il termine per la presentazione di un «piano vincolante» per Alitalia.
Gli ultimi dati sulla produzione industriale, diffusi dall’Istat a inizio settimana, fotografano l’ennesimo calo: -0,4% tra settembre e ottobre. Uno spiraglio però c’è. All’interno di quella media, il numero riferito al solo manifatturiero torna al segno “più” e mostra un incremento dello 0,3%. Poco, certamente, per parlare di anche solo di “ripresina”, e tuttavia potrebbe essere un segnale incoraggiante: ci sono buone probabilità, secondo gli economisti di Intesa SanPaolo (per esempio), che per l’industria il picco minimo del ciclo sia alle spalle. Una prima conferma (o meno) è attesa già oggi: in arrivo le statistiche su fatturato e ordinativi.
Non sono granché indicativi, gli incrementi del mercato europeo dell’auto in settembre (+14,4%) e quelli già annunciati dai principali mercati, Italia compresa, per il mese di ottobre. Non lo sono perché il confronto con gli stessi mesi di un anno fa dovrebbe tener conto del tracollo causato, allora, dall’entrata in vigore di una nuova stretta regolatoria Ue. È vero però che, se il bilancio dei primi nove mesi resta in rosso e la crisi del diesel continua a tagliare le relative immatricolazioni, ottobre ha portato con sé qualche recupero. I dati cumulativi sulle vendite continentali, che Acea comunicherà oggi, serviranno anche a capire se effettivamente, da qui a fine anno, il mercato abbia spazio per arrivare almeno al pareggio.
Ennesima scadenza per la presentazione del “piano vincolante” per Alitalia. Ed ennesima rassicurazione del ministro in carica alle Infrastrutture e Trasporti, passato a Paola De Micheli con la nascita del governo Cinquestelle-Pd: “Sono realisticamente ottimista su Alitalia. La scadenza del 21 novembre dovrà essere una scadenza definitiva”. Lo sentiamo ripetere da un anno e passa. Magari, però, è davvero la volta buona.
La Germania che ha evitato per un soffio di finire in recessione tecnica presenta, oggi, i dettagli dell’aumento del Pil trimestrale. Gli analisti si aspettavano scendesse dello 0,1% (e sarebbe stata, appunto, recessione tecnica), l’istituto tedesco di statistica li ha sorpresi certificando un rialzo della stessa entità. Restano comunque i tagli alle stime annuali annunciati dalle cinque principali società di ricerca del Paese: lo 0,8% dell’ultima previsione per il 2019 diventa 0,5%, l’1,8% immaginato per il 2020 scende a 1,1. Persino più pessimista l’Unione Europea: +0,4% l’attesa per quest’anno, +1% per il prossimo.