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Archivio newsRiforma fiscale e pensione: Consulenti del Lavoro a confronto col Governo
Riforma fiscale, pensioni e occupazione: tre assi prioritari sui quali l’azione di Governo è già intervenuta e mira a concentrarsi nella predisposizione della prossima legge di Bilancio. Questi i temi del confronto che si è svolto presso la Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro tra il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle finanzie Pier Paolo Baretta, il Vicepresidente della Commissione Lavoro in Senato William De Vecchis e il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro Rosario De Luca.
Con un comunicato stampa del 6 febbraio 2020, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro analizza le misure attraverso le quali il Governo punta alla riduzione della pressione fiscale:
- il taglio del cuneo fiscale, già introdotto dal D.L. n. 3/2020, per il quale sono stati stanziati 3 miliardi per il 2020 e 5 per il 2021;
- la riforma fiscale.
Proprio su questo ultimo tema è stato convocato un tavolo tecnico, presso il Ministero dell’Economia e Finanze, volto a studiare la riduzione delle aliquote IRPEF per autonomi e pensionati che dovrebbe fare parte integrante della prossima legge di Bilancio.
“L’obiettivo principale è di poter arrivare alla fine di quest’anno a mettere in legge di Bilancio una riforma fiscale che abbia come effetto che i cittadini, non i lavoratori dipendenti che hanno già avuto un risultato, ma i pensionati, le partite IVA, godano dell’abbassamento del peso delle aliquote”, ha dichiarato il Sottosegretario al MEF, Pier Paolo Baretta, operando “soprattutto sulle due aliquote più basse, e se si riesce anche sulla terza, in modo da togliere il peso delle tasse sui redditi medi e medio-bassi”.
Per quanto riguarda la riforma pensionistica, pare che non sarà prevista alcuna proroga di Quota 100 dopo il 2021. Obiettivo del Governo è di garantire la massima flessibilità in uscita e creare un sistema di welfare che tuteli chi non è autosufficiente.
Sul tema dell’occupazione è intervenuto il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, definendo positivi gli interventi già introdotti nella manovra finanziaria a favore dei lavoratori dipendenti e di chi non ha lavoro, ma poco apprezzabile lo scarso interesse manifestato per le aziende e i lavoratori autonomi, che se non vengono sostenuti con interventi mirati a far ripartire gli affari e il lavoro non produrranno alcun vantaggio all’economia e all’occupazione. E, di conseguenza, non incrementeranno i contributi per la pensione. “Non dimentichiamoci mai delle piccole e medie imprese, degli studi professionali, del tessuto socio-economico della nostro Paese che è quello da cui parte tutto, compreso il lavoro dipendente e il sostegno al sistema previdenziale”, ha sottolineato De Luca.
Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, comunicato stampa 06/02/2020