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Archivio newsCentrale dei rischi: analisi dei dati con vantaggi per il risk management
L’analisi di dati contenuti nella centrale dei rischi diventa sempre più un importante strumento a supporto delle attività di risk management. Acquisendo le informazioni sui principali clienti aziendali è possibile esprimere un giudizio molto più approfondito e completo in merito alla possibilità di concedere un fido commerciale, fare previsioni di incasso e raccogliere preziose informazioni sui conti correnti attivi per utilizzarle in una eventuale azione di recupero coattivo del credito scaduto. In definitiva, l’analisi dei dati della centrale dei rischi è un passaggio fondamentale per formulare le previsioni future sulle dinamiche finanziarie dell’azienda esaminata.
Il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) nella misura in cui obbliga il management ad attivarsi per introdurre in azienda procedure efficaci di individuazione tempestiva dei segnali di declino ha rafforzato l’importanza della funzione di risk management.
Il risk management rappresenta l'insieme di processi attraverso i quali l'azienda identifica e gestisce ovvero analizza, quantifica, riduce e monitora una serie di rischi che possono potenzialmente avere un impatto significativo sulla sua attività.
Tra i principali rischi ai quali l’impresa è sottoposta vi è sicuramente quello del ritardato o mancato incasso dei crediti.
Alcune aziende, specie quelle più strutturate che operano nei confronti di clienti di dimensioni più contenute rispetto alle proprie, hanno anche il problema di gestire il “fido clienti” tramite opportune valutazioni, analisi e riesame periodico delle diverse posizioni.
E’ evidente come questa attività di risk management sia quanto mai delicata.
Se infatti concedere ad un cliente un fido che non meriterebbe espone l’impresa al rischio di perdite è altrettanto vero che rifiutarlo oppure riconoscerlo in misura ridotta rispetto a quanto gli si potrebbe concedere la espone non solo al rischio del mancato guadagno ma anche a quello, ancor più grave, di “immagine”.
Molte imprese risolvono il problema, ad avviso di chi scrive in maniera abbastanza semplicistica, rivolgendosi ad organizzazioni esterne che misurano il merito creditizio di una determinata controparte assegnandogli un rating e suggerendo altresì il valore massimo del fido commerciale concedibile.
Non di rado questi giudizi appaiono eccessivamente prudenziali se non lontani dal rappresentare la reale situazione aziendale.
Va infatti ricordato che questi operatori, quando emettono un rating “unsolicited” ovvero richiesto da un soggetto terzo rispetto all’impresa da valutare, basano il loro giudizio principalmente sui dati di bilancio pubblicati oltre che su una serie di altre informazioni (eventi pregiudizievoli, protesti, fallimenti, articoli di stampa).
Tutto sanno che i bilanci di esercizio, specie quelli di imprese non sottoposte ad attività di revisione o certificazione, oltre a fornire una rappresentazione tutt’altro che veritiera e corretta della impresa, nascono già “vecchi” ovvero si riferiscono ad accadimenti aziendali dell’anno precedente fornendo quindi dati ed informazioni che nei mercati attuali a forte turbolenza competitiva e tecnologica, devono essere presi in considerazione con ampio “beneficio di inventario”.
Molto più interessante potrebbe risultare analizzare la centrale dei rischi che costituisce una fonte di informazioni privilegiata e per certi aspetti ancor più interessante e completa degli stessi bilanci di esercizio, per almeno i seguenti ordini di motivi.
In primo luogo, essa contiene informazioni molto recenti. I dati della centrale dei rischi registrano le esposizioni delle imprese nei confronti del sistema finanziario all’ultimo giorno del secondo mese precedente la pubblicazione; pertanto al massimo ci può essere un ritardo di 60 giorni.
In alcuni casi quali ad esempio le regolarizzazioni dei ritardi di pagamento relativi ai finanziamenti a scadenza prefissata o il passaggio del soggetto a sofferenza, le comunicazioni sono inframensili e quindi di fatto sono aggiornate al mese precedente.
In secondo luogo, i dati sono trasmessi direttamente dagli intermediari abilitati e quindi non possono essere in alcun modo influenzati o inquinati da strategie informative aziendali e risultano pertanto molto attendibili.
Nella centrale dei rischi sono contenute, relativamente ad una specifica posizione aziendale, le seguenti informazioni.
1) Debiti per cassa suddivisi tra:
a. Fidi a scadenza. Sostanzialmente mutui con indicazione della durata originaria, durata residua, tipologia di garanzie collegate (esempio ipoteca), rate scadute e gli eventuali garanti. Nel caso di mutui erogati a SAL è anche indicato l’importo deliberato e la somma già erogata. L’analista può quindi di valutare a quanto ammonta la riserva di cassa a disposizione della impresa per completare l’iniziativa di investimento eventualmente avviata.
b. Fidi a revoca. In pratica si tratta di scoperti per elasticità di cassa nell’ambito dei quali sono fornite informazioni sulle garanzie acquisite sul fido, l’eventuale utilizzo oltre la somma deliberata oltre all’utilizzo medio giornaliero che fornisce all’analista una utile informazione sulla movimentazione del conto.
c. Fidi autoliquidanti, ovvero operazioni di anticipo fatture, ricevute bancarie e simili. Vengono anche riportate le informazioni relative alle fatture o riba scadute nel corso del mese precedente precisando quali pagate tardivamente e quali risultano impagate. Analizzando questa informazione l’analista può valutare anche la qualità dei crediti della impresa e l’eventuale deterioramento nel corso del tempo.
2) Garanzie concesse e ricevute indicando quelle connesse ad operazioni di natura commerciale e quelle connesse ad operazioni di natura finanziaria.
Dalla analisi della notevole quantità di dati contenuti nella centrale dei rischi è quindi possibile non solo esprimere un giudizio molto più approfondito e completo su una impresa ma anche ricevere un prezioso supporto nella formulazione delle previsioni future sulla dinamica finanziarie della azienda magari al fine di determinare più precisamente il “Debit service coverage ratio” a 6 mesi previsto obbligatoriamente dal Codice della crisi.
Acquisendo infatti le centrali dei rischi dei principali clienti aziendali, magari ponendola come condizione per concedere un fido commerciale, è possibile sviluppare una attenta attività di risk management sui crediti e sulle previsioni di incasso oltre a raccogliere preziose informazioni sui conti correnti attivi da custodire gelosamente per utilizzarle in una eventuale azione di recupero coattivo del credito scaduto.