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DURC fiscale: rilascio con app nel cassetto fiscale

E’ arrivata da Alessio Villarosa, sottosegretario del Ministero dell'Economia, in risposta a un question time presentato in interrogazione parlamentare da Giulio Centemero, la notizia di una nuova applicazione che consentirà il rilascio in tempo reale del DURF, utile alla gestione degli adempimenti conseguenti ai nuovi obblighi in vigore da quest’anno in materia di appalti. Sarà così scongiurato il rischio che l'Agenzia delle entrate non riesca a rilasciare in tempo il documento unico di regolarità fiscale e che le imprese non possano neanche presentare il modello F24 vidimato dalla banca in quanto vige l'obbligo di invio telematico.

Si è svolta in data 27 febbraio 2020 l’interrogazione parlamentare riguardo i nuovi obblighi in vigore in materia di appalti. Lo ha annunciato Alessio Villarosa, sottosegretario del ministero dell'economia rispondendo a un question time presentato da Giulio Centemero. Nell'interrogazione si chiedevano chiarimenti sul rischio che l'Agenzia delle Entrate non riesca a rilasciare in tempo il DURF (Documento unico di regolarità fiscale) e che le imprese non possano neanche presentare il modello F24 vidimato dalla banca. Con il decreto fiscale collegato alla Manovra 2020 il Governo ha introdotto una serie di adempimenti in tema di ritenute e compensazioni in appalti e subappalti che presentano notevoli criticità dal punto di vista operativo. In particolare, è stato previsto che «per le opere o servizi di valore complessivo annuo superiore a 200 mila euro, il datore di lavoro deve provvedere al versamento senza compensazione delle ritenute con F24 separati per committente e deve richiedere all'Agenzia il DURF, documento unico di regolarità fiscale.

E’ stato dunque evidenziato il rischio che l'Agenzia non riesca a rilasciare in tempo il DURF (il primo termine è scaduto il 22 febbraio) e che le imprese non possano neanche presentare il modello F24 vidimato dalla banca, in quanto vige l'obbligo dell'invio telematico, con la conseguenza che se entro la scadenza l'appaltatore è privo del DURF, il cliente per legge deve decurtare dal pagamento il 20 per cento del totale fatturato.

Tale disposizione normativa prevede che in tutti i casi di affidamento di un'opera o un servizio di importo complessivo annuo superiore a 200.000 euro, tramite contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente con l'utilizzo di beni strumentali di proprietà di quest'ultimo o ad esso riconducibili in qualunque forma, l'obbligo a carico del committente di richiedere all'impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute trattenute da queste ultime ai lavoratori direttamente impiegati nell'esecuzione dell'opera o del servizio.

I nuovi obblighi sono disapplicati qualora le imprese appaltatrici o affidatarie o subappaltatrici alleghino una certificazione da cui risulti che le stesse:

a) siano in attività da almeno tre anni, siano in regola con gli obblighi dichiarativi e abbiano eseguito, nel corso dei periodi d'imposta cui si riferiscono le dichiarazioni dei redditi presentate nell'ultimo triennio, complessivi versamenti registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10 per cento dell'ammontare dei ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni medesime;

b) non abbiano iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi alle imposte sui redditi, all'imposta regionale sulle attività produttive, alle ritenute e ai contributi previdenziali per importi superiori ad euro 50.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione.

L'Agenzia delle Entrate ha provveduto, negli strettissimi tempi di attuazione delle citate disposizioni, ad implementare una procedura che consente agli uffici territoriali di produrre e rilasciare a vista la suddetta certificazione. Nel contempo, sono state avviate le attività propedeutiche alla realizzazione dell'applicazione che consentirà di produrre il certificato con modalità automatizzate e, conseguentemente, di renderlo disponibile all'interno del «cassetto fiscale» del contribuente, nella sua area riservata.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/02/28/durc-fiscale-rilascio-app-cassetto-fiscale

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