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Archivio newsCoronavirus: professionisti uniti per far fronte all’emergenza
Confermato l’impegno di Confprofessioni e di tutti i professionisti italiani per far fronte all’emergenza sanitaria causata dal COVID19. E’ stato chiesto al Governo di tutelare i medici di famiglia che sono in prima linea per garantire la salute dei cittadini e devono essere dotati delle protezioni necessarie, colmando il gap che si è fin qui registrato. Inoltre occorre risolvere al più presto il problema di welfare familiare legato alla chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l'occupazione femminile rappresenta il 90% della forza lavoro. E’ auspicabile che sia valutata anche per gli studi professionali, l'ipotesi che la cassa integrazione operi nei casi di assenza motivata per assistenza familiare.
Il Presidente di Confprofessioni, GaetanoStella è stato convocato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale ha confermato l’impegno di Confprofessioni e di tutti i professionisti italiani per far fronte all’emergenza.
E’ stato chiesto al Governo di tutelare i medici di famiglia che sono in prima linea per garantire la salute dei cittadini e devono essere dotati delle protezioni necessarie, colmando il gap che si è fin qui registrato. Per quanto riguarda tutte le altre professioni, chi opera al fianco delle imprese, chi a tutela delle persone e chi opera nel sistema delle infrastrutture e della mobilità, l’impegno è quello di accompagnare in modo efficace ed adeguato le importanti misure adottate e in via di adozione e di partecipare al rilancio materiale e psicologico del sistema Paese.
Stella ha sottolineato che «non è da sottovalutare l'ipotesi di una rimodulazione della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei attraverso un apposito Piano Operativo Nazionale. I primi interventi del Governo, vanno nella giusta direzione, ma non possono essere circoscritti solo alla “zona rossa”. La Cig in deroga deve avere una durata di almeno tre mesi, con procedure di accesso semplificate. In questo ambito, l'Ente bilaterale degli studi professionali è pronto a integrare il reddito dei lavoratori».
Inoltre c’è da risolvere il problema di welfare familiare legato alla chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l'occupazione femminile rappresenta il 90% della forza lavoro.
E’ auspicabile che sia valutata anche, per gli studi professionali, l'ipotesi che la cassa integrazione operi nei casi di assenza motivata per assistenza familiare.
In fatto di sostegno al reddito dei professionisti impediti a svolgere il loro lavoro per conseguenza delle misure adottate, il Presidente Stella ha chiesto che siano destinatari anche i professionisti iscritti alle Casse di previdenza.