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L’export italiano regione per regione. E la Bce alla prova (antivirus) dei tassi

L’Istat martedì rende noti i dati della produzione industriale e Bankitalia pubblica l’aggiornamento sugli indicatori creditizi. Giovedì la Bce decide se usare l’arma dei tassi contro l’epidemia. Gli analisti lo danno per scontato.

I numeri Istat arriveranno oggi, e saranno la fotografia ufficiale dello stato della produzione industriale in Italia. Foto ferma a gennaio, però, mentre dal Centro Studi di Confindustria sono già uscite le previsioni sull’andamento dell’intero primo bimestre. Avvertenze di lettura, sottolineate dallo stesso Csc: 1) non esultare di fronte al +1,9% stimato per gennaio, perché l’aumento è in qualche modo “drogato” dall’effetto ricostituzione-scorte dopo il crollo produttivo di dicembre rispetto a novembre; 2) non attribuire il calo dello 0,5% “visto” per febbraio all’emergenza Covid-19 in Italia (scattata solo il 23 febbraio e, in quei giorni, ancora limitata a un’unica “zona rossa”, quella attorno a Codogno). Morale, non eviteremo la recessione: “Con i dati disponibili a oggi il rischio si materializza: il Pil è atteso in calo già nel primo trimestre e vi sono elevate probabilità di una caduta più forte nel secondo”.

Attenzione, oggi, a un altro, più ampio rapporto sullo stato di salute del Paese: sotto il titolo “L’economia italiana in breve” Bankitalia pubblica il consueto aggiornamento mensile sui principali indicatori reali e creditizi.

Anche questo report sarà, purtroppo, superato dagli sconvolgimenti che l’emergenza Coronavirus ha prodotto sui commerci globali. I dati sulle esportazioni regione per regione, che l’Istat pubblica oggi, restano comunque uno strumento fondamentale di lettura del nostro sistema manifatturiero e una buona “carta geografica” per incominciare a studiare la ripartenza. Che ci sarà, prima o poi, anche se il conto Covid-19 per l’Italia sarà particolarmente salato. È in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto che sono stati scoperti i primi focolai dell’infezione e sono scattate le prime contromisure, “zone rosse” incluse. E sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto a produrre oltre il 54% dell’export italiano. L’isolamento internazionale in cui le tre regioni si sono ritrovate, causa “bandi” di un numero crescente di Paesi e di compagnie aeree, sarà una botta per tutti. Quanto forte, dipenderà (ovviamente) dalla durata dell’emergenza.

A meno che non faccia come la Fed, che non ha aspettato il calendario ufficiale delle sue riunioni di politica monetaria per decidere il taglio dei tassi Usa, la Bce è attesa oggi alla stessa prova “anti Coronavirus”. Gli analisti danno per scontato che Christine Lagarde e il board della Banca centrale si muoveranno in difesa dell’economia, così come ha fatto Jerome Powell con l’annuncio a sorpresa di martedì scorso. Peraltro: l’Eurotower ha annullato tutti i viaggi “non essenziali” dei membri del Comitato esecutivo e dello staff, almeno fino al 20 aprile, e ha rinviato tutte le conferenze previste nella sede di Francoforte. Unica eccezione (non a caso): gli incontri con la stampa dopo le riunioni di politica monetaria. Come accadrà oggi.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/03/07/export-italiano-regione-regione-bce-prova-antivirus-tassi

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