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Archivio newsDecreto Cura Italia: misure eccezionali che vanno migliorate
Per Confprofessioni le misure approvate dal Governo sono misure eccezionali per una crisi eccezionale e che sono tarate sul periodo dell’emergenza accogliendo le istanze presentate. Sono accolte positivamente le misure per il sostegno al reddito di professionisti e partite Iva nonché l’accesso agli ammortizzatori sociali. Tra le richieste ulteriori Confprofessioni chiede l’estensione del Credito d’imposta anche agli studi professionali.
«Lo sforzo straordinario del Governo corrisponde allo stato di emergenza del Paese. L’ampiezza degli interventi e delle risorse messe in campo con il decreto “Cura Italia” indicano infatti quanto sia grave e profonda l’emergenza sanitaria nel Paese, come pure gli effetti negativi sull’economia, sul lavoro e sui cittadini». E’ quanto ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha accolto con responsabilità il decreto legge sulle misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19, approvato il 16 maro 2020 dal Consiglio dei ministri.
Secondo Confprofessioni alcune misure potevano essere migliorate anche perché le risorse stanziate coprono solo un periodo ben circoscritto dell’emergenza. La fase di emergenza epidemiologica impone una responsabilità collettiva, che Confprofessioni ha assunto varando un piano straordinario, d’intesa con le organizzazioni sindacali del settore, che ha messo in campo una serie di interventi straordinari per oltre 4milioni di euro per garantire continuità al lavoro negli studi professionali.
Il presidente Stella evidenzia come molte delle indicazioni sollecitate da Confprofessioni al tavolo del Governo dello scorso 5 marzo, siano state recepite dal decreto legge di Palazzo Chigi: dalla rimodulazione dei fondi strutturali europei alla centralità delle professioni sanitarie nel contenimento della diffusione del virus; dagli ammortizzatori sociali alla sospensione degli adempimenti tributari e contributivi.
«Apprezziamo che le disposizioni sugli ammortizzatori sociali vanno verso una universalità delle tutele e le relative procedure di accesso sembrano essere state almeno in parte semplificate rispetto alle ipotesi iniziali», afferma Stella. «Un altro intervento molto atteso dai professionisti riguarda le misure di sostegno al reddito che, attraverso il “Fondo per il reddito di ultima istanza”, prevede uno stanziamento di 300 milioni per il 2020 con modalità ancora da definire. Inoltre, l’indennità riconosciuta ai lavoratori autonomi va nella direzione che negli ultimi mesi abbiamo portato avanti al Cnel, delineando un ammortizzatore sociale universale per il mondo delle partite Iva».
Confprofessioni ritiene infine che sia:
- ingiustificabile l’estensione di due anni dei termini per l’accertamento fiscale, che rischia di penalizzare contribuenti che in questo momento devono essere sostenuti;
- necessaria l’estensione anche agli studi professionali del credito d’imposta sugli affitti, alla luce della chiusura di numerosissimi studi professionali a causa dell’emergenza Coronavirus.