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Archivio newsCoronavirus: ABI pronta a concedere prestiti ai lavoratori dipendenti sospesi
L'Associazione bancaria italiana è favorevole ad attivare da subito prestiti che consentano ai lavoratori sospesi dal lavoro di poter accedere a un'anticipazione (prevista dal Cura Italia) della cassa integrazione rispetto a quanto dovuto dall'INPS. I vertici Abi fanno un appello “affinché anche le altre parti coinvolte diano massima e immediata disponibilità a concordare urgentemente le modalità operative”.
Con un comunicato stampa pubblicato il 27 marzo 2020, l’ABI si è dichiarata favorevole ad attivare da subito prestiti che consentano ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza COVID-19 di poter avere dalle banche un’anticipazione, rispetto al pagamento che riceveranno dall’Inps, della cassa integrazione prevista nel Decreto Legge “Cura-Italia”.
ABI è pronta a rendere immediatamente operativa la precedente Convenzione anche per le nuove ipotesi di cassa integrazione messe in campo dal Decreto Legge “cura-Italia”.
Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli e il Direttore Sabatini fanno un appello affinchè anche le altre parti coinvolte diano massima e immediata disponibilità a concordare urgentemente le modalità operative per poter anticipare la cassa integrazione a chi sarà riconosciuta dalle Autorità.
Le imprese e i professionisti in difficoltà economica per via dell’emergenza sanitaria da Coronavirus possono infatti fare ricorso ai Fondi di solidarietà (bilaterali o bilaterali alternativi) e al Fondo di integrazione salariale (FIS) per assicurare ai lavoratori un sostegno al reddito nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, con il riconoscimento di un assegno ordinario. Il decreto Cura Italia agevola i datori di lavoro che fanno ricorso a tali Fondi, esonerandoli dal versamento del contributo addizionale e consentendo di optare per il pagamento diretto ai lavoratori.
Il decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020) ha introdotto diverse misure a sostegno del reddito di lavoratori per la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa, mediante l’utilizzo esteso della cassa integrazione ordinaria, dell’assegno ordinario e della cassa integrazione in deroga.