News
Archivio newsCoronavirus: arriva “SURE” per sostenere imprese e lavoratori. Come funzionerà
Si chiama SURE, il nuovo strumento di solidarietà messo in campo dalla Commissione UE per fronteggiare l’emergenza economica causata dal Coronavirus. Con un plafond di 100 miliardi di euro sosterrà i regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe per aiutare gli Stati membri a proteggere lavoratori dipendenti ed autonomi dal rischio di licenziamento e perdita di reddito. Nelle intenzioni di Bruxelles le imprese potranno ridurre temporaneamente l'orario lavorativo dei dipendenti o sospendere del tutto l'attività garantendo il sostegno al reddito grazie all’intervento dello Stato per le ore non lavorate. I lavoratori autonomi beneficeranno di una sostituzione del reddito per l'emergenza in corso.
La diplomazia economica europea è impegnata in un febbrile ed intensissimo lavorio per cercare di trovare un difficile “punto di caduta” per elaborare una risposta comune alla crisi indotta dal Coronavirus (COVID 19).
Si palesa infatti sempre più una divergenza di vedute tra i Paesi del Nord Europa improntati al rigorismo e quelli invece dell’Europa Mediterranea tra cui l’Italia, la cui posizione è plasticamente rappresentata dal comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La sfida economica posta dal coronavirus è senza precedenti, si legge, e richiede un vero salto di qualità nella risposta dell’Europa per cui viene sottolineato che non si può rispondere a uno shock comune e simmetrico con politiche fiscali asimmetriche che amplierebbero i divari tra Paesi.
Pertanto, si rimarca, la risposta comune europea sarà adeguata solo se comprenderà l’emissione comune di bond europei per finanziare i piani nazionali di risposta all’emergenza coronavirus.
In attesa del prossimo Eurogruppo e del Consiglio europeo in cui si auspica che venga sciolto il “nodo gordiano”, viene poi evidenziato come al di là della sospensione del Patto di stabilità e crescita sono stati elaborati “nel durante” da Bruxelles strumenti nuovi per fronteggiare la delicatissima sfida economica come lo schema SURE di assicurazione contro la disoccupazione, un significativo potenziamento del capitale della BEI per costituire un fondo per le garanzie ai prestiti delle imprese e un fondo per la ricostruzione da finanziare con bond comuni europei. Ma cosa è SURE e come funziona?
SURE, acronimo di Support to mitigate unemployement risks in emergency, annunciato dalla Commissione UE il 2 aprile 2020 e che dovrà essere ora approvato in tempi brevi dal Consiglio Europeo, è il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza.
Va in ogni modo posto in evidenza come Bruxelles si è anche impegnata ad accelerare l'elaborazione della proposta legislativa relativa a un regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione. Lo strumento SURE rende operativo tale regime in condizioni di emergenza ed è studiato appositamente per rispondere nell'immediato alle sfide poste dalla pandemia di Coronavirus, non precludendo in ogni modo la futura istituzione di un regime permanente di riassicurazione contro la disoccupazione.
SURE fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti, concessi dall'UE agli Stati membri a condizioni favorevoli. Si intende così sostenere finanziariamente gli ammortizzatori sociali nazionali come la Cassa integrazione italiana o il Kurzarbeit tedesco, in una sorta di sistema ombrello.
Il nuovo strumento diventa allora una sorta di “seconda linea” di difesa dell’occupazione. I prestiti aiuteranno infatti gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell'occupazione; nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi all'istituzione o all'estensione di regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi introdotte in risposta all'attuale pandemia di COVID 19.
Come viene sottolineato da Bruxelles molte imprese in difficoltà si vedono costrette a sospendere momentaneamente o a ridurre in modo significativo le proprie attività e l'orario di lavoro dei dipendenti. Evitando gli esuberi, i regimi di riduzione dell'orario lavorativo possono impedire che uno shock temporaneo abbia ripercussioni negative più gravi e durature sull'economia e sul mercato del lavoro negli Stati membri, sottolinea la Commissione UE. Contribuiscono così a sostenere i redditi delle famiglie e a preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle imprese e dell'economia nel suo complesso.
L'assistenza finanziaria nel quadro dello strumento SURE assumerà la forma di un prestito concesso dall'UE agli Stati membri che ne fanno domanda. La Commissione contrarrà prestiti sui mercati finanziari per finanziare quelli agli Stati membri, che sarebbero poi concessi a condizioni favorevoli; gli Stati membri beneficerebbero quindi del buon rating di credito dell'UE e di bassi costi di finanziamento.
Va ancora sottolineato come i prestiti saranno basati su un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri nei confronti dell'UE, garanzie che devono raggiungere un importo minimo (il 25 % dell'ammontare massimo dei prestiti di 100 miliardi di euro). Lo strumento entrerà in funzione una volta che tutti gli Stati membri si saranno impegnati in relazione a tali garanzie.
I prestiti dovrebbero essere usati dagli Stati membri per finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo per i lavoratori dipendenti o misure analoghe per i lavoratori autonomi. Facendo seguito alla richiesta di assistenza finanziaria di uno Stato membro, la Commissione lo consulterebbe per verificare la portata dell'aumento della spesa pubblica direttamente connesso all'istituzione o all'estensione di regimi di riduzione dell'orario lavorativo e di misure analoghe per i lavoratori autonomi.
Questo passo consentirà a Bruxelles di valutare correttamente le condizioni del prestito, compreso l'importo, la scadenza media massima, la determinazione del prezzo e le modalità tecniche di attuazione. Sulla base della consultazione la Commissione presenterebbe una proposta di decisione del Consiglio relativa alla concessione dell'assistenza finanziaria.
Una volta approvata, l'assistenza assumerà la forma di un prestito concesso dall'UE allo Stato membro interessato.