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Archivio newsNatali, Fondoprofessioni: verso un radicale cambio di paradigma nella formazione continua
“Una delle prossime sfide è contribuire a un radicale cambio di paradigma nella formazione continua. Attualmente, la formazione in Italia è ancora troppo ancorata a un apprendimento di “riparazione” o “manutenzione”, con scarsa visione strategica e di prospettiva. Intendiamo fare la nostra parte, pubblicando degli avvisi con risorse integralmente destinate allo sviluppo delle competenze professionali emergenti, individuate nell’ambito delle analisi condotte”. Marco Natali, Presidente di Fondoprofessioni, spiega la centralità della formazione continua per lo sviluppo delle competenze professionali strategiche e indica le iniziative intraprese e in cantiere per aziende, professionisti e lavoratori.
Nell’anno 2020 Fondoprofessioni, il Fondo interprofessionale degli Studi professionali e delle Aziende collegate, ha avviato un nuovo corso, semplificando l’accesso ai finanziamenti per la formazione e offrendo nuove opportunità ai Professionisti e alle loro Aziende clienti.
Per conoscere più da vicino questa realtà, abbiamo intervistato Marco Natali, Presidente del Fondo. Veronese, commercialista e componente della Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni, Natali è presidente di Fondoprofessioni dal 2019.
“Capacità di anticipazione dei trend, lettura delle differenti esigenze delle categorie professionali e semplificazione sono i punti di forza del nostro Fondo – ha dichiarato Natali – Fondoprofessioni negli ultimi mesi è riuscito a porsi all’avanguardia nell’ambito della formazione finanziata in Italia, attraverso strategie di efficientamento organizzativo e nell’allocazione delle risorse”.
Con il Presidente Natali abbiamo parlato di competenze strategiche, dei servizi offerti alle aziende clienti dei professionisti e delle nuove iniziative in cantiere.
Presidente Natali, come funziona Fondoprofessioni?
E’ molto semplice. In Italia per obbligo di legge tutti i datori di lavoro versano lo 0,30% del monte salari del proprio personale all’INPS, nell’ambito del contributo per il contrasto alla disoccupazione involontaria. Si può scegliere di destinare questo piccolo contributo a Fondoprofessioni, tramite la denuncia Uniemens, senza alcun costo, per aver avere accesso alla formazione finanziata. Per ottenere il finanziamento della formazione del personale è necessario seguire quanto previsto dagli Avvisi pubblicati sul sito www.fondoprofessioni.it.
Sono gli stessi iscritti a scegliere i corsi dei quali hanno bisogno, in base alle proprie esigenze di aggiornamento o di sviluppo di nuove competenze. Inoltre, il modello Fondoprofessioni è particolarmente rispondente alle caratteristiche degli studi professionali e delle piccole imprese, poiché le pratiche di accesso ai finanziamenti sono gestiti dagli Enti attuatori che organizzano i corsi. In questa maniera, si azzera la burocrazia a carico dei nostri iscritti, che possono invece concentrarsi unicamente sulla partecipazione ai corsi che più gli interessano. Questo è un vantaggio non di poco conto e un merito che ci viene largamente riconosciuto.
Quale relazione esiste tra sviluppo delle competenze e competitività?
La definirei, senza dubbio, una relazione direttamente proporzionale. Senza formazione non è più possibile rimanere al passo con le continue e repentine evoluzioni normative, tecnologiche e organizzative, soprattutto in un settore come quello dei servizi professionali.
Inoltre, il training rappresenta una leva motivazionale per il personale dipendente, in una logica di ampliamento delle proprie competenze, ma anche di condivisione di obiettivi con il datore di lavoro.
Per varie ragioni, dunque, la crescita delle competenze dei dipendenti stimola e favorisce la crescita competitiva dello Studio/Azienda, secondo una relazione direttamente proporzionale.
Fondoprofessioni ha realizzato di recente un’analisi sul tema delle competenze strategiche negli studi professionali, attraverso la metodologia dei focus group. Il nostro Fondo interprofessionale intende accompagnare lo sviluppo competitivo degli studi professionali, anche attraverso una puntuale attività di rilevazione “sul campo” e analisi dei dati raccolti, per destinare le risorse in maniera sempre più incisiva.
Secondo le vostre analisi quali competenze risultano maggiormente strategiche, guardando al medio-lungo periodo?
I focus group che abbiamo condotto con professionisti, esperti del settore e operatori della formazione ci dicono che nei prossimi 5 anni le competenze richieste per il personale degli studi professionali cambieranno in maniera significativa. Non parliamo, quindi, in astratto di medio-lungo periodo, ma di un orizzonte temporale relativamente breve, nel quale cambieranno le professionalità richieste.
Guardando alle skills tecniche, secondo le nostre analisi, sarà sempre più richiesta la conoscenza dei linguaggi informatici, degli algoritmi e del digitale, mentre nella sfera relazionale/motivazionale avranno un valore sempre maggiore l’autonomia decisionale, la capacità di innovazione dei processi e di adattamento ai cambiamenti. Complessivamente, l’analisi condotta ha delineato i tratti dell’“Office manager”, figura che concentra su di sé competenze verticali, specifiche di settore, e trasversali.
L’attività di analisi e progettazione degli Enti attuatori dovrà sempre più tenere conto delle specificità settoriali e delle competenze emergenti, affinché la formazione possa risultare efficace, poiché basata su una logica di “anticipazione”.
Come rilevato da Ocse nel rapporto 2019 “Adult learning in Italy: what role for training Funds”, Fondoprofessioni presta particolare attenzione all’adeguatezza dell’analisi dei fabbisogni nell’ambito dei piani formativi. In questa direzione vogliamo continuare a muoverci, anche attraverso avvisi tematici dedicati alle competenze emergenti.
Quali sono le prossime iniziative in cantiere?
Una delle prossime sfide è contribuire a un radicale cambio di paradigma nella formazione continua. Attualmente, la formazione in Italia è ancora troppo ancorata a un apprendimento di “riparazione” o “manutenzione”, con scarsa visione strategica e di prospettiva. Intendiamo fare la nostra parte, pubblicando degli avvisi con risorse integralmente destinate allo sviluppo delle competenze professionali emergenti, individuate nell’ambito delle analisi condotte.
Inoltre, intendiamo pubblicare altri avvisi settoriali, basati sulle esigenze formative diffuse provenienti da alcune Categorie professionali, come ad esempio commercialisti e avvocati.
Siamo in una fase di elaborazione di nuove soluzioni, che ci porterà presto a pubblicare degli avvisi mirati, che rappresenteranno un’esperienza di eccellenza nel panorama della formazione finanziata in Italia.
Questi nuovi avvisi si affiancheranno all’offerta esistente, elevando ulteriormente il contenuto qualitativo delle attività formative finanziate, a beneficio degli studi professionali e delle aziende già aderenti o che intendano iscriversi al nostro Fondo.