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Archivio newsGolden power: individuate infrastrutture e tecnologie da proteggere contro “scalate ostili”
Il Governo, in attuazione del decreto Liquidità, ha reso noto uno schema di DPCM, attuativo della disciplina nuova disciplina della golden power, attraverso il quale ha individuato le infrastrutture, le tecnologie e le attività economiche esercitate dalle grandi imprese che devono essere protette contro eventuali tentativi di acquisizioni estere, favorite dalla nuova crisi economica determinata dalla pandemia da Covid-19. In particolare, i settori meritevoli di specifica tutela sono quelli relativi a: energia, acqua, salute, finanziario, creditizio, assicurativo, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cibersicurezza, nanotecnologie, biotecnologie e per l’approvvigionamento di fattori produttivi. Si tratta tuttavia di un provvedimento che potrebbe essere soggetto a nuove implementazioni, ad opera delle competenti Commissioni parlamentari, e sul quale è aperto un dibattito all’interno della maggioranza di Governo.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, durante il Consiglio dei Ministri del 28 maggio 2020 ha presentato con un’apposita informativa uno schema di DPCM attuativo della disciplina della Golden Power, come prevista dal decreto Liquidità (D,L. n. 23/2020), che individua, per ognuno dei settori strategici di riferimento, le infrastutture e le tecnologie critiche, in alcuni casi anche virtuali, nonché le attività economiche esercitate dalle grandi imprese da tutelare da scalate ostili, anche provenienti nell’eventualità dall’interno della stessa UE.
Questo perché si tratta di attività ritenute essenziali “per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione”, nonché in alcuni casi essenziali anche per il progresso tecnologico. La bozza, ancora suscettibile di modifiche, è stata inviata alle competenti Commissioni parlamentari al fine di evitare di lasciare scoperti settori, infrastrutture o attività ritenute strategiche.
L’elenco degli specifici beni e rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale individuati dal DPCM è particolarmente lungo. Di seguito vengono indicati quelli con riferimento ai settori presi in considerazione dal decreto Liquidità (che in merito ha anticipato con un regime transitorio quanto previsto dal regolamento UE 2019/452):
- energia: le infrastrutture critiche per combustibili, materiali nucleari o rifiuti radioattivi, depositi costieri di greggio e prodotti petroliferi, le infrastrutture di stoccaggio di GNL da 100mila metri cubi a salire, oleodotti;
- acqua: infrastrutture critiche (fisiche o virtuali) che garantiscono la continuità dei servizi di captazione, potabilizzazione, adduzione, distribuzione e fornitura all’ingrosso di acqua potabile destinata al consumo umano e di acque destinate all’uso irriguo, nonché di fognatura e di depurazione delle acque reflue.
- salute: tecnologie critiche digitali funzionali all’erogazione, anche da remoto, di servizi in sanità oppure finalizzate all’analisi dei dati e all'utilizzo delle conoscenze biologiche per la salute e la diagnostica, la prognostica, la terapia e il relativo follow-up; tecnologie critiche bioingegneristiche e le nanotecnologie critiche utilizzate nel settore farmaceutico e dei dispositivi medici, in quello della diagnostica, prognostica e terapia, nonché nei settori chimico e agro-alimentare.
- trattamento dati e informazioni sensibili: dati relativi alle infrastrutture critiche, al censimento e al monitoraggio della sicurezza delle opere pubbliche; dati raccolti tramite sistemi di navigazione satellitare per la tracciatura di campi, di mari e di bacini idrici e per la realizzazione di mappe di produzione e di prescrizione; i dati raccolti e gestiti tramite i sistemi informativi degli uffici giudiziari; dati personali, riferibili a specifiche persone fisiche ovvero enti giuridici, raccolti mediante varie moderne tecnologie (Smart Metering, Smart Car, Smart Building, Smart City, Smart Home, telemetria, Cloud Computing).
- infrastrutture elettorali: la piattaforma del Sistema Informativo Elettorale (SIEL) presso il Ministero dell'interno;
- finanziario (ivi compreso quello creditizio e assicurativo) e delle infrastrutture dei mercati finanziari: le infrastrutture critiche, incluse le piattaforme, per la negoziazione multilaterale di strumenti finanziari o di depositi monetari, per l’offerta di servizi di base dei depositari centrali di titoli e di servizi di compensazione in qualità di controparte centrale nonché per la compensazione o il regolamento dei pagamenti; le tecnologie critiche.
- I.A., robotica, semiconduttori, cibersicurezza, nanotecnologie, biotecnologie: tutta una serie di tecnologie critiche applicate nell’automazione industriale funzionali alla produzione di macchine automatiche, macchine utensili a controllo numerico, sistemi ciberfisici di fabbrica, o anche tecnologie critiche per la robotica collaborativa, Machine To Machine Communication (M2M), (Machine Learning); tecnologie critiche applicate alla manifattura avanzata (manifattura additiva, nuovi materiali e nanotecnologie); le tecnologie critiche per l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, la robotica, le tecnologie critiche afferenti ai semiconduttori, ai microprocessori e ai sistemi computazionali, alla microelettronica, alla sensoristica e agli attuatori;
- infrastrutture e tecnologie aerospaziali non militari: le tecnologie e le infrastrutture critiche funzionali alla progettazione, allo sviluppo, alla realizzazione e alla fornitura di prodotti e servizi spaziali ed aerospaziali e delle correlate soluzioni applicative.
- approvvigionamento di fattori produttivi (materie prime e fattori produttivi critici utilizzati in ambito siderurgico) e nel settore agroalimentare: tra le altre cose, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale e il sistema dei controlli agroalimentari, anche ai fini della sicurezza alimentare.
- prodotti a duplice uso: prodotti “dual use” indicati dal regolamento (CE) n. 428/2009.
Nei settori energia, acqua, salute e finanziario, il golden power tutela anche le attività economiche di rilevanza strategica esercitate da imprese con un fatturato annuo netto da 300 milioni di euro e con un numero medio annuale di dipendenti da 250 o più unità.
Lo schema di DPCM in commento è stato messo a punto per dare attuazione alle norme del D.L. n. 21/2012 e rispondere tempestivamente al rischio di acquisizioni estere, rischio che appare reale secondo quanto emerge dal ciclo di audizioni sul sistema bancario assicurativo tenutesi davanti al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), con l’apporto dell'Aise, Banca D'Italia, Ivass, Ubi Banca, Mediobanca e Cassa Depositi e Prestiti.
In merito, ha detto il presidente del Copasir, Raffaele Volpi, “Recenti notizie, in parte in qualche modo prevedibili, accentuano le preoccupazioni già espresse dal Comitato in merito al possibile controllo fuori dai confini nazionali di primari istituti bancari ed assicurativi già riconosciuti per altro tra i maggiori detentori di debito sovrano italiano”.
L’appello di Volpi è dunque che tali istituti possano rimanere “all'interno di un sistema di controllo e direzione italiano” proprio grazie agli strumenti di tutela di asset bancari e assicurativi (e della stessa Borsa Spa) offerti dall’emanando DPCM sul Golden power.
Provvedimento che, però, è ritenuto da alcuni ancora debole, e pertanto da implementare, e sul quale si è aperto un dibattito, all’interno della maggioranza di Governo, sollecitata dall’opposizione e dalle indicazioni del Copasir e dai numerosi report prodotti dalle agenzie d’intelligence per il premier, Giuseppe Conte, in tema di sicurezza del settore creditizio, finanziario e assicurativo.