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Archivio newsAttuata la direttiva UE sull’efficienza energetica
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva UE sull’efficienza energetica. Le misure disposte mirano ad estendere l’obbligo di risparmio energetico al periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2030. Al fine di potenziare la capacità di risparmio energetico italiana, il testo prevede, tra l’altro la realizzazione di un sistema informatico per la gestione dei progetti; la ridefinizione dell’attività di monitoraggio dei consumi annui delle Pubblica Amministrazione, sfruttando il Sistema Informativo Integrato.
Il Consiglio dei ministri del 6 luglio 2020, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Il decreto, ha stabilito, tra l’altro:
- di estendere l’obbligo di risparmio energetico al periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2030;
- che gli obiettivi di risparmio energetico siano raggiunti tramite regimi obbligatori di efficienza energetica e misure alternative;
- di estendere lo stanziamento di risorse del Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC) fino al 2030, incrementando da 30 a 50 milioni annui la quota derivante dai proventi delle aste CO2;
- di integrare le prescrizioni per la misurazione e la fatturazione dei consumi energetici, prevedendo l’impiego di contatori e sotto-contatori leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020.
Al fine di potenziare la capacità di risparmio energetico italiana, il testo prevede, inoltre:
- la realizzazione di un sistema informatico per la gestione dei progetti;
- la ridefinizione dell’attività di monitoraggio dei consumi annui delle Pubblica Amministrazione, sfruttando il Sistema Informativo Integrato;
- l’eliminazione dell’esenzione dalla diagnosi per le imprese che sono dotate di schemi EMAS e di certificazioni ISO 14001, in quanto non rilevanti ai fini energetica e l’introduzione di sanzioni in caso di inadempimento della diffida ad eseguire le diagnosi energetiche e in caso di mancata attuazione di almeno uno degli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi stesse;
- la ridefinizione e il rinnovo fino al 2030, con un incremento della dotazione, del Piano di informazione e formazione per l’efficienza energetica;
- la possibilità di concedere finanziamenti a fondo perduto nell’ambito del Fondo nazionale per l’efficienza energetica.