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Archivio newsIl Nadef al vaglio dei ministri in attesa del Recovery Fund
Sarà una giornata densa di appuntamenti quella di lunedì. Inizierà con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza in Cdm e l’Eurogruppo che discuterà di rilancio dell’economia in attesa di un passaggio nel Parlamento italiano sul Recovery Fund. Lo stesso giorno Ubi Banca darà l’addio a Piazza Affari.
E’ atteso stasera il Consiglio dei ministri, inizialmente in programma per domenica, per approvare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). Il percorso si è fatto quest'anno più tortuoso, con una previsione di calo del Pil attorno al 9% (ma il dato secondo molti è sottostimato) e una manovra complessiva che si stima in 40 miliardi di cui più della metà (22 miliardi) coperti con maggior deficit, dopo che nel 2020 l’indebitamento è cresciuto già di 100 miliardi.
Sostegno all’economia reale e riforme strutturali. Il rilancio dell’Europa passa da qui. Il gruppo dei diciannove ne discuterà oggi, anche se il dibattito resterà solo teorico. Ma in un momento di incertezza su come utilizzare le risorse messe a disposizione dei Paesi. Si parlerà anche dell’elezione del sostituto di Yves Mersch nel comitato esecutivo della Bce, il cui mandato scadrà il 14 dicembre. L'Olanda ha proposto Frank Elderson, direttore esecutivo della supervisione della Banca centrale dei Paesi Bassi, mentre la Slovenia ha candidato Boštjan Jazbec, membro del Comitato di risoluzione unico.
Andrà in onda oggi la revoca delle azioni ordinarie di Ubi Banca dalla quotazione dopo la sospensione del titolo l'1 e il 2 ottobre. La banca lascerà così il listino e passerà definitivamente sotto le insegne del gruppo Intesa Sanpaolo che con l’acquisto di Ubi Banca rafforza la sua posizione da campione italiano nel credito. Ma sono attesi altri delisting, motivati però da scelte diverse. Il gruppo del caffè Segafredo Zanetti ha dichiarato di voler affrontare la riorganizzazione dell’azienda lontano da Piazza Affari. Tra qualche mese lascerà il listino anche la Ima della famiglia Vacchi, numero uno nazionale nel packaging. In un momento in cui sarebbe salutare rafforzare Borsa italiana, prima della cessione da parte del London Stock exchange, la voglia di “capitali privati” sembra invece tentare le aziende.
Si discuterà, con la relazione della commissione Bilancio, le priorità da dare al Governo come atto di indirizzo proprio per il Recovery Fund. Ne è convinto il Parlamento che vuole comunque proseguire il confronto malgrado lo stallo negoziale che si è creato in Europa. Che se continua è destinato a ritardare l’esborso dei soldi con cui gli Stati dovranno finanziare i piani di ripresa. Uno dei nodi da sciogliere, insieme a quello sull’introduzione di nuove risorse proprie, è il legame tra rispetto dello stato di diritto e l’accesso ai fondi Ue, che nel sofferto Consiglio europeo del 21 luglio scorso era stato definito volutamente in modo ambiguo per arrivare a un accordo. Ora viene usato come grimaldello da Ungheria e Polonia per allentare la pressione su di loro (il rapporto presentato ieri dalla Commissione Ue evidenzia però le criticità esistenti in quei Paesi legate al mancato rispetto dello stato di diritto) e dai cosiddetti «Frugali» come pretesto per allungare i tempi del via libera al Recovery Fund.
L’Istat diffonde i dati del commercio al dettaglio in agosto e la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana nel mese di settembre. A luglio la crisi dei consumi si era confermata, proseguendo quindi anche dopo la fine del lockdown, con un meno 3,1% in volume e del 2,2% degli incassi. Unica eccezione il commercio elettronico, aumentato dell’11,6%. In parallelo l’Istituto prenderà il polso della crescita economica guardando a settembre, il mese della ripartenza che dovrebbe dare una visione più chiara del trend dei prossimi mesi.