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PMI e professionisti: le indicazioni per superare la crisi da Covid-19

L’Accademia Romana di Ragioneria ha pubblicato la Nota Operativa n. 15/2020 avente ad oggetto “Superare la crisi Covid-19: alcune indicazioni per piccole imprese e professionisti” con cui intende offrire suggerimenti utili su cosa fare per gestire e superare questa crisi dovuta al diffondersi della pandemia da COVID-19 in particolare per i piccoli imprenditori e i professionisti. Il successo del tentativo di superamento della crisi di impresa dipende da tanti fattori, che dovrebbero essere tutti presenti, e che vanno dalla tempestiva individuazione della crisi e delle sue cause, così come della giusta soluzione, passando per la disponibilità alla collaborazione dei soggetti coinvolti, per concludere con una corretta realizzazione delle azioni pianificate per il cui successo la fortuna è certamente un elemento non trascurabile.

L’Accademia Romana di Ragioneria ha pubblicato la Nota Operativa n. 15/2020 avente ad oggetto “Superare la crisi Covid-19: alcune indicazioni per piccole imprese e professionisti” con cui intende offrire suggerimenti utili su cosa fare per gestire e superare questa crisi dovuta al diffondersi della pandemia da COVID-19 in particolare per i piccoli imprenditori e i professionisti.

L’Italia nel corso degli anni ha dovuto già affrontare diverse crisi, ma quella attuale, determinata dalla pandemia del Covid-19, presenta delle caratteristiche che non hanno precedenti, ossia:

- l’intensità: secondo i dati dell’Istat nel primo semestre 2020 si è registrato un calo del Pil del 17,7%, ed è possibile che a fine anno il tasso negativo rimanga sulle due cifre;

- la causa: è la prima volta, per lo meno negli ultimi 100 anni, che una crisi economica sia determinata da un’epidemia globale;

- l’interruzione dei rapporti con clientela e fornitori: in quanto il blocco di moltissime attività ha determinato un allontanamento dei clienti, anche per effetto della generale caduta del reddito, e un’incertezza nei rapporti con i fornitori, pure essi in difficoltà per le conseguenze dell’epidemia;

- l’incertezza sulla durata e sulla gravità dell’epidemia (e quindi della crisi): essendo la pandemia un fenomeno nuovo, per il quale non si avevano esperienze.

L’esperienza di chi ha superato crisi di impresa suggerisce di seguire le tappe di seguito indicate:

1) l’individuazione dei sintomi della crisi di impresa: per comprendere questa crisi, la valutazione degli effetti che essa produce, in un primo momento è più di natura qualitativa, che quantitativa, ma, ovviamente, questo non impedisce la possibilità di una successiva valutazione di natura quantitativa, almeno per quegli aspetti critici dell’attività imprenditoriale o professionale che sono suscettibili di misurazione (es. incremento dell’indebitamento, riduzione del numero di clienti);

2) la raccolta di dati ed informazioni utili per la comprensione della crisi di impresa. Occorre controllare non solo i dati contabili e bilanci degli ultimi anni, ma anche nel dettaglio i contratti da rispettare, i debiti per fatture e bollette, la liquidità disponibile attraverso un’accurata analisi dell’estratto conto;

3) la quantificazione degli indicatori della crisi di impresa;

4) la valutazione della gravità della crisi di imprese per decidere se è il caso di prendere qualche iniziativa, sul piano organizzativo e gestionale;

5) l’analisi delle cause della crisi di impresa al fine di mettere a punto delle misure organizzative e gestionali, che puntano a superare la crisi, e a rilanciare l’attività imprenditoriale o professionale;

6) l’individuazione delle possibili conseguenze della crisi di impresa, non solo economiche e professionali, ma anche penali;

7) la verifica se si rientra nella definizione giuridica di crisi di impresa e quindi la presenza dei requisiti per l’accesso alle procedure concorsuali;

8) una prima valutazione delle possibili soluzioni alla crisi di impresa;

9) la valutazione delle possibili ipotesi di soluzione alla crisi di impresa, ponderandole adeguatamente in termini di fattibilità, tempistica, costi, ed eventualmente anche di analisi costi/benefici;

10) la scelta delle misure organizzative e gestionali che puntano a rimuovere la crisi di impresa, predisponendo al riguardo un business plan, se queste misure sono molte, e dipendono in buona misura da soggetti terzi (es. finanziatori, nuovi soci, creditori);

11) la scelta di uno o più professionisti affinché il processo decisionale su cui si basa il tentativo di superamento della crisi di impresa, sia quanto più professionale possibile;

12) la predisposizione di un piano ossia la pianificazione delle iniziative da mettere in campo per il rilancio dell’attività imprenditoriale o professionale;

13) l’applicazione delle varie misure individuate, secondo il timing previsto dal piano, e il continuo monitoraggio dei risultati, con confronto con quelli attesi, prestando attenzione al rispetto delle norme;

14) l’adeguamento delle misure in funzione dei risultati ottenuti, con eventuale considerazione di una nuova strategia, per il mutare delle condizioni esterne (es. durata della pandemia);

15) la graduale riconfigurazione del proprio assetto operativo alla luce sia dell’evoluzione della situazione esterna, sia degli effetti di lungo termine prodotti dalla crisi.

La reazione alla crisi può portare ad una delle due principali soluzioni alla crisi di impresa:

- soluzioni manageriali, consistenti in misure organizzative e gestionali, che, rimediando agli errori del passato, e consentendo la reimpostazione dell’attività imprenditoriale o professionale su nuove basi, compatibili con il nuovo scenario economico (es. come risultante dalle regole anticontagio) mettono l’impresa, o lo studio professionale, nelle condizioni di ripartire, e tornare alla redditività;

- soluzioni concorsuali, consistenti nell’attivazione di procedure previste dalla legge fallimentare (R.D. 267/42)6, o dalla legge 3/20127, che possono condurre ad un rilancio dell’impresa, o dello studio professionale, grazie alla parziale liberazione dai debiti, con l’accordo di una maggioranza dei creditori, ed all’attuazione di un piano, previsto dalle norme relative alle procedure concorsuali, che indica un percorso per il ritorno alla redditività dell’attività imprenditoriale, o professionale.

In entrambi in casi occorre avere in mente il traguardo che si intende raggiungere, è già un passo in avanti verso il superamento della crisi, ma sarà anche necessario avere il giusto atteggiamento.

Per l’attuazione del percorso di uscita della crisi, occorre esaminare:

- i doveri dell’operatore economico in crisi;

- le condizioni per il successo dell’operazione di superamento della crisi.

La legge prevede dei doveri per l’operatore economico in crisi che sono declinati dalle norme della legge fallimentare (R.D. 267/42), e dei doveri per i professionisti ed i lavoratori autonomi, e per le imprese che non rientrano nel capo di applicazione della legge fallimentare, che sono descritti dall’art. 16 della legge 3/2012.

A questi doveri legali, si aggiungono i doveri sanciti dagli artt. 3 e 4 del D.Lgs. 14/2019, che entrano in vigore dal 1° settembre 2021, che, pur essendo solo opzionali fino a quella data, rappresentano comunque un utile riferimento. Tali nuovi doveri sono:

- adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi controllando con frequenza l’andamento dei conti, con opportune interrogazioni al sistema informatico della contabilità;

- assumere senza indugio le iniziative necessarie a far fronte allo stato di crisi;

- un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi, e dell’assunzione di idonee iniziative;

- comportarsi secondo buona fede e correttezza durante le procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza, e le relative trattative;

- illustrare la propria situazione in modo completo, veritiero, e trasparente, fornendo ai creditori tutte le informazioni necessarie ed appropriate allo strumento di regolazione della crisi o dell’insolvenza prescelto;

- assumere tempestivamente le iniziative idonee alla rapida definizione della procedura di soluzione della crisi di impresa, anche al fine di non pregiudicare i diritti dei creditori;

- gestire il patrimonio e l’attività durante la procedura di regolazione della crisi o dell’insolvenza nell’interesse prioritario dei creditori.

La nota operativa nelle sue conclusioni evidenzia che il successo del tentativo di superamento della crisi di impresa dipende da tanti fattori, che dovrebbero essere tutti presenti (o presenti in grande maggioranza), e che vanno dalla tempestiva individuazione della crisi e delle sue cause, così come della giusta soluzione, passando per la disponibilità alla collaborazione dei soggetti coinvolti, per concludere con una corretta realizzazione delle azioni pianificate, per il cui successo la fortuna è certamente un elemento non trascurabile.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2020/10/29/pmi-professionisti-indicazioni-superare-crisi-covid-19

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