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Archivio newsOfferta pubblica di titoli: definiti i requisiti del prospetto da pubblicare
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) relativo al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione alla negoziazione di titoli in un mercato regolamentato. Gli obiettivi da raggiungere con l’introduzione della riforma sono: la riduzione della frammentazione dei mercati finanziari, la diversificazione delle fonti di finanziamento, il rafforzamento dei flussi di capitale transfrontalieri, rendere più agevole la raccolta sui mercati. Tutte le misure introdotte sono accompagnate dal rafforzamento dei requisiti di trasparenza tesi a garantire che l’investitore comprenda correttamente il profilo di rischio e rendimento del suo investimento.
Il Consiglio dei Ministri del 30 ottobre 2020, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1129 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2017, relativo al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione alla negoziazione di titoli in un mercato regolamentato, e che abroga la direttiva 2003/71/CE, e alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1131 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2017, sui fondi comuni monetari.
Il regolamento (UE) 2017/1129 (cosiddetto “regolamento prospetto”) stabilisce i requisiti relativi alla redazione, all’approvazione e alla diffusione del prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica di titoli o la loro ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato che ha sede o opera in uno Stato membro.
Gli obiettivi da raggiungere con l’introduzione della riforma sono:
-la riduzione della frammentazione dei mercati finanziari,
- la diversificazione delle fonti di finanziamento,
- il rafforzamento dei flussi di capitale transfrontalieri,
- rendere più agevole la raccolta sui mercati.
I prospetti sono documenti obbligatori per legge che contengono tutte le informazioni su una determinata società e devono garantire che gli investitori abbiano un’adeguata informazione sui prodotti in cui stanno investendo. Dall’altra parte consentono, specie alle piccole e medie imprese (PMI), di superare l’ostacolo di fatto all’accesso ai mercati finanziari a causa delle pratiche amministrative da assolvere e dei costi elevati da sostenere.
Il regolamento prevede per tutti i tipi di emittenti norme di informativa uniformi e adeguate alle specifiche esigenze e rende il prospetto uno strumento più pertinente per informare i potenziali investitori. Le norme si concentrano in maniera particolare su quattro tipi di emittenti:
- emittenti già quotati in un mercato regolamentato o in un mercato di crescita per le PMI, che vogliono raccogliere ulteriori capitali mediante un’emissione secondaria;
- piccole e media imprese;
- emittenti frequenti di tutti i tipi di titoli;
- emittenti di titoli diversi dai titoli di capitale.
Inoltre, si intende incentivare l’uso del “passaporto” transfrontaliero per i prospetti approvati, che è stato introdotto dalla precedente direttiva.
Regolamento sui fondi comuni monetari
Con il regolamento (UE) 2017/1131 sono introdotte norme comuni per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- aumentare la liquidità dei fondi comuni monetari (FCM) e garantire loro una struttura stabile,
- introdurre un livello minimo di attività liquide giornaliere e settimanali,
- prevedere una politica standardizzata che consenta al gestore del fondo di conoscere meglio i propri investitori.
Il testo contiene anche norme volte a garantire che i fondi investano in attività ben diversificate e di elevata qualità, in particolare sotto il profilo dell’affidabilità creditizia, tramite l’introduzione di regole di valutazione chiare e armonizzate. Queste misure garantiscono che la liquidità degli FCM sia adeguata a soddisfare le richieste di riscatto degli investitori.
Infine, il decreto stabilisce una regola comune sui rating garantendo che i gestori dei fondi e gli investitori cessino di affidarsi a quelli emessi da soggetti esterni, che potrebbero danneggiare il funzionamento del mercato monetario in caso di declassamenti.
Tutte le misure introdotte sono accompagnate dal rafforzamento dei requisiti di trasparenza tesi a garantire che l’investitore comprenda correttamente il profilo di rischio e rendimento del suo investimento.