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Archivio newsMannozzi, ANDAF: nell’era Covid servono CFO flessibili per imprese resilienti
Nell’attuale contesto di crisi da Covid, i CFO dovranno saper gestire la variabilità degli scenari per fornire al management e ai vertici aziendali informazioni quali/quantitative utili ai fini decisionali e per valutare costantemente i presupposti della continuità aziendale. Riusciranno a generare valore quelle imprese che saranno in grado di adattarsi rapidamente al contesto attuale e di rendersi flessibili nei propri modelli di business: in sintesi le imprese “resilienti”. Il presidente dell’ANDAF, Roberto Mannozzi, anticipa a IPSOA Quotidiano alcuni dei temi al centro del V Forum Controllo di Gestione, organizzato in live streaming da Wolters Kluwer in collaborazione con ANDAF, in programma l’11 novembre 2020.
“Evoluzione e strumenti a supporto di prosperità e resilienza d'impresa nell'era Covid”: è il tema del V Forum Controllo di gestione, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con ANDAF, che si svolge oggi in live streaming.
Il Presidente di ANDAF Roberto Mannozzi anticipa a IPSOA Quotidiano i temi oggetto di discussione nel corso dell’evento.
Presidente Mannozzi, è evidente a tutti come questo difficile 2020 sia stato ormai caratterizzato, a livello mondiale, dagli impatti stravolgenti, a livello sanitario, sociale e di conseguenza economico, causati dall’emergenza pandemica del Covid-19. Quali solo le iniziative attuate dall’ANDAF di fronte a uno scenario così diverso e complesso per garantire comunque il supporto tecnico-professionale alla famiglia manageriale dei CFO?
Fin dai primi giorni di comprensione che l’emergenza drammatica che avevamo di fronte non sarebbe stata, purtroppo, una disavventura momentanea e rapida nel risolversi, abbiamo affrontato il “nemico” e - grazie al pieno supporto di tutti gli organi associativi, Consiglio Direttivo in primis, della Segreteria Generale e dei tanti soci che costantemente e da sempre sono vicini fattivamente alla vita di ANDAF - siamo andati a trasformare rapidamente i nostri servizi che tradizionalmente si basano sull’aggregazione delle persone, con l’obiettivo di dare continuità sia alla qualità che alla quantità dell’offerta, potendo contare anche noi, come il sistema delle imprese, su robuste piattaforme tecnologiche e su modalità di aggregazione “in remoto” che hanno certamente facilitato la “messa a terra” delle idee e delle decisioni.
Il riferimento è principalmente ai nostri Forum, i tre da sempre proposti in materia di bilancio, pianificazione e controllo e fiscale e i due nuovi, focalizzati sul tema della sostenibilità e la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria) e su quello del “risk management”, così come all’offerta delle nostre attività di formazione (i corsi di “ANDAF Education” e i Master di II livello sulla figura del CFO, storicamente organizzati sul territorio in partnership con primarie università italiane), che hanno visto per la prima volta l’organizzazione di eventi via web - che nel caso dei corsi di ANDAF Education ha proposto un modello articolato e integrato di offerta, su due settimane di durata, non limitato alla sola testimonianza dei relatori, ma corredato da chat, repository di documenti, etc..
Tutte iniziative molto apprezzate, che hanno riscosso un confortante successo di presenze e di giudizi.
Entrando più nello specifico degli aspetti professionali di rilettura del ruolo del CFO e del suo contributo, all’interno delle aziende, nell’affrontare le rilevanti complessità causate dalla pandemia, come si è mossa l’Associazione e quali indicazioni sono state elaborate e proposte ai soci?
Esempi su questo fronte ce ne sono molti, considerando le tante iniziative che in questi mesi sia i 6 Comitati Tecnici che le 12 Sezioni Territoriali dell’Associazione hanno continuato a produrre (a tale proposito, una loro efficace sintesi è largamente presente all’interno dell’ultimo numero del nostro house organ ANDAF Magazine). Credo sia però rappresentativo riferirmi al documento che, proprio nei giorni del lockdown, è stato pubblicato sul sito web ANDAF - all’interno dell’angolo “ANDAF Live su Covid-19” in cui, fin da subito, abbiamo ospitato consigli, riflessioni, opportunità e prospettive elaborati da parte dei diversi manager e professionisti presenti nel network ANDAF, rispetto allo scenario pandemico - intitolato “Ruolo e Responsabilità del CFO nella fase post nuovo Coronavirus” e predisposto dal vertice associativo, in cui sono declinati e approfonditi i seguenti sette ambiti di azione prioritari che devono vedere il CFO, e con lui il management aziendale, concentrarsi per garantire la sopravvivenza e la continuità resiliente dell’impresa:
- l’importanza di adeguarsi velocemente alle nuove tecnologie per affrontare l’incertezza;
- fronteggiare le crisi di liquidità;
- promuovere la razionalizzazione dei costi;
- rivedere le priorità e gestire nuove responsabilità nel mutato contesto;
- rivedere il modello di governance e i vincoli della compliance:
- gli impatti sulle risorse umane e sull’organizzazione del lavoro;
- investire ancor di più nella sostenibilità.
Veniamo ora al Forum Controllo di Gestione, giunto quest’anno alla sua 5^ edizione. Quali sono gli argomenti principali che verranno proposti nel corso della giornata?
L’edizione 2020 del Forum avrà come argomento principale l’evoluzione del controllo di gestione e del ruolo del CFO in un contesto, come già descritto in precedenza, caratterizzato da un’altissima imprevedibilità come quello che stiamo affrontando in questi lunghi e complicati giorni della pandemia da Covid-19.
Grazie alla presenza, come ogni anno, di relatori di assoluto standing, rappresentanti del mondo dei CFO e Responsabili del Controllo di Gestione, ma anche di CIO, Responsabili HR, Docenti universitari, consulenti e manager di linea, verranno proposte e condivise le più sviluppate best practices e i principali progetti innovativi concretamente attuati, ponendo l’attenzione agli impatti generati in termini di modalità di lavoro, creazione di valore, change management e analisi dei risultati.
In conclusione, quindi, quali sono le conseguenze di un contesto sempre più incerto e varabile come quello attuale per le imprese e i loro CFO e quali saranno le imprese che riusciranno a generare valore anche e soprattutto attraverso sufficienti flussi di cassa? E in tale contesto, deve rimanere comunque impregiudicata l’attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG)?
È evidente e, purtroppo, mai come in questo ultimo periodo davanti ai nostri occhi come il contesto sfavorevole può arrivare a incidere direttamente sulla capacità dell’impresa di generare valore e quindi di continuare ad operare in condizioni di normale funzionamento.
I CFO dovranno quindi essere in grado di gestire la variabilità degli scenari, che potranno - e in alcuni casi dovranno - mutare rapidamente, per fornire informazioni quali/quantitative al management e ai vertici aziendali, utili sia ai fini decisionali che a valutare costantemente i presupposti stessi della continuità aziendale.
Va da sé che, in parallelo, stanno evolvendo rapidamente anche nuove tecnologie che permettono di avere strumenti efficaci per poter costruire un presidio performante e sempre più adeguato dei processi di pianificazione e controllo, indispensabili per poter garantire la possibilità, per il CFO, di affrontare la sfida.
Ciò premesso, le imprese che riusciranno a generare valore anche in un momento di crisi e difficoltà così profonde sono quelle che sapranno adattarsi molto rapidamente al contesto attuale, capaci quindi di rendersi flessibili nei propri modelli di business: in sintesi le imprese “resilienti”.
Ciò implica chiaramente una predisposizione al cambiamento, in primis tecnologico e produttivo, e la necessità di uscire dall’area di comfort per cavalcare l’onda del rischio, con la possibilità di realizzare il presupposto per la creazione di nuove opportunità attraverso modelli vincenti e soprattutto sostenibili. Su questo ultimo punto, infatti, va sottolineato come le imprese oggi siano ancor più chiamate a garantire la continuità aziendale tutelando nel contempo i connessi risvolti sociali e ambientali (concetto da intendere a 360°).
Un’impresa capace di considerare e gestire anche i rischi ESG avrà un grado di resilienza maggiore di un’altra che, al contrario, li ignora; ma soprattutto l’impresa che opera responsabilmente nei confronti dei propri clienti, fornitori, dipendenti, nonché nel rispetto delle leggi e dell’ambiente, non potrà che essere apprezzata dal mercato e incontrare il favore degli investitori.
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