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Archivio newsSocietà quotate: apprezzamenti per il voto elettronico a garanzia della trasparenza
Apprezzamenti per il disegno di legge presentato dal Senatore Vincenzo Presutto, giungono dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Il disegno di legge propone di introdurre l’obbligatorietà del voto elettronico per le società quotate. Questo costituirebbe un decisivo passo in avanti in termini di trasparenza delle società quotate. Da anni il Consiglio Nazionale sostiene con forza l’urgenza di favorire una maggiore partecipazione dei piccoli azionisti alle decisioni assunte in seno alle quotate e una maggiore trasparenza nella redazione dei documenti di carattere economico-finanziario.
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili esprime “vivo apprezzamento” per il disegno di legge presentato dal Senatore Vincenzo Presutto con il quale si propone di introdurre l’obbligatorietà del voto elettronico per le società quotate di cui all’articolo 2325-bis del codice civile.
Nella relazione illustrativa, il senatore Presutto spiega che “il disegno di legge mira a rendere obbligatorio, per le società quotate di cui all’articolo 2325-bis del codice civile, di prevedere all’interno del proprio statuto l’utilizzo di mezzi elettronici al fine di consentire una o più delle seguenti forme di partecipazione all’assemblea:
a) la trasmissione in tempo reale dell’assemblea;
b) l’intervento in assemblea da altra località mediante sistemi di comunicazione in tempo reale a due vie;
c) l’esercizio del diritto di voto prima dell’assemblea o durante il suo svolgimento, senza che sia necessario designare un rappresentante fisicamente presente alla stessa”.
Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale della categoria, dichiara che “l’approvazione del Ddl Presutto costituirebbe un decisivo passo in avanti in termini di trasparenza delle società quotate. Da anni sosteniamo con forza l’urgenza di favorire una maggiore partecipazione dei piccoli azionisti alle decisioni assunte in seno alle quotate e una maggiore trasparenza nella redazione dei documenti di carattere economico-finanziario. Il passaggio dalla facoltatività all’obbligatorietà del voto elettronico sarebbe da questo punto di vista una vera e propria svolta”.
Achille Coppola, segretario del Consiglio nazionale dei commercialisti, dichiara che “da tempo portiamo avanti una battaglia in favore dell’azionariato attivo. In alcune quotate c’è oltre mezzo milione di risparmiatori, ben al di sopra del 10% del capitale, cui bisogna finalmente dare voce. La nostra storica richiesta di obbligatorietà del voto elettronico nasce per questo motivo e dalla constatazione che studi e analisi condotti nel tempo hanno evidenziato l’inadeguatezza della nostra regolamentazione nazionale che limita enormemente la partecipazione dei cittadini al mercato dei capitali. Il voto elettronico va reso obbligatorio perché è l’unico concreto strumento in grado di agevolare la presenza e la partecipazione dei risparmiatori nelle scelte delle quotate”.
“L’azione finalizzata a favorire l’azionariato attivo e la completezza e la trasparenza dell’informativa finanziaria può trovare proprio nei commercialisti un ruolo molto importante di guida e orientamento”.