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Archivio newsItalia alla prova del PIL e i bilanci di Big Pharma e Big Tech
La prossima settimana sono in arrivo diversi indici macroeconomici che daranno il polso della risposta nazionale alla seconda ondata della pandemia. Si inizia lunedì con i dati su occupazione e disoccupazione, per proseguire il giorno dopo con la prima stima del PIL 2020. Covid protagonista anche alla riunione non di politica monetaria del board della BCE, mentre sono in arrivo i bilanci delle grandi case farmaceutiche, a partire da Pfizer, in prima linea sul fronte dei vaccini, e con Alphabet e Amazon si completano quelli del hitech USA.
ISTAT, 13 gennaio: la nota mensile sull’economia, riferita a novembre e dicembre, scrive che “segnali positivi hanno caratterizzato l’andamento del mercato del lavoro, con una ripresa della tendenza all’aumento dell’occupazione a cui si è accompagnata una decisa riduzione della disoccupazione”. ISTAT, 28 gennaio: il rapporto sullo stato di fiducia di imprese e consumatori nota che “sono in peggioramento i giudizi sulla situazione economica generale e le attese sulla disoccupazione”. ISTAT (ed EUROSTAT), oggi: il focus sarà proprio su occupati-disoccupati, e vedremo a che livello verrà fissato l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro. In attesa di capire che cosa succederà quando sarà tolto il blocco ai licenziamenti.
Ancora l’ISTAT, sotto i riflettori. Oggi tocca ai dati preliminari del PIL nell’ultimo trimestre dello scorso anno. La fotografia de costi Covid-19 per l’economia 2020 sarà a quel punto completa. Sarà una pessima foto, naturalmente, ma forse non tanto quanto ci aspettavamo: secondo le stime più recenti, quelle del Fondo monetario, la flessione sarà del 9,2%, contro il -12,8% che lo stesso FMI indicava in autunno. Il problema è che rischia di essere più contenuto anche il rimbalzo previsto per il 2021: non il 6,3, ma un più modesto 3%.
Tempo di bilanci, in tutto il mondo. Oggi converrà guardare soprattutto a Wall Street, e soprattutto per una ragione: tra le tante società attese alla presentazione dei conti 2020, tre sono colossi che dalla pandemia hanno avuto solo spinte al rialzo. Da Alphabet e Amazon arriveranno le conferme dell’accelerazione impressa dai lockdown globali a Big Tech e/o Big Digital. Da Pfizer, è quasi superfluo sottolinearlo, una prima proiezione dell’effetto-virus per Big Pharma. Ricordando che la Big in questione è la prima che si sia vista approvare il vaccino anti Covid.
È una riunione non di politica monetaria, quella del consiglio BCE in calendario oggi. Il contesto sarà quello ormai consueto dell’emergenza economica targata Covid-19. Sul tavolo, la presidente Christine Lagarde e gli altri membri del board avranno un elemento di preoccupazione in più: il rischio di un nuovo “aumento improvviso dei crediti deteriorati”, segnalato a metà settimana dal Consiglio di vigilanza con la presentazione dall’analisi Srep (sta per Supervisory review and evaluation process, ovvero “processo di revisione e valutazione prudenziale”).
Destatis annuncia i dati sull’andamento degli ordini all’industria in Germania. Potrebbero essere peggiori del previsto, se il trend rispecchierà il clima di fiducia delle imprese. A dicembre era ancora discreto. A gennaio si è fatto più nero: tra un mese e l’altro l'indice IFO, aggiornato pochi giorni fa, è sceso da 92,2 a 90,1 punti. Nota di speranza (e vale per tutti i principali Paesi UE, Italia inclusa): le aspettative erano ancora più pessimistiche.