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L’industria Ue al test della crisi. Unicredit, Mustier firma l’ultimo bilancio

Si comincia lunedì con la Germania dove Destatis misura il polso della produzione industriale e il giorno dopo toccherà all’Istat rilevare il trend in Italia. Mercoledì Jean Pierre Mustier firmerà l’ultimo bilancio di Unicredit prima della staffetta con Andrea Orcel. I conti chiuderanno, se le attese degli analisti saranno confermate, con una perdita attorno ai 2,3 miliardi.

Il recupero continua, ma con qualche rallentamento. Piuttosto netto, per la verità. Destatis diffonderà oggi i dati della produzione industriale tedesca in dicembre e le attese sono, è vero, per un altro segno “più”. La crescita prevista allo 0,7% resta però lontana dal 3,4% che, in ottobre, aveva fatto sperare in una ripresa accelerata, ed è sotto anche rispetto allo 0,9% che in novembre aveva già raffreddato il clima. Effetto ovvio dei nuovi lockdown imposti alla Germania dalla seconda, pesante ondata pandemica.

Anche se molti segnali sono relativamente positivi, l’Italia dovrà aspettare gennaio prima di rivedere il “più” davanti all’indicatore della produzione industriale. Oggi, quando l’Istat farà il punto sull’andamento in dicembre, qualcosa in territorio positivo potremmo in realtà già trovarlo: l’indice tendenziale dovrebbe essere in crescita dell’1%. Il problema è che questo è l’indice grezzo: corretta per numero di giorni lavorativi, la variazione tendenziale mostra un calo del 2% e quella congiunturale dello 0,1%. Le stime sono del Centro Studi Confindustria, che il recupero lo prevede per gennaio: quell’ultimo -0,1% dovrebbe trasformarsi in un +1%.

In attesa di aprile, quando il timone lo prenderà Andrea Orcel e si capirà, finalmente, come Unicredit giocherà la partita Mps, per un giorno almeno l’attenzione dei mercati verso l’istituto di piazza Gae Aulenti si concentrerà quasi esclusivamente sui numeri. Il board che si riunisce oggi, e che sarà preceduto dal Comitato nomine (dovrà scegliere un direttore generale di transizione), ha all’ordine del giorno l’esame dei conti 2020. L’ultimo bilancio a firma Jean Pierre Mustier chiuderà, se le attese degli analisti saranno confermate, con una perdita attorno ai 2,3 miliardi.

L’ultimo bollettino Enit, pubblicato poco prima di Natale, fotografava così il disastro Covid per il nostro sistema-turismo: entrate dall’estero in calo di 30,2 miliardi rispetto al 2019, spesa dei turisti “interni” giù di 64,5 miliardi. Quest’anno andrà solo un po’ meglio, dice l’ufficio studi dell’ente, la vera ripresa è rimandata al 2022. Bankitalia, oggi, darà il quadro nei dettagli e “peserà” il crollo in termini di impatto sui conti nazionali. Sappiamo già che è tra i più rilevanti: fin qui, è stato stimato in 2,5 punti di Pil.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2021/02/06/industria-ue-test-crisi-unicredit-mustier-firma-ultimo-bilancio

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