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Occupazione e pensioni: la posizione dei Consulenti del Lavoro sul post Covid

Intervenire sulle politiche attive, semplificare regole e istituti del lavoro con nuovi modelli organizzativi, ridisegnare l’architettura attuale degli ammortizzatori sociali e riformare concretamente le pensioni: questa l’agenda per la crescita del Paese e per la ripartenza del mercato del lavoro, suggerita dai Consulenti del Lavoro in un documento presentato il 26 febbraio 2021 dalla Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, nell’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha incontrato il neo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando per parlare di politiche attive, semplificazione delle regole e istituti del lavoro con nuovi modelli organizzativi, oltre alla necessità di ridisegnare l’architettura attuale degli ammortizzatori sociali e riformare concretamente le pensioni.

Tutti ingredienti indispensabili per la crescita del Paese e per la ripartenza del mercato del lavoro, suggerita dai Consulenti del Lavoro in un documento presentato oggi dalla Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, nell’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.

In linea con le intenzioni del Ministro di rilanciare le politiche attive per aiutare i disoccupati a trovare lavoro, utilizzando già le risorse del React-Eu, i Consulenti del Lavoro ritengono necessario sperimentare una nuova metodologia di valorizzazione della rete dei servizi impegnati nell’erogazione di tali misure, oltre che nuove forme di integrazione tra soggetti pubblici e privati per i servizi di accompagnamento e riqualificazione al lavoro. Una strada percorribile è costituita dal finanziamento l’Assegno di Ricollocazione insieme ad una modifica del Reddito di Cittadinanza, ridisegnando scaglioni e meccanismo di funzionamento. Indispensabili anche importanti incentivi ai datori lavoro che assumono e la realizzazione di uno “sportello dedicato al lavoro autonomo”.

L’esperienza nata dalla crisi emergenziale, inoltre, ha reso urgente assicurare una gestione più flessibile dei contratti, innanzitutto con una “operazione culturale” sullo smart working, e riformare gli ammortizzatori sociali introducendo un ammortizzatore sociale unico che semplifichi il volume di adempimenti burocratici con cui hanno dovuto fare i conti Inps, Consulenti del Lavoro, imprese e lavoratori nell'ultimo anno. “Il venir meno del divieto di licenziamento, in assenza di altre misure tampone, convoglierà sulla prima metà dell’anno tutti gli effetti della crisi, specie nelle PMI”, ha spiegato la Presidente Marina Calderone. “Queste difficoltà richiedono un intervento tempestivo che, da un lato, supporti i soggetti in difficoltà e, dall’altro, definisca un sistema funzionale che, partendo dalla formazione, accresca l’occupabilità delle imprese. È opportuno, dunque, intervenire – ha aggiunto – con riforme di sistema per dare al mercato del lavoro nuove regole e metterlo in condizione di funzionare in modo più efficiente, produttivo e trasparente”.

Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 26/02/2021

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/professioni/quotidiano/2021/02/27/occupazione-pensioni-posizione-consulenti-lavoro-post-covid

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