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Archivio newsCash & stock, Stellantis distribuisce ai soci. La Bce di fronte al dilemma se aumentare (o no) gli aiuti
In arrivo lunedì i dati sulla produzione industriale in Germania nel mese di gennaio e (martedì) l’attività produttiva in Italia. Stellantis riunisce i soci da remoto in seduta straordinaria per approvare la distribuzione di azioni e liquidità Faurecia. Giovedì riflettori puntati sulle decisioni Bce.
A dicembre, l’ultimo mese “fotografato” da Destatis, il grafico della produzione industriale era piatto: ovvio effetto delle restrizioni imposte dall’esecutivo di Angela Merkel per cercare contenere il dilagare del Covid. Nemmeno l’efficientissima Germania, però, riesce a controllare la pandemia. Colpita prima e più pesantemente di altri Paesi dalla violenza della seconda ondata, la “locomotiva d’Europa” è stata costretta a prolungare ancora il lockdown duro. Perciò le previsioni sulla ripresa sono ancora rimandate e per oggi, quando l’ufficio nazionale di statistica annuncerà i numeri di gennaio, le aspettative restano sul “rosso” spinto: dopo la crescita zero dell’ultimo trimestre 2020, nel primo quarter 2021 la produzione industriale potrebbe contrarsi (secondo l’istituto di ricerca Diw) addirittura del 3%.
In attesa dell’assemblea di bilancio, convocata per il 15 aprile, Stellantis riunisce i soci (ovviamente da remoto) in seduta straordinaria per approvare la distribuzione di azioni e liquidità Faurecia. Da assegnare ci sono poco più di 54,297 milioni (limite massimo) di titoli ordinari e fino a 308 milioni di euro in contanti: equivalgono ai proventi ricevuti da Peugeot per la vendita, nell’ottobre 2020, di azioni del colosso della componentistica.
Il fatto è che, in Italia, la seconda ondata pandemica si è abbattuta con violenza mesi dopo rispetto alla Germania. Ora anche noi ci siamo in mezzo, sappiamo che fino al 20-25 marzo i contagi saliranno in modo forse esponenziale, vedremo cosa accadrà alle attività produttive con l’inasprimento dei lockdown almeno fino a Pasqua. Fin qui, però, la curva della produzione industriale non è piatta o in discesa come quella tedesca. Oggi l’Istat diffonderà i dati di gennaio. Dovrebbero confermare il quadro già delineato da Confindustria: crescita congiunturale dell’1,3%, con febbraio preannunciato a sua volta in territorio positivo pur se solo dello 0,7%. Per non gelare la ripresa, adesso, serve un’accelerata sui vaccini.
È salita troppo, la curva del rendimento dei bond. Lo segnalano i mercati, che si attendono un “raffreddamento”, e ne è ovviamente più che consapevole la Bce. Alla riunione di politica monetaria di oggi si arriva non a caso con una serie di dichiarazioni in materia. Fabio Panetta, membro italiano del comitato esecutivo della Banca centrale: «Non dovremmo esitare ad aumentare il volume degli acquisti e a spendere l'intera busta Pepp o più, se necessario. In questo modo possiamo evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento che, altrimenti, porterebbe l'inflazione a rimanere al di sotto del nostro obiettivo più a lungo». Isabel Schnabel, rappresentante tedesca nello stesso Comitato: «Un aumento dei tassi di interesse reali in una fase iniziale della ripresa, anche se riflette un miglioramento delle prospettive di crescita, potrebbe rimuovere elementi vitali di sostegno all'economia, e se ciò avvenisse troppo bruscamente sarà necessario aggiustare la politica monetaria e incrementare il livello degli aiuti». Sufficiente, a dare un’idea di quel che potrebbe annunciare già oggi Christine Lagarde?