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Archivio newsLe novità 2021 in materia di lavoro, fisco e previdenza: l’analisi dei Consulenti del Lavoro
In occasione del 28° Forum Lavoro/Fiscale sono state analizzate e riassunte, dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nella circolare n.5/2021, le novità che interessano la Certificazione Unica, il Modello 730 e l'IVA, le clausole di esclusione per l'applicabilità degli ISA per il periodo d'imposta 2020, gli incentivi per favorire l'occupazione stabile, il contratto a tempo determinato ed i trattamenti ‘CIG Covid-19’ per poi approfondire, il tema della formazione dei lavoratori tramite il Fondo nuove competenze e il ruolo della Fondazione Consulenti per il Lavoro, il contratto di espansione e le criticità e soluzioni legate allo SPID e all'obbligo di utilizzare l'identità digitale per accedere ai servizi in rete delle Pubbliche Amministrazioni. Sintetizziamo le principali misure adottate alla luce della perdurante emergenza economica causata dalla pandemia Covid-19.
Con la circolare n.5/2021 la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro riassume e analizza le principali novità del 2021 in materia di lavoro, fisco e previdenza, emerse in occasione del 28° Forum Lavoro/Fiscale.
Rimangono diversi dubbi sulla gestione del mercato del lavoro dominata da innumerevoli norme volte a frenare l’emergenza economica causata dalla pandemia Covid19.
Si avvicina la scadenza del 16 marzo. Entro questa data i sostituti d’imposta devono provvedere a un doppio adempimento: sia la consegna della CU al lavoratore che alla trasmissione della stessa all’Agenzia delle Entrate. Così come per il modello 730/2021, anche la Certificazione Unica 2021 assorbe le novità che hanno caratterizzato quest’anno di imposta, come l’entrata in vigore del taglio sul cuneo fiscale.
La Certificazione Unica si compone di tre parti, che vanno inviate all’Agenzia delle Entrate tramite intermediario abilitato oppure dal soggetto obbligato:
- frontespizio, con le informazioni relative al tipo di comunicazione, i dati del sostituto, quelli relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, la firma della comunicazione e l’impegno alla presentazione telematica;
- quadro CT, nel quale si riportano le informazioni che riguardano la ricezione in via telematica dei dati relativi ai mod. 730-4 resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate;
- Certificazione Unica 2021, è la sezione principale in cui vengono riportati i dati fiscali e previdenziali relativi alle certificazioni lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale e alle certificazioni lavoro autonomo, provvigioni, redditi diversi e i dati fiscali relativi alle certificazioni dei redditi relativi alle locazioni brevi.
La nuova Legge di Bilancio contiene dei provvedimenti ad hoc a sostegno dell’occupazione soprattutto per le categorie sociali più a rischio rispetto alle variabili determinate dal mercato del lavoro. Il provvedimento più consistente è il bonus assunzioni 2021 ed è destinato ad incentivare l'occupazione giovanile tramite l’esonero dei contributi INPS per i datori di lavoro e per le aziende fino a 9 dipendenti che:
- abbiano assunto o assumeranno a tempo indeterminato, a tutele crescenti, giovani fino a 35 anni di età tra il 2020 ed il 2022;
- non abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo nei 6 mesi precedenti e nei 9 mesi successivi all’assunzione;
- non abbiamo proceduto a licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva.
Lo sgravio sarà del 100% dei contributi pensionistici dovuti dal datore di lavoro privato, nel limite di 6.000 euro, con durata minima di tre anni a partire dalla data di assunzione. Per le imprese operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la durata dello sgravio sarà di 4 anni.
Il Bonus Sud, un’ulteriore agevolazione fiscale valida per le aziende situate al Sud Italia intenzionate ad assumere nuovo personale dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2029, prevede un’esenzione percentuale dei contributi pensionistici, escludendo i premi e i contributi INAIL. In particolare, tale percentuale sarà del:
30% dei contributi INPS versati fino al 31 dicembre 2025; 20% dei contributi INPS versati per gli anni 2026 e 2027; 10% dei contributi INPS versati per gli anni 2028 e 2029.
Fino al 31 marzo 2021 è possibile prorogare o rinnovare contratti a tempo determinato per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta, nel rispetto del termine di durata massima di 24 mesi.
L’ Anpal recepisce i nuovi termini del Fondo nuove competenze introdotti dal Decreto Interministeriale del 22 gennaio 2021 ed entrati in vigore al 15 febbraio: è prorogata al 30 giugno 2021 la scadenza entro la quale i datori di lavoro dovranno sottoscrivere gli accordi collettivi per la rimodulazione dell'orario di lavoro e presentare le domande di contributo.
In base alle ultime novità e alle modifiche proposte in Commissione Bilancio alla Camera sul testo della Legge di Bilancio 2021, il nuovo contratto di espansione dovrebbe prevedere tre opzioni:
- le aziende con almeno 250 dipendenti possono accedervi;
- le aziende con almeno 500 dipendenti avranno oltre lo scivolo per i lavoratori a 60 mesi dalla pensione, la NaSpI coperta dallo Stato fino a due anni e accesso alla cassa integrazione fino al 30%;
- per le imprese con almeno 1.000 dipendenti, per ogni 3 uscite, vi è l’obbligo di assumere almeno un lavoratore fino a ulteriori 12 mesi di sconto NASpI e gli anni diventano tre.
Un’altra novità riguarda i lavoratori che intendono uscire prima dal mondo del lavoro, ossia la pensione anticipata. Si consente l’opportunità di prepensionarsi, e quindi accedere alla pensione, con 5 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia o anticipata. Conti alla mano, nel caso della pensione di vecchiaia, considerato che attualmente l’età pensionabile è pari a 67 anni, l’anticipo può essere esercitato addirittura a 62 anni. La pensione anticipata, che deve essere effettuata nell’ambito di un accordo di non opposizione e previo esplicito consenso in forma scritta dei lavoratori interessati, prevede il riconoscimento da parte del datore di lavoro per tutto il periodo e fino al raggiungimento del primo diritto a pensione, a fronte della risoluzione del rapporto di lavoro, un’indennità mensile, ove spettante comprensiva dell’indennità NASpI, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, così come determinato dall’INPS.
Per i lavoratori che non si trovano nella condizione di beneficiare della pensione in esodo, il Decreto Crescita ha previsto la possibilità di fruire dell’intervento straordinario d’integrazione salariale (CIGS), con riduzione media oraria non superiore al 30% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati al contratto di espansione. L’intervento straordinario, in deroga alla durata attualmente prevista per la CIGO e CIGS, può essere concesso per un massimo di 18 mesi, anche non continuativi.