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Archivio newsOpa sul Creval all’ultimo atto. A Shanghai via al Salone dell’auto
Si chiude l’Opa sul Credito Valtellinese. La cancelliera Merkel davanti alla Commissione sul caso Wirecard e Netflix presenta i dati del primo trimestre. E il mercato delle automobili in Cina tocca livelli record nel primo trimestre di quest’anno.
a cura diMartedì 20 aprile - La sfida di Netflix post lockdown e la Corporate tax di Biden All’appuntamento ci sarà la squadra di Netflix al gran completo. In una video intervista presenteranno i dati del primo trimestre i co-Ceo Reed Hastings e Ted Sarandos, il capo della Finanza Spence Neumann e un’altra pattuglia di top manager. Un appuntamento chiave perché la società californiana effettua il primo test dei conti del 2021 ma fornirà anche le previsioni dei prossimi mesi dopo un 2020 da record, chiuso con un utile netto di oltre 2,76 miliardi di dollari (+47,9%) e un totale di abbonati a quota 203,6 milioni, 36 milioni in più rispetto all’esercizio precedente. Dati che hanno fatto correre il titolo fino agli attuali 245 miliardi di dollari a Wall Street. Il 2021 di Netflix si prospetta meno intenso, anche se la società ha dichiarato che il piano per il 2021 prevede il lancio di un nuovo film a settimana. Due gli elementi di incertezza. La graduale riapertura delle attività nel mondo che consentirà alle persone di stare meno in casa. Secondo, la “corporate tax” allo studio del presidente USA Joe Biden che porterà dal 21 al 28%, l’imposta sugli utili di Big Corp.
Mercoledì 21 aprile - Si chiude l’Opa sul Creval Si chiude l’Opa sul Credito Valtellinese. Di fronte a una quotazione di Borsa dall’annuncio di novembre sempre ben sopra al prezzo offerto, alla fine Crédit Agricole Italia, obtorto collo, ha dovuto alzare la proposta da 10,5 a 12,2 euro per azione (più un bonus di 0,3 se le adesioni supereranno il 90%, spianando il campo alla fusione). Basterà per convincere l’ampio fronte che riteneva (come il Cda) l’offerta iniziale non congrua? Lunedì 19 è in programma l’assemblea di bilancio, dove verrà anche votata la proposta dell’Agricole di rinviare la nomina del Cda a dopo la conclusione dell’offerta. I fondi, che di regola aderiscono negli ultimissimi giorni, a maggior ragione aspettano questo test per dare o meno il loro placet a una nuova tappa del consolidamento del sistema creditizio italiano. Mercoledì 21 aprile - A Shanghai via al Salone dell’auto in presenza Una grande ripresa. Il mercato delle automobili in Cina è ripartito toccando livelli record nel primo trimestre di quest’anno. Sono state immatricolate 9,6 milioni di vetture di cui quasi mezzo milione elettriche o a basse emissioni. Quindi, è già green il 6% del parco auto circolante nel Paese del Dragone rosso. Un bel biglietto da visita per il Salone che si apre (in presenza) a Shanghai, un evento che l’Occidente ancora sotto lo scacco delle restrizioni anti-pandemia, non si può permettere. Sarà l’occasione per mostrare al mercato mondiale anche i passi in avanti dei carmaker cinesi. Per esempio, Geely lancerà da qui un brand dedicato ai veicoli elettrici (si chiamerà Zeekr) e il primo modello sarà prenotabile al Salone. Si muove anche Great Wall Motor (Gwm) partner alla pari di Bmw per le operazioni in Cina: da Shanghai lancerà un nuovo suv. Venerdì 23 aprile - Angela Merkel davanti alla commissione che indaga su Wirecard L’attacco è stato durissimo: Olaf Scholz, ministro delle Finanze tedesco, vuole boicottare la Commissione d’inchiesta del Bundestag sul caso Wirecard. A lanciare l’affondo alcuni parlamentari dei Verdi e di La Sinistra, contro il candidato socialdemocratico alle elezioni del 26 settembre. C’è poi la sponda internazionale, con l’irritazione di Mosca per la richiesta di arresto, arrivata dalla Germania, nei confronti di Jan Marsalek, coinvolto nel crack e, sostengono i tedeschi, in stretto contatto con i servizi segreti russi. In questo clima oggi Angela Merkel depone davanti alla Commissione su uno dei casi più spinosi della storia economica recente. Di cui porta (forse) qualche responsabilità anche la Bafin, la Consob germanica, accusata di non aver saputo evitare l’insolvenza di una tra le reginette del Dax di Francoforte. Di suo, il buco da un paio di miliardi nei sistemi di pagamento di Wirecard non è certo paragonabili ad altri default. Ma per la Germania è una macchia. Che rischia di allargarsi nell’anno elettorale in cui si decide la successione al lungo regno di Merkel. Copyright © - Riproduzione riservata