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Archivio newsAppalti, digitalizzazione e incentivi alle assunzioni: come cambierà il volto del Paese
Il nuovo decreto Semplificazioni, parte dalla governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per rafforzare le strutture amministrative e sveltire le procedure. Il decreto presenta un articolato e dettagliato piano di interventi a tutto campo per velocizzare, snellire, semplificare le procedure in tutti i settori della P.A. Dal taglio ai procedimenti amministrativi e alla delega digitale (sistema SPID) per le pratiche burocratiche, ai subappalti e agli affidamenti diretti per snellire i contratti pubblici. Contratti pubblici che, in contemporanea, diventano più trasparenti con l’istituzione del fascicolo virtuale delle imprese presso l’Autorità Anticorruzione. Particolarmente dettagliato il sistema di benefici e incentivi per l’assunzione di donne e giovani, nonché per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete infrastrutturale del Paese.
Tagliola ai procedimenti amministrativi e delega digitale (sistema SPID) per le pratiche burocratiche; più subappalti e affidamenti diretti per snellire i contratti pubblici, che in contemporanea, diventano più trasparenti con l’istituzione del fascicolo virtuale delle imprese presso l’Autorità Anticorruzione; incentivi per l’assunzione di donne e giovani: sono queste alcune delle novità previste dal decreto Semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri del 28 maggio 2021, che, partendo dalla governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) intende rafforzare le strutture amministrative e sveltire delle procedure. Vediamo alcune delle più importanti linee di intervento. Digitalizzazione Trovano un posto di primo piano nel decreto-legge le misure per la digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione, delle infrastrutture e del mercato.Divario digitaleSi favorisce il sistema delle deleghe da parte di soggetti titolari di identità digitale (SpiD). Nel dettaglio il decreto-legge istituisce il sistema di gestione deleghe, SGD, che consentirà a chiunque di delegare l’accesso a uno o più servizi a un soggetto titolare dell’identità digitale Spid. Si intende sopperire così al fatto che non tutti hanno l’identità digitale per interagire on line con i servizi informativi ed operativi delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, il sistema delle banche dati e dello scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni è ampliato allo scopo di favorire interconnessione e semplificazioni burocratiche.Fibra ottica e reti Il decreto legge semplifica il procedimento di autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica e si agevola l’infrastrutturazione digitale degli immobili con reti in fibra ottica. Semplificazioni Superare lentezze e pastoie burocratiche è l’obiettivo, per l’ennesima volta, messo nell’agenda legislativa ed è una condizione per il mantenimento dei fondi europei. Le semplificazioni in progetto riguardano sia aspetti generali del procedimento amministrativo (in primis legge 241/1990) sia aspetti specifici e settoriali, soprattutto in relazione alla realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza.Procedimento amministrativoIl decreto-legge vuole dare un taglio alla inerzia amministrativa, in primo luogo rendendo effettivo l’intervento sostitutivo del funzionario lento: si prevede che la pratica sia effettivamente concluso in un tempo massimo pari a una volta e mezzo la durata ordinaria. Inoltre si prevede la documentazione, anche con una autodichiarazione, del conseguimento di una autorizzazione, licenza o simili mediante il meccanismo del silenzio assenso. Per l’annullamento di ufficio di provvedimenti amministrativi (cosiddetta autotutela) ed a salvaguardia della aspettativa di cittadini e imprese si riduce a 12 mesi il termine, decorso il quale non si può procedere con detta autotutela. Appalti Sono molti gli istituti del codice dei contratti pubblici su cui si concentra l’intervento novellatore del decreto legge in esame.Affidamento direttoFino al 30 giugno 2023 si alza la soglia per la possibilità di affidamento diretto. Questa forma di affidamento diretto diventa agibile per servizi e forniture, compresi i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione, di importo inferiore a 139.000 euro (contro gli attuali 75 mila). In tali casi la stazione appaltante potrà procedere all’affidamento diretto, anche senza consultazione di più operatori economici, fermo restando il rispetto dei principi generali di buon andamento e trasparenza. Medesimo intervento è attuato per il ricorso alla procedura negoziata senza bando.SubappaltoSul subappalto si prevede una manovra in due tempi. Dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 ottobre 2021, in deroga alle norme in vigore che prevedono un limite del 30 per cento, il subappalto non può superare la quota del 50 per cento dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture. Sono comunque vietate l’integrale cessione del contratto di appalto e l’affidamento a terzi della integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni che ne sono oggetto, così come l’esecuzione prevalente delle lavorazioni ad alta intensità di manodopera. Infine, il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale, inclusa l’applicazione degli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro. La seconda fase inizia dal 1° novembre 2021: verrà rimosso ogni limite quantitativo al subappalto, ma le stazioni appaltanti indicheranno nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità. Inoltre, le stesse dovranno indicare le opere per le quali è necessario rafforzare il controllo delle attività di cantiere e dei luoghi di lavoro e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nelle white list o nell’anagrafe antimafia. A latere si prescrive che il contraente principale e il subappaltatore sono responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante.Dibattito pubblico Il secondo istituto modificato è il cosiddetto “dibattito pubblico”: il decreto-legge rafforza questo strumento e le attività della Commissione istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili per il confronto con la società civile e gli enti territoriali.Appalti integratiUn terzo filone di novità interessa l’appalto integrato in relazione agli interventi del PNRR: è previsto un unico affidamento per la progettazione e l’esecuzione dell’opera sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica. L’aggiudicazione avverrà sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto anche degli aspetti qualitativi oltre che economici.Trasparenza e pubblicitàSarà aperto e tenuto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) il fascicolo virtuale di ogni operatore economico. Nel dettaglio la banca dati degli operatori economici è accorpata alla Banca dati dei contratti pubblici e verrà gestita da ANAC. All’interno della nuova banca dati, verrà istituito il fascicolo virtuale dell’operatore economico, nel quale saranno conservati tutti i dati e le informazioni necessarie ai fini della partecipazione alle procedure di gara, rendendo in tal modo più semplice le attività di verifica e controllo da parte delle stazioni appaltanti. Presso l’Anac si concentreranno, facendo ricorso a piattaforme informatiche interoperabili, tutte le informazioni relative alla programmazione, alla scelta del contraente, all’aggiudicazione ed esecuzione delle opere. Le commissioni giudicatrici effettueranno la propria attività utilizzando, di norma, le piattaforme e gli strumenti informatici. Le stazioni appaltanti non potranno più improvvisare: dovranno avere requisiti di qualità in termini di esperienza pregressa documentata, personale qualificato e strumentazione tecnica adeguata. Al riguardo si aggiunge, in attesa di una compiuta razionalizzazione, riduzione e qualificazione delle stazioni appaltanti, il divieto ai Comuni non capoluogo di affidare appalti per interventi del PNRR, dovendo ricorrere alle Unioni di Comuni, Consorzi, Città metropolitane, Province e Comuni capoluogo.Valutazione di impatto ambientale (VIA)Il decreto-legge riduce i tempi per la valutazione di impatto ambientale dei progetti che rientrano nel PNRR, di quelli finanziati dal fondo complementare e dei progetti attuativi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). La durata massima della procedura sarà di 130 giorni. In parallelo viene istituita una apposita commissione tecnica per la VIA, composta da un massimo di 40 persone nominate con decreto del Ministro. Lavoreranno a tempo pieno in modo da garantire efficienza e capacità produttiva. Peraltro, per scongiurare lungaggini, si prevede l’esercizio di un potere sostitutivo nel caso di inerzia della commissione, oltre che dei dirigenti del Ministero della transizione ecologica e del Ministero della cultura. Infine, per la tutela dei beni culturali e paesaggistici interessati dagli interventi previsti nel PNRR è istituita presso il ministero della Cultura una Soprintendenza speciale.Fonti rinnovabiliL’obiettivo è decarbonizzazione. Lo strumento è la semplificazione delle procedure autorizzative che riguardano la produzione di energia da fonti rinnovabili, la installazione di infrastrutture energetiche, impianti di produzione e accumulo di energia elettrica e, inoltre, la bonifica dei siti contaminati e il repowering degli impianti esistenti.Opere di impatto rilevantePer le opere di impatto rilevante è dispiegato un ventaglio di interventi. I progetti coinvolti sono: l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Salerno-Reggio Calabria, l’alta velocità/alta capacità sulla Palermo-Catania-Messina, il potenziamento della linea Verona-Brennero, la diga foranea di Genova, la diga di Campolattaro a Benevento, la messa in sicurezza e l’ammodernamento del sistema idrico del Peschiera nel Lazio e il potenziamento delle infrastrutture del porto di Trieste. In base al decreto-legge tutti i pareri e le autorizzazioni richiesti (Conferenza dei servizi, valutazione di impatto ambientale, verifica archeologica, dibattito pubblico) verranno acquisiti sullo stesso livello progettuale, cioè sul progetto di fattibilità tecnico-economica per il quale il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici definirà i contenuti essenziali. Un Comitato speciale all’interno del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici indicherà le eventuali modifiche o integrazioni al progetto di fattibilità tecnico-economica che dovessero essere necessarie per rispettare le indicazioni contenute nei pareri e le autorizzazioni.Premi e penali Il decreto prescrive disposizioni premianti e penali per assistere l’esecuzione dei contratti pubblici finanziati con le risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare. Ci sono “premi di accelerazione” per ogni giorno di anticipo sul termine contrattuale. Ci sono, tuttavia, anche penali dovute al ritardato adempimento, comprese tra lo 0,6 per mille e l’1 per mille al giorno e da determinare in relazione all’entità delle conseguenze legate al ritardo, con un massimo del 20 per cento dell’ammontare stesso. Lavoro Il decreto-legge prevede un sistema di benefici per favorire l’inserimento al lavoro di donne e giovani in relazione alle attività comprese nelle opere del PNRR. Nei bandi di gara saranno riconosciuti punteggi aggiuntivi per le aziende che utilizzano strumenti di conciliazione vita-lavoro, che si impegnino ad assumere donne e giovani sotto i 35 anni, che nell’ultimo triennio abbiano rispettato i principi di parità di genere e adottato misure per promuovere pari opportunità per i giovani e le donne nelle assunzioni, nei livelli retributivi e degli incarichi apicali. Salve motivate ragioni, le stazioni appaltanti devono includere nel bando l’obbligo del partecipante alla gara di riservare a giovani e donne una quota delle assunzioni necessarie per eseguire il contratto. Tra i criteri per partecipare alle gare vi è anche l’impegno a presentare la rendicontazione non finanziaria sulla sostenibilità sociale e ambientale dei processi produttivi. Le aziende, anche di piccole dimensioni (sopra i 15 dipendenti) che partecipano alle gare per le opere del PNRR affidatarie dei contratti avranno l’obbligo di presentare un rapporto sulla situazione del personale in riferimento all’inclusione delle donne nelle attività e nei processi aziendali. In caso di violazione dell’obbligo, è prevista l’applicazione di penali e l’impossibilità di partecipare per 12 mesi a ulteriori procedure. Copyright © - Riproduzione riservata