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Crisi d’impresa: rinvio del Codice al 2022 e nuova procedura di composizione negoziata

In arrivo novità per legge fallimentare e la decorrenza dell’entrata in vigore della Riforma sulla crisi d’impresa. Durante il Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2021 è stato approvato il decreto legge che rinvia al 15 maggio 2022 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa. Anche gli strumenti di allerta avranno una decorrenza ulteriormente differita nel tempo ed entreranno in vigore dal 2024. Il provvedimento, inoltre, prevede l’introduzione, a partire dal 15 novembre 2021, dell’istituto della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, che avrà quale principale ente pubblico di riferimento la Camera di Commercio presso la quale è iscritto l’imprenditore.

Nei primi giorni del mese di giugno, si sono conclusi i lavori della commissione istituita dal Ministero della Giustizia per l’individuazione di eventuali correttivi da apportare al Codice della crisi e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Alcune delle proposte emerse dall’attività della commissione, dopo essere state esaminate dal ministero, hanno portato all’emanazione di un decreto legge, approvato durante il Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2021, che introduce novità della vigente legge fallimentare e sulla decorrenza dell’entrata in vigore della riforma sulla crisi d’impresa. L’entrata in vigore del Codice della crisi e dell’insolvenza, già posticipata in passato ed attualmente con decorrenza dal 1° settembre prossimo, viene rinviata al 15 maggio 2022 (che cade di domenica). Gli strumenti di allerta, punti di forza sui quali si è basata la costruzione del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza con l’ambizioso obiettivo di prevenire le crisi aziendali e permetterne il superamento avranno una decorrenza ulteriormente differita nel tempo ed entreranno in vigore dal 2024. Il sistema dell’allerta prevede l’introduzione di una serie di nuovi strumenti e l’adozione di nuovi obblighi che coinvolgeranno molti soggetti: imprenditori, professionisti ed enti pubblici. A questi soggetti, singolarmente o congiuntamente tra loro, sarà chiesto il monitoraggio dell’andamento delle imprese e l’attivazione tempestiva, alla rilevazione dei primi sintomi di crisi, per la prevenzione della manifestazione dello stato di insolvenza, con lo scopo principale di salvaguardare il valore delle aziende in difficoltà e la tutela dell’occupazione. Tra gli strumenti dell’allerta rientrano, ad esempio, l’utilizzo di specifici indici ed indicatori della crisi che, applicati ai bilanci aziendali, possono segnalare situazioni di difficoltà, l’ampliamento dell’obbligo di nomina degli organi di controllo a società fino a poco tempo fa esonerate ed obblighi organizzativi posti a carico dell'imprenditore. Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa Con il decreto legge di cui si tratta viene, di fatto, soppresso l’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa) che, costituito presso ogni Camera di Commercio, avrebbe dovuto rivestire un ruolo importante nella prevenzione della crisi nell’ambito della riforma in materia. Questo organismo viene sostituito con l’introduzione a partire dal 15 novembre 2021 della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, che avrà quale principale ente pubblico di riferimento la Camera di Commercio presso la quale è iscritto l’imprenditore. Si tratta di una iniziativa a disposizione di ogni imprenditore in crisi, al quale, su domanda da presentare su una piattaforma telematica nazionale, verrà affiancato un esperto con lo scopo di risanare l’impresa che, pur trovandosi in condizioni di difficoltà finanziarie ed economiche, potrebbe avere le potenzialità per restare sul mercato. Per l’accesso alla composizione assistita per la soluzione della crisi d’impresa non sono previsti requisiti dimensionali minimi o massimi di accesso perché viene concepita come uno strumento utilizzabile da tutte le imprese iscritte al registro delle imprese, comprese le società agricole.L’esperto che affiancherà l’imprenditore sarà nominato da una commissione creata presso ogni Camera di commercio, che attingerà da un elenco appositamente costituito dove potranno essere iscritti gli interessati in possesso di appositi requisiti di formazione sui quali il ministero della giustizia emetterà apposito decreto dirigenziale entro 30 giorni. L’elenco degli esperti per la composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa sarà istituito presso le Camere di commercio e sarà composto da iscritti all'albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili o all'albo degli avvocati da almeno cinque anni che possono documentare precedenti esperienze nell’ambito della crisi d’impresa e della ristrutturazione dei debiti o risanamenti aziendali, oltre al possesso dei requisiti formativi che saranno indicati dal ministero. Con gli stessi requisiti formativi, potranno far parte del predetto elenco anche gli iscritti da almeno cinque anni all’albo dei consulenti del lavoro che documentano di avere concorso, almeno in tre casi, alla conclusione di accordi di ristrutturazione dei debiti omologati o di accordi sottostanti a piani attestati o di avere concorso alla presentazione di concordati con continuità aziendale omologati. Alle medesime condizioni, possono, infine, essere inseriti nell’elenco coloro che, pur non iscritti in albi professionali, documentano di avere svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in imprese interessate da operazioni di ristrutturazione concluse con piani di risanamento attestati, accordi di ristrutturazione dei debiti e concordati preventivi con continuità aziendale omologati, nei confronti delle quali non sia stata successivamente pronunciata sentenza dichiarativa di fallimento o sentenza di accertamento dello stato di insolvenza. Le novità apportate alla legge Fallimentare Alla significativa innovazione della composizione negoziata, si aggiungono altre disposizioni certamente importanti e di aiuto nelle attività di risanamento e ristrutturazione dell’indebitamento aziendale che gli operatori del settore si troveranno a gestire prima dell’entrata in vigore del Codice della crisi e dell’insolvenza. Con interventi sulla vigente legge Fallimentare, si affrontano tematiche di accordi di ristrutturazione ad efficacia estesa, convenzione di moratoria, accordi di ristrutturazione agevolati, effetti degli accordi di ristrutturazione per coobbligati e soci illimitatamente responsabili. Queste novità, oltre ad altre, sono inserite nell’art. 20 del decreto legge in oggetto dove si tratta di modifiche urgenti alla legge Fallimentare vigente. Trattandosi di modifiche urgenti e di legge Fallimentare, è prevedibile la loro entrata in vigore dal 15 novembre 2021. Nel Decreto Legge di cui si tratta ci sono anche interventi chiarificatori di recenti modifiche della legge fallimentare (ad esempio sulla transazione fiscale) ed altre norme necessarie in attesa dell’entrata in vigore del codice della crisi e dell’insolvenza. Il futuro prossimo del Codice della crisi e dell’insolvenza Il Codice della crisi e dell’insolvenza dovrà essere necessariamente integrato con le novità introdotte con questo decreto legge e con le modifiche suggerite dalla commissione ministeriale già richiamata che, non presentando elementi di urgenza, troveranno evidenza in futuri provvedimenti in materia. Il cantiere delle norme sulla crisi d’impresa è ancora aperto e gli operatori del settore avranno molto materiale da approfondire nei prossimi mesi, in vista dell’attesa entrata della sua riforma. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/fallimento-e-procedure-concorsuali/quotidiano/2021/08/06/crisi-impresa-rinvio-codice-2022-nuova-procedura-composizione-negoziata

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