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Archivio newsEuropa, il discorso sullo stato dell’Unione. Orcel (Unicredit) in audizione al Parlamento
Il polso dello stato di salute nell’industria della moda verrà da New York che festeggerà lunedì la fine delle sfilate. Mentre martedì il ceo di Unicredit, Andrea Orcel farà il punto su Mps alla Camera. Il Discorso sullo stato dell’Unione che Ursula von der Leyen terrà davanti all’Europarlamento il giorno seguente. Chiude la settimana il caso Vw: al Tribunale di Brunswick comincia il processo a Martin Winterkorn, ex ceo travolto dal dieselgate.
a cura di Lunedì 13 settembre - Al Met New York tira il bilancio sulla moda Si è chiusa il 12 la Fashion Week newyorkese, dopo due stagioni interamente virtuali e qualche defezione, visto che Tommy Hilfiger e Marc Jacobs hanno deciso di non partecipare. E oggi il Met Gala 2021, che conclude l’appuntamento americano con la moda, sarà l’occasione per tirare le somme sull’andamento del settore, tra ordini e prenotazioni dei buyer Usa e internazionali. Hanno partecipato, tra le altre griffe, Proenza-Schouler, Michael Kors, Telfar, Rodarte, Brandon Maxwell, Prabal Gurung, Sergio Hudson, Monse, Jason Wu, LaQuan Smith, Gabriela Hearst e Markarian della stilista Alexandra O'Neil. La Milano Fashion Week osserva da Oltreoceano, convinta che la sua Settimana delle passerelle - inizierà il 21 - sarà un successo, visto anche che è uno dei grandi eventi di settembre, dopo il Supersalone, con i quali Milano torna al centro dell'attenzione internazionale. L’Italia ha già tirato le sue somme prima dell’estate. Dopo il crollo del fatturato, il primo semestre ha fatto registrare segnali positivi, tanto che il presidente della Camera nazionale della moda, Carlo Capasa, ha parlato di «rimbalzo significativo che ha seguito la ripresa generale dell'economia». E fa ben sperare per il futuro. La previsione per fine anno è infatti di un fatturato in crescita del 21%.
Martedì 14 settembre - Unicredit-Mps, Andrea Orcel in audizione E’ un appuntamento importante quello di oggi, dopo lo scadere dei termini concessi a Unicredit per la due diligence su Mps, un’analisi che in realtà è destinata a protrarsi ancora. Intanto il polso della situazione potrebbe venire proprio dall’audizione di oggi del Ceo di Unicredit Andrea Orcel davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Prima di lui sarà sentito Bernardo Mattarella, ad di Mediocredito Centrale, entrato nella data room allestita per il Monte dei Paschi al fine di valutare l’acquisizione di 150 sportelli Mps al Sud. Decisivo per un accordo, quindi, è il suo ruolo, dato che Unicredit non appare disponibile a ripatrimonializzarsi per far fronte ai crediti deteriorati per oltre 4 miliardi in carico a Mps. Mcc darebbe una soluzione agli sportelli al Sud che non interessano a Unicredit, il quale punta invece alla rete di Mps nel Centro Nord. Mercoledì 15 settembre - Ursula parla al Vecchio Continente Preso a prestito, per non dire copiato, dalla politica americana, il Discorso sullo stato dell’Unione che oggi, davanti all’Europarlamento, terrà Ursula von der Leyen con tanto di lettera d’intenti consegnata al presidente David Sassoli, aprirà la strada verso gli obiettivi politici del 2022. Ma dovrà fare i conti ancora con quello che rimane del 2020: una pandemia non finita, un virus non debellato. Eppure, l’Unione guidata da Ursula può mettere in conto buoni (e storici) risultati come l’avvio del piano Next Generation da 750 miliardi finanziati con emissione di debito comune. Ci sono poi le sfide di sempre, dalla transizione al digitale fino alla riduzione potente di emissioni inquinanti entro il 2030. Un tema questo che impatta con settori economici e manifatturieri strategici come l’automotive e la sua filiera, in primis per la Germania, dove tra pochi giorni si andrà al voto per designare il successore di Angela Merkel. Non solo: il prossimo anno le urne si apriranno anche in Francia e all’orizzonte c’è l’Italia, politicamente instabile da sempre. Insomma, dopo le elezioni europee del 2019 si apre adesso una nuova stagione in cui la parola torna, come si usa dire, al popolo, chiamato a dire se hanno funzionato le ricette economiche, politiche e sociali, messe in campo negli ultimi due anni. Ursula von der Leyen ne dovrà tenere conto. Giovedì 16 settembre - L’ex capo di Volkswagen a processo per il dieselgate Paese che vai, giustizia lenta che trovi. A partire dalla Locomotiva Germania dove oggi, davanti al Tribunale di Brunswick nella Bassa Sassonia, comincia il processo a Martin Winterkorn, ex ceo della Volkswagen travolto dallo scandalo dieselgate. Che è scoppiato nel 2015 mentre il top manager è stato incriminato nell’aprile del 2019 e rinviato a giudizio un anno fa per frode fiscale aggravata e manipolazione del prezzo di Borsa, mentre la Procura di Berlino aveva aperto indagini sulla falsa testimonianza circa le irregolarità dei famigerati software per alterare i dati sulle emissioni. Certo, sul top manager (e la sua squadra) sono piovute altre sanzioni, a partire da quelle pecuniarie, a suon di multe e sanzioni milionarie. Per non parlare poi del ritiro dei veicoli e del danno all’immagine. E’ ovvio: il processo contro un simbolo storico del Paese imbarazza e non poco. Specie se aggiunto all’altro scandalo (tutto finanziario) di Wirecard: dov’erano i controlli delle autorità? Tornando alle automobili, lo scandalo del diesel ha aperto una stagione nuova nella storia del settore, oggi tutto proiettato verso l’elettrico, dove gli Usa (con Tesla) e la Cina (con le piccole) vanno di corsa. Resta da capire se (e quale) ruolo può giocare l’Europa, con il suo marchio di punta: quella Volkswagen che oggi è alla sbarra. Copyright © - Riproduzione riservata