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Archivio newsArriva la resa dei conti per Alphabet. Draghi e l’emergenza clima al tavolo del G20
La settimana si apre con le trimestrali dei Big Tech che scontano gli effetti della guerra dei chip. Tra mercoledì e giovedì poi arriva il dato sulla fiducia dei consumatori tedeschi (in peggioramento) e quelli italiani (in crescita). Giovedì Volvo debutta in Borsa: i cinesi di Geely sono pronti a portare l’iconica auto al Nasdaq Stockholm. Occhi puntati venerdì sulla comunicazione dell’Istat circa il Pil italiano. Le previsioni sono tutte in rialzo. Ultimo G20 da presidente per Mario Draghi che sabato concluderà il summit a guida italiana, in attesa del via alla Cop26.
a cura di Martedì 26 ottobre - La guerra dei chip sulle trimestrali Big Tech Osservati speciali da quando è scoppiata la guerra dei chip, che sta rallentando al minimo dei giri la fabbricazione di vecchi e nuovi prodotti, i titoli di Big Tech vanno all’esame di Wall Street con i conti del terzo trimestre. Tra i colossi, oggi tocca ad Alphabet. Domani a presentarsi sarà Apple.
Mercoledì 27 ottobre - Il pessimo clima tra i consumatori tedeschi… Tra i consumatori tedeschi il clima, fin qui, è sembrato un po’ meno tetro che non tra le imprese. Almeno a settembre, il primo indice aveva registrato un leggero miglioramento (+0,3%) contro il terzo crollo mensile consecutivo del barometro imprenditoriale. Gli analisti prevedono però ulteriori peggioramenti, anche tra i consumatori: la loro fiducia - l’indicatore sarà annunciato questa mattina - è vista in calo dell’1,6%. Giovedì 28 ottobre - …e il buon vento in Italia Un paio d’ore dopo la Germania, sarà l’Italia a comunicare i dati sulla fiducia. Sia dei consumatori, sia delle imprese. Ancora una volta lo scenario è opposto e, come accade ormai da mesi, riflette lo scambio di posizioni Roma-Berlino nelle classifiche sulla crescita. Da noi, la ripresa a ritmi inaspettati - con previsioni che unanimemente ci attribuiscono un rialzo del Pil attorno al 6% quest’anno e al 4% nel 2022 - aveva portato già a settembre un incremento boom (da 116,2 a 119,6) dell’indice tra i consumatori. L’aumento dei prezzi delle materie prime, dei noli, dei chip era stato invece alla base del calo registrato tra le imprese, comunque neppure lontanamente paragonabile all’effetto provocato in Germania: là la fiducia è precipitata, qui c’è stata giusto una limatura (da 114,0 a 113,8). Poiché il trend dei prezzi ancora non ha invertito la rotta, e oltre che dalla ripresa è alimentato da una buona dose di speculazione, è possibile che per le aziende la correzione dell’indice prosegua. Potrebbe “intaccare” anche il clima tra i consumatori? Sì. Ma, nel caso, non più di tanto. Giovedì 28 ottobre - I cinesi quotano Volvo a Stoccolma È una quotazione pianificata da almeno un paio d’anni. Congelato una prima volta, per via della guerra commerciale con gli Usa di Donald Trump, il programma è stato ripreso qualche mese fa. Oggi si realizza: i cinesi di Geely, azionisti di maggioranza Volvo dal 2010 (quando avevano acquistato da Ford), riportano la casa automobilistica alla Borsa svedese. La valutazione data al gruppo sta tra i 16 e i 20 miliardi di euro, il pacchetto che verrà collocato al Nasdaq Stockholm equivarrà al 19,5-24% del capitale. Geely resterà naturalmente il maggior azionista, affiancato dagli attuali soci istituzionali svedesi: Amf e Folksam rimarranno anche dopo l’Ipo. Venerdì 29 ottobre - La corsa continua del Pil Il vero rallentamento - relativo: il tasso di crescita resta comunque elevato - è previsto per il quarto trimestre. Per il terzo, occorrerà valutare quanto già abbiano pesato i rincari internazionali, ma comunque sia il Pil italiano prosegue la sua robusta corsa. Oggi l’Istat comunicherà il dato ufficiale, preceduto negli ultimi giorni da una valanga di previsioni 2021 ritoccate al rialzo da tutti i maggiori organismi, istituti di ricerca, analisti internazionali. Il tasso effettivo del periodo luglio-settembre confermerà l’ottimismo di stime (indipendenti, peraltro) che, decimale più decimale meno, ci danno in ripresa del 6% quest’anno e del 4% nel 2022. È vero che dovevamo recuperare “perdite da Covid” più pesanti che negli altri principali Paesi industrializzati. Ma è vero anche che, a questi ritmi, più in fretta degli altri torneremo ai livelli pre-pandemia: la scommessa unanime è sul primo semestre 2022. Sabato 30 ottobre - Draghi e l’emergenza clima al tavolo del G20 È il summit che concluderà l’anno a guida italiana. Sul tavolo del suo ultimo G20 da presidente, Mario Draghi ha messo uno dei temi che considera prioritari, per il mondo, e da affrontare oggi, adesso, subito, perché il tempo è in realtà già scaduto e su clima, ambiente, futuro del pianeta non possono più esserci impegni presi soltanto a parole. Oggi e domani, a Roma, il premier metterà dunque sé stesso e gli altri capi Stato e di governo di fonte alle responsabilità che segnano il confine tra leadership e chiacchiere. Tre i capitoli: pandemia e “obbligo” dei Paesi ricchi di aiutare i Paesi poveri, soprattutto sul fronte vaccini; sostegno alla ripresa globale; lotta (appunto) ai cambiamenti climatici: La prova sarà tosta perché qui, sul clima, l’”agenda Draghi” prevede – in accordo con l’Unione Europea e con la Gran Bretagna, che organizza il summit - che a Roma si anticipino alcuni negoziati della Cop26, la Conferenza annuale dell’Onu in programma a Glasgow da lunedì prossimo. Copyright © - Riproduzione riservata