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Archivio newsLe scelte della Fed, le conferme della Bce: l’enigma inflazione davanti alle banche centrali
Mercoledì la corsa dei prezzi sul tavolo Fed. Il Consiglio europeo di giovedì affronta temi come i prezzi dell’energia, la sicurezza, le relazioni esterne. Ma a tenere banco sarà ancora la pandemia, nella versione variante Omicron. Intanto, venerdì Ryanair vola via dalla City.
a cura di Mercoledì 15 dicembre - Il nuovo balzo dell’inflazione Arrivano i dati definitivi sull’aumento dei prezzi in novembre. L’inflazione continua a correre, come hanno confermato le stime flash diffuse a inizio dicembre, anche se in Italia meno che nella media europea: +3,8% da noi (dal +3% di ottobre), +4,9% nella Ue (da +4,1%). Nel nostro Paese non era mai stata così alta dal settembre 2008, nel Continente è il record dacché è stato introdotto l’euro.
Mercoledì 15 dicembre - La corsa dei prezzi sul tavolo Fed… La corsa dei prezzi sarà il tema dominante ovunque, nei dieci giorni che ci separano alle festività natalizie. Oggi a parlarne sarà Jerome Powell, appena riconfermato da Joe Biden alla guida della Fed, nella consueta conferenza stampa a conclusione della due giorni di riunioni tra Federal Open Market Committee e board della banca. Quale sia la linea, Powell l’ha già ampiamente indicato. Con l’inflazione sempre più vicina al 7%, e nella convinzione che “un calo è previsto solo nella seconda metà del 2022”, è il momento di “togliere dalla circolazione la parola `transitorio’: per molti è sinonimo di `breve termine´, per noi è associato a un’inflazione che non lasci un segno permanente sui prezzi”. Per la Fed, insomma, i rincari hanno passato il confine tra fenomeno congiunturale e strutturale. Quando il suo presidente preannuncia, come ha fatto pochi giorni fa, “useremo gli strumenti necessari ad assicurare che non si consolidino” i livelli di oggi, gli analisti traducono così: l’istituto si muoverà in modo più aggressivo verso una normalizzazione monetaria e, se prima programmava per giugno il termine del tapering, ora lo finirà a marzo, tre mesi prima. Tenendosi le mani libere per un possibile rialzo dei tassi, se necessario, già a giugno. Giovedì 16 dicembre - … poi nell’agenda della Bce… Dopo la Fed, la Bce. Anche in Europa l’inflazione è un problema, pur se non ai livelli degli Stati Uniti. Forse è per questo che, almeno in parte, differiscono le analisi. Qui la Banca centrale continua a considerare la corsa dei prezzi un fenomeno transitorio. Lo ha appena ripetuto Christine Lagarde: il consiglio direttivo, che si riunisce oggi, vede il relativo grafico “come una gobba”, con il picco ora vicino, “ma siamo fiduciosi che nel 2022 ci sarà la discesa. Abbiamo regione di credere, sulla base dell'andamento dei future e di altre osservazioni, che anche i prezzi dell'energia caleranno significativamente nel corso del 2022». Perciò, almeno fin qui, la linea dell’Eurotower è confermata: in questo momento non c’è necessità di un intervento. «Ci sarebbero più danni che benefici». Giovedì 16 dicembre - … e all’esame del Consiglio europeo Last but non least, il Consiglio europeo. L’ordine del giorno ufficiale previsto per le riunioni di oggi e domani elenca: Covid-19, gestione delle crisi e resilienza, prezzi dell'energia, sicurezza e difesa, relazioni esterne. Non c’è bisogno di aggiungere che la variante Omicron sulla pandemia e l’esame della situazione economica, inflazione ovviamente inclusa, saranno le priorità. Venerdì 17 dicembre - L’assemblea Brembo per Bombassei presidente emerito Brembo l’ha annunciato dopo l ‘ultimo consiglio d’amministrazione: Alberto Bombassei lascerà l'incarico di presidente del gruppo per assumere il ruolo di presidente emerito. Il giorno del passaggio di consegne a Matteo Tiraboschi è oggi, con l’assemblea straordinaria che modificherà lo statuto. Venerdì 17 dicembre - L’ultimo giorno di Ryanair alla City Ultimo giorno al London Stock Exchange per Ryanair. È un effetto della Brexit, dopo la quale i costi della quotazione nella City sono rimasti gli stessi ma il volume degli scambi è inevitabilmente sceso: le norme Ue impongono che la quota di maggioranza delle compagnie aeree sia di proprietà di cittadini dell’Unione, e la stessa Ryanair va persino oltre con il divieto (datato 2002) ai cittadini extracomunitari di acquisire partecipazioni. Quindi addio Londra, il titolo sarà quotato solo a Dublino. Copyright © - Riproduzione riservata