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Archivio newsEquo compenso: occorre modificare il Ddl in approvazione
Arriva dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, il giudizio negativo sull’approvazione del testo attuale in materia di equo compenso. In un comunicato stampa diffuso il 18 maggio 2022, si fa presente l’inadeguatezza della previsione come attualmente congegnata, soprattutto laddove si introducono sanzioni disciplinari a carico del professionista che sia parte di un rapporto contrattuale lesivo dell’equo compenso.
Fermo restando il principio dell’equo compenso, l’attuale formulazione del disegno di legge in esame al Senato non può essere accettata, senza le “legittime modifiche” a suo tempo promesse dal Governo e dagli stessi promotori della legge. Per Confprofessioni il testo non riconosce l’equo compenso al professionista ma sanziona il professionista che chiede l’equo compenso. E’ quanto affermato dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ribadisce il no dei professionisti all’ipotesi di far passare una norma non perfetta, come dichiarato anche dal sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto. “Lo scorso novembre, dopo l’approvazione alla Camera, ci avevano assicurato che ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per correggere la norma in Senato”, aggiunge Stella. “Ma adesso, registriamo fortissime pressioni per avallare una norma che punisce i professionisti, anziché tutelarli. Vogliamo, per esempio, ricordare che il disegno di legge all’esame della Commissione Giustizia del Senato contiene incomprensibili previsioni di sanzioni disciplinari a carico del professionista che sia parte di un rapporto contrattuale lesivo dell’equo compenso. La previsione di una responsabilità deontologica sanzionabile in via disciplinare dagli ordini non solo condanna chi ha subito un compenso iniquo, ma paradossalmente impedirà ai professionisti di intentare un’azione civile”.A cura della redazioneCopyright © - Riproduzione riservata Confprofessioni, comunicato stampa 19/05/2022